Il Consiglio forense Messina punta forte sull’ex presidente, che è uno dei candidati più accreditati. Il Direttivo, che verrà eletto a Catania, resterà in carica per il biennio 2012/2013
Venerdì 9 marzo, alle ore 16, nella Biblioteca del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, avrà luogo l’Assemblea dei rappresentanti degli Ordini Forensi Siciliani, che dovrà eleggere il nuovo Direttivo dell’Unione, in carica per il biennio 2012/2013. Ciascun Consiglio forense siciliano ha designato due candidati. Per Messina sono stati indicati il vice presidente dell’Ordine, avv. Vincenzo Ciraolo e l’avv. Francesco Marullo di Condojanni, che lo scorso gennaio ha concluso il suo ventennale impegno al Consiglio, ricoprendo per dieci anni la carica di presidente.
Proprio tale esperienza, maturata anche nel contesto di battaglie condotte in ambito nazionale in difesa dell’Avvocatura, fa dell’avv. Marullo di Condojanni uno dei candidati più accreditati alla guida dell’Unione degli Ordini Forensi Siciliani e ha portato il Consiglio dell’Ordine di Messina alla sua designazione, sostenendo con decisione questa candidatura dopo l’uscita dai giochi dal Consiglio stesso. Da molti vista come un ventata di ringiovanimento dei vertici.
Come è stato più volte sottolineato e propugnato da Francesco Celona, presidente del Consiglio dell’Ordine forense messinese, e da Carlo Vermiglio, vice presidente del Consiglio Nazionale Forense, si avverte la necessità nell’ambito forense di un organismo regionale capace di raccogliere e coordinare le istanze dell’Avvocatura siciliana e di proiettarle a livello nazionale: «L’avvocato Marullo di Condojanni rappresenta la giusta soluzione».
…questi sono i VERI problemi di Messina!!!
Ho già scritto sull’Ordine degli AVVOCATI,domani scriverò sull’Ordine degli Ordini,che è il Consiglio Forense.Domani,perchè questi sono avvocati,quindi bisogna stare attenti alle parole,comunque mi avvalgo dell’articolo 21 della COSTITUZIONE.Intanto una certezza,vota una minoranza di avvocati,che si arroga il diritto di rappresentare tutti,perchè non si passa al voto on line,oggi la tecnologia delle comunicazioni e la sicurezza dei software,lo permettono con tranquillità.Mi viene un sospetto,che nel medioevo informatico del PROCESSO,c’è lo zampino degli avvocati.Tutti gli operatori della GIUSTIZIA,allegramente insieme,per non arrivare mai a sentenza.
Questo austero nome,dal sapore istituzionale,riassunto nell’acronimo CNF,Consiglio Nazionale Forense,non è altro che l’ORDINE degli ORDINI,cioè l’organismo di rappresentanza degli AVVOCATI.Discernere,se questo organismo di tante associazioni territoriali,sia una CASTA,dovrebbe interessare di più gli avvocati,quelli che non votano,alle elezioni di rappresentanza,in misura largamente superiore alla maggioranza assoluta degli aventi diritto. Quando il CNF si trova in difficoltà,come nel decreto LIBERALIZZAZIONI di Monti,vedi tariffe minime e preventivo obbligatorio,utilizza parole grosse,fino a scomodare la COSTITUZIONE,urlano ” siamo professionisti di RANGO COSTITUZIONALE “,richiamando l’articolo 24 della CARTA.Cosa,che non si sognano di fare i MEDICI,che potrebbero avvalersi dell’articolo 32,o addirittura i professori o i ricercatori o gli architetti,che potrebbero evocare,con l’articolo 9,i PRINCIPI FONDAMENTALI della Costituzione. Comunque,sono stati bravi,riuscendo a spuntarla sul PREVENTIVO OBBLIGATORIO,ma si sono comportati da CASTA, perchè questo successo di lobbi, privilegia i grossi studi egli avvocati di grido,certamente no,la maggioranza degli avvocati.Faccio una proposta ai messinesi,scegliamo AVVOCATI,che ci rilasciano il preventivo,sotto la forma di scrittura privata,così superiamo l’ostacolo posto dal CNF.