Rifiuti. Fp Cgil: chiarezza su responsabilità ma basta all’odio social

Rifiuti. Fp Cgil: chiarezza su responsabilità ma basta all’odio social

Rifiuti. Fp Cgil: chiarezza su responsabilità ma basta all’odio social

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martedì 27 Novembre 2018 - 06:38

La Funzione Pubblica CGIL si rivolge direttamente al sindaco: «E’il tempo di mettere da parte gli annunci ed avviare una vera stagione di confronto, smettiamola di criminalizzare l’intera platea dei lavoratori»

«La violenza verbale diffusa via social continua ad essere il megafono dell’operato dell’Amministrazione targata Cateno De Luca, che in barba a qualsiasi metodo democratico prosegue col lanciare anatemi e minacce, gettando nel caos, più di quanto già non lo siano, i lavoratori della Messina Servizi. Lavoratori che in questi giorni, con grandi sacrifici, stanno provando a ridare dignità e decoro alle strade cittadine. «Anziché fare lavorare in serenità e in sicurezza i dipendenti della società di raccolta rifiuti, individuando interventi, soluzioni e risorse da mettere in campo per fronteggiare la mancanza di mezzi ed attrezzature, il sindaco, un giorno sì e l'altro pure, attacca tutto e tutti alimentando un clima di odio che non giova a nessuno tanto meno ai lavoratori ed alla città ». Così in un comunicato il segretario della FP CGIL Francesco Fucile e il responsabile con delega all’igiene ambientale Carmelo Pino

« Piuttosto che fare nomi, cognomi e circostanze, di coloro che, a suo dire, si sarebbero resi responsabili di fatti gravissimi, De Luca lancia generiche denunce su FB continuando ad alimentare il clima di odio sociale. La FP CGIL non accetterà mai che si possa arrivare a usare i social divulgando conversazioni private. Si tratta della degenerazione dell’intero sistema. Il sindaco individui i veri responsabili della situazione in cui versa la raccolta rifiuti, non usi i social per riconquistare quel consenso che giorno dopo l’altro si assottiglia. Non si può assistere all’assemblea con i lavoratori di qualche giorno fa, durante la quale De Luca tesse le lodi degli stessi dipendenti a cui si riconoscono i sacrifici fatti, per poi, nel giro di poche ore, gettarli in pasto all’opinione pubblica in maniera generalizzata per quello che sta succedendo, facendoli scortare dalla Polizia Municipale».

«Si propongano soluzioni concrete e non semplici annunci legati alla volontà di “tagliare teste”. Anziché pensare al domani immaginando la programmazione di un piano industriale comprensivo di mezzi, impianti, attrezzature, l’Amministrazione continua a pensare e parlare di privatizzazione, che in fondo è l’unico vero obiettivo da sempre dichiarato; anziché chiedere l’immediata convocazione di un tavolo con le parti sociali, al fine di ragionare insieme su obiettivi fattibili di premialità in tema di produttività, finalizzati anche al raggiungimento di certi risultati, De Luca convoca i lavoratori per prendersi applausi promettendo dieci milioni di euro in premialità, rassicurandoli sul fatto che l’azienda resterà pubblica e che nessun posto di lavoro è a rischio, salvo dichiarare l’esatto opposto dopo un’ora. È il momento di dire basta a questa pantomima, evitando soprattutto di continuare a tirare in ballo i dipendenti ponendoli in condizioni di disagio e di fronte a responsabilità che non competono certamente a loro».

2 commenti

  1. Il metodo comunicativo di De Luca è becero e controproducente. E’ privo di senso logico e di scopo pratico. De Luca genera caos, ed in questo. In questo prospera l’impossibilità di accertare le responsabilità. L’unica cosa che si riesce a comprendere è la voce di chi urla di più, ed in questo lui è imbattibile. Ecco perché agisce così.

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  2. Certo che dopo decenni di silenzi conniventi se qualcuno urla desta scandalo. L’unico calo di consensi che noto è quello nella fiducia di certi sindacati interessati più a cercare di discreditare un Sindaco democraticamente eletto che i lavoratori, se così non fosse avrebbero partecipato ai tavoli tecnici anziché dimostrare dissenso con l’assenza. Chi non c’è ha sempre torto, sempre. Ritengo che nomi e cognomi verranno fatti a tempo e luogo, qualora non siano già stati fatti nelle sedi opportune. Per i più ingenui è utile specificare, anche se superfluo, che una comunicazione di lavoro, con qualsiasi mezzo trasmessa, non può considerarsi privata…..

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