PODCAST. Il candidato sindaco di Sicilia Vera: "Partiamo dai quartieri". Sul referendum Montemare: "Messina è una e unica. Serve più attenzione verso il territorio. Ecco cosa si deve fare per evitare una divisione"

di Carmelo Caspanello
MESSINA – Basile, con la presentazione della seconda lista per le circoscrizioni si è consumata un’altra tappa importante della sua campagna elettorale. Da quanto tempo è, realmente, in campagna elettorale?

“Dal 15 di febbraio. Da quando Cateno De Luca – risponde il candidato sindaco di Sicilia Vera, Federico Basile – è venuto a bussare a casa mia. Era mezzanotte e mezza”.

Oggi si consuma la presentazione della seconda lista nelle 6 circoscrizioni. Ci sono 162 persone impegnate nelle liste per i quartieri, 160 per il Consiglio comunale, i presidenti delle sei circoscrizioni, un candidato sindaco che è lei. Che clima sta registrando? Ci sono giovani, meno giovani…

“L’entusiasmo che avete avvertite questa sera io lo registro già da un bel po’ di tempo e devo dire che va crescendo. Questa è una nota e mi fa molto piacere. Le liste sono composte da tutti coloro che si stanno avvicinando dai 18 ai 75 anni. Ho scoperto oggi che ho forse il più anziano dei consiglieri in lista, che ha proprio 75 anni”

Che negli anni ’70 è stato il più giovane consigliere di Italia…

“Si sta rimettendo in gioco e ne sono veramente contento perché è questo lo spirito che ci serve per portare avanti una battaglia che non è solo di idee ma anche di fatti” .

Avete già inaugurato diverse sedi elettorali. Altre le aprirete nei prossimi giorni. Avete puntato molto sui quartieri. Siete partiti da li.

“Sì. Sabato concluderemo l’inaugurazione delle ultime due sedi, siamo riusciti in 15 giorni ad aprire tutte quelle programmate sul territorio, che era l’obiettivo non per aprire la sede in sé ma per dare spazio alle persone che si vogliono avvicinare e comprendere qual è il progetto che c’è dietro Basile sindaco. E’ importante dare spazio e far riprendere al territorio, alla municipalità, la sua funzione”.

Ieri sera è giunta la notizia che il 12 giugno i cittadini messinesi si esprimeranno attraverso il referendum anche in merito alla costituzione di un nuovo Comune, Montemare, che comprenderebbe diversi villaggi della zona Nord. C’è un territorio che ha determinate esigenze, ha voglia di avere una propria identità, ma voglia soprattutto di essere preso in considerazione, di non restare ai margini…

“L’esigenza che sente il territorio probabilmente discende anche da scelte passate che hanno ridotto da 14 quartieri a 6 circoscrizioni: Messina è una e unica, l’ho detto e lo ribadisco. Oggi abbiamo veramente le condizioni per fare ripartire la Municipalità. L’esigenza la posso comprendere, la comprendo e l’ho compresa quando ho fatto questa esperienza nella prima circa Circoscrizione. Ma credo che oggi la città abbia bisogno di unità che molto spesso è dichiarata nei fatti ma non negli atti che in questi anni hanno comunque visto la politica del fare protagonista. Quindi per me Messina è una e unica”.

Quale sarebbe a suo avviso la priorità per questo territorio da sindaco?

“Innanzitutto le sedi delle municipalità. Spesso non sono adeguate al territorio. Quelle della sesta ne sono l’esempio. Noi abbiamo due piccole sedi che fanno riferimento alla sesta municipalità, peraltro anche limitrofe quasi, non contemplando l’esigenza di villaggi Montani. Quindi la struttura basta comunque oltre che dal contenitore anche dal sistema di territorialità.  Questo è un primo punto che sembra banale ma non lo è. Poi abbiamo problemi molto più amministrativi che sono legati alla macchina della municipalità, alla quale non serve solo il lato economico che tutti chiedono ma la struttura che possa garantire il lavoro che con quel lato economico si deve fare: fatta di uomini, di persone e di soggetti che siano in grado di poter dare risposta non solo sulla carta”.

Lei ha già presentato la seconda lista per i quartieri. E ne ha presentate altre per il Comune. A suo avviso la campagna elettorale che piega ha preso?

“La campagna elettorale ha preso la piega che deve prendere: ognuno corre per cercare di portare avanti quelle che sono le proprie idee nell’obiettivo di vincere non per vezzo personale ma per rappresentare quelle idee che vogliono cambiare il volto di una città, una città che nella mia esperienza è già cambiata e che deve continuare a cambiare in quella direzione”.

Si sente in vantaggio?

“Questa domanda me la fate ormai da un mese e mezzo quasi due… Stare da solo per un mese e mezzo non so se è un vantaggio. Di sicuro un grosso impegno. Sono uno molto più vicino di altri sul territorio, questo mi sento di dirlo”.