Referendum per ridurre gli "onorevoli stipendi", si ricomincia ad ottobre

Referendum per ridurre gli “onorevoli stipendi”, si ricomincia ad ottobre

Rosaria Brancato

Referendum per ridurre gli “onorevoli stipendi”, si ricomincia ad ottobre

sabato 28 Luglio 2012 - 11:40

Il Comitato del sole che ha promosso l'iniziativa per ridurre gli "onorevoli stipendi" è stato costretto a sospendere la raccolta firme per ricominciare da zero ad ottobre. "Nessuna dietrologia-spiega Santi Interdonato- ma un errore interpretativo della norma. In Italia hanno firmato 250 mila persone, a Messina 1.500 in due settimane, ed è da questi risultati che dobbiamo proseguire con più forza"

Non è una resa. Anche perché 250 mila firme raccolte in due settimane in tutta Italia e 1.500 solo a Messina, senza nessun partito né struttura organizzata alle spalle, rappresentano un grande risultato. Ma il Comitato del sole, promotore della raccolta firme per il referendum sulla riduzione degli “onorevoli stipendi”, è incappato in un errore interpretativo della norma, pertanto si è visto costretto a sospendere la raccolta e ricominciare da zero ad ottobre. Questi mesi saranno utilizzati per organizzare in modo capillare ed efficiente la struttura.
Non è una resa, ma neanche una fregatura o un boicottaggio. Più semplicemente il Comitato del sole è composto da comuni cittadini siciliani che una mattina hanno deciso, senza partiti o movimenti alle spalle, di iniziare una battaglia che poi, di giorno in giorno, è diventata sempre più grande grazie all’adesione di migliaia di persone attraverso la rete e non solo. Gente comune che, senza essere esperta o tesserata ad alcun partito, si è rimboccata le maniche affidandosi solo al proprio entusiasmo per portare avanti l’iniziativa.
E l’Italia dei “normali”, l’Italia dei cittadini ha risposto.
Ieri ad esempio le suore del convento di clausura Matris domini di Bergamo sono riuscite ad ottenere l’invio di un funzionario dell’anagrafe per poter firmare. Ma il tempo scorre e 250 mila firme a due settimane dalla consegna, per di più in piena estate quando si pensa più alle vacanze che ai problemi, rendono impossibile raggiungere la soglia delle 500 mila richieste dalla normativa sui referendum e sull’iniziativa legislativa popolare.
La legge inoltre prevede che non possa essere depositata alcuna richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza delle Camere, pertanto, poiché si voterà nel 2013, il rischio era, dopo aver raccolto 500 mila firme d’incappare in una dichiarazione d’invalidità a causa di un vizio d’interpretazione della procedura. E’ per questi motivi che il Comitato del sole ha deciso di sospendere la raccolta e ricominciare da zero ad ottobre, ma con più forza e con la consapevolezza che non basta solo l’entusiasmo ma occorre anche un’organizzazione capillare e strutturata. “E’ stato un errore interpretativo ma non è il caso di fare dietrologie- spiega il consigliere del terzo quartiere Santi Interdonato che nelle ultime settimane si è impegnato per far arrivare e distribuire i moduli- né avanzare sospetti su boicottaggi. I promotori non avendo strutture partitiche alle spalle hanno commesso un errore, ma dobbiamo conservare l’entusiasmo e la passione sociale che ci ha spinti a raggiungere grandi risultati da soli, senza l’aiuto di nessuno. Dall’errore dobbiamo ricominciare con più determinazione”.

Come sottolinea Interdonato infatti raggiungere 1.500 firme a Messina, in piena estate, senza alcun supporto organizzativo e con pochi moduli a disposizione è un grande risultato “della gente comune”. Alla campagna si sono uniti soprattutto i rappresentanti delle circoscrizioni, da Ferrara a Russo, Quero, da nord a sud, nonché il Presidente del consiglio comunale Pippo Previti e l’assessore Roberto Sparso. Sono stati i singoli esponenti politici, in base alla loro sensibilità, a sposare la causa. Ed è da questi piccoli passi che sin da domani occorre ricominciare per organizzare la struttura che da ottobre darà forza e ali all’iniziativa. Non basta l’entusiasmo, perché nei banchetti da allestire nelle piazze serve qualcuno che autentichi le firme, consiglieri comunali o provinciali. L’importante è non fare dietrologie, né pensare a fregature e manovre occulte. Sono errori che possono capitare solo a chi è un semplice cittadino, non avvezzo ai cavilli del sistema e degli azzeccagarbugli di manzoniana memoria.
In un paese in mano ai professionisti della politica quando la gente comune si alza per far quello che la classe dirigente dovrebbe fare, ovvero ridursi i megastipendi, capita di inciampare in sassi e arbusti. L’importante è non prenderla come una sconfitta ma come un incidente di percorso che aiuta a veder meglio le trappole.
Rosaria Brancato

6 commenti

  1. art. 31 Legge n. 352 del 1970
    Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.

    Mi spiegate, di grazia, come può nascere un errore interpretativo (in 4 righe) di una norma che capisce pure un bambino?

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  2. Scusate ma il referendum non è stato richiesto da Unione Popolare, movimento dell’UdC? Oppure stiamo parlando di un altro referendum?

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  3. si…ma fate propaganda,fate conoscere ai cittadini l’iniziativa,altrimenti è tempu persu.io parlo,ma voi sopratutto girate le strade,informate la gente con le auto ed altoparlanti e tutti i mezzi per informare..

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  4. caiomariodeluca 28 Luglio 2012 15:49

    Gentile dottoressa,
    seguo con attenzione i suoi interventi.
    La prego di tenere informati i lettori di questo giornale sulla riapertura della raccolta delle firme “per ridurre gli stipendi agli onorevoli”.
    grazie
    c.m de luca

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  5. Credo sia inutile fare commenti e sopratutto inopportuno citare nomi di rappresentanti di politici che si stanno attivando per questo o per quello, quando ormai siamo consapevoli di essere in piena campagna elettorale. Chi vuo,l sapere comunque sa. E’ necessario che tutti siano o meglio che noi tutti sappiamo che questo referendum è voluto ed è dovuto al POPOLO, poiché sarebbe stato più dignitoso per tutta la classe politica abolire i privilegi senza che lo stesso SOVRANO POPOLO lo chiedesse. in quanto è palese che questo popolo sta aprendo gli occhi proprio in virtù della “fame” e vuole farla finita con usurpatori privilegiati, di parassiti che alimentano solo clientelismo e cultura criminale del “nipotismo” dei fiancheggiatori di affaristi mafiosi e collusi manovratori di sistemi occulti e contorti che controllano quella che chiamano indegnamente democrazia. Insomma bisogna cambiare politica e politicanti. BISOGNA CAMBIARE IL PAESE.

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  6. Meno male che la raccolta firme si ripete a Ottobre. Anche se non ci fosse stato l’errore interpretativo della norma, non si sarebbero mai raggiunte le 500.00 firme. Eì stato un buon “banco di prova” e i politici, certamente, hanno tremato. Ora bisogna organizzare bene l’iniziativa: approntare banchetti dappertutto, essere provvisti di molti moduli e pubblicizzare a tutta forza. Se ci fosse bisogno di volontari per i punti di raccolta, io non mi tirerò indietro.
    Forse questa volta la spuntiamo e i signori onorevoli si vedranno decurtare di un bel pò i loro super-stipendi.
    Quindi, stiamo allertati.

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