Niente stipendi a Casa Serena, i lavoratori pronti allo sciopero della fame

Niente stipendi a Casa Serena, i lavoratori pronti allo sciopero della fame

Francesca Stornante

Niente stipendi a Casa Serena, i lavoratori pronti allo sciopero della fame

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lunedì 18 Febbraio 2013 - 20:30

Pronti a iniziare lo sciopero della fame i lavoratori di Casa Serena riuniti nel movimento spontaneo che da dieci giorni ha dato il via al presidio permanente. Hanno chiesto per settimane risposte sugli stipendi, adesso passano alle maniere forti.

Anche questa volta la protesta era nell’aria da giorni. I lavoratori lo avevano annunciato, avevano già detto chiaramente di essere pronti a proteste anche eclatanti per ottenere ciò che aspettano ormai invano da mesi. E così adesso inizieranno lo sciopero della fame perché vogliono provare ancora una volta a dare un segnale forte e a far capire che ormai sono pronti a tutto. Sono i dipendenti di Casa Serena, gli stessi che ormai da più di dieci giorni sono in presidio permanente nella struttura di Montepiselli. Si sono riuniti in un movimento spontaneo promosso da Giovanni Andronaco e Pippo Stella, due lavoratori di Casa Serena, senza bandiere e sigle sindacali hanno iniziato una battaglia che punta prima di tutto allo stipendio. L’ultimo che hanno ricevuto è quello di ottobre, da allora solo chiacchiere e pochissime certezze. Sapevano che alla cooperativa di cui fanno parte, Azione Sociale, il Comune aveva liquidato due fatture e nonostante ciò a loro era arrivata una sola mensilità. Hanno aspettato, hanno avuto pazienza, hanno chiesto spiegazioni direttamente al presidente della cooperativa Giovanni Ammendolia. Il presidente aveva risposto di non avere la disponibilità economica per pagare un altro stipendio e che sarebbe tornato a battere cassa a Palazzo Zanca, da lì scattò la protesta del comitato spontaneo. In questi undici giorni di presidio poco o nulla è cambiato, non ci sono notizie di nuove fatture, non ci sono notizie degli stipendi di novembre, dicembre, della tredicesima e adesso anche di gennaio. La tensione è ormai altissima, i lavoratori continuano a prestare tutti i servizi agli anziani ospiti nonostante le immense difficoltà e continueranno a farlo anche durante lo sciopero della fame. Lo stipendio però è solo la punta dell’iceberg, restano sempre troppe le incognite sul futuro di Casa Serena. Al momento la struttura rimane aperta grazie alla seconda proroga concessa da Palazzo Zanca, vanno avanti gli interventi di messa in sicurezza iniziati in grande ritardo, doveva esserci dei trasferimenti temporanei di parte degli anziani e dunque una riduzione dei lavoratori che già da gennaio sono stati posti in cassa integrazione in deroga al 35% a causa della riduzione dei fondi destinati alla cooperativa per la gestione della struttura, guardando al futuro non è ancora chiaro se ci saranno dei tagli alle risorse con i nuovi bandi che il Comune sta preparando. I nodi da sciogliere sono tanti. Il movimento spontaneo dei lavoratori vuole intanto vederci chiaro sul fronte stipendi. E lo farà dando il via allo sciopero della fame. (Francesca Stornante)

2 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. Non c’è relazione, in questo momento, tra il piano decennale di riequilibrio, i cui effetti negativi subiremo nei prossimi anni, e la protesta dei soci lavoratori della cooperativa AZIONE SOCIALE e non di CASA SERENA, come erroneamente si scrive. Il commissario Luigi CROCE, dovrebbe chiedere conto al presidente Giovanni AMMENDOLIA degli importi delle fatture pagate dal Comune. Destinai dei commenti al piano di riequilibrio, in particolare sulle cifre del fondo svalutazione crediti, strettamente connesse al riaccertamento dei RESIDUI. Si sa della contrapposizione di COGLITORE-DI LEO con gli altri dirigenti di palazzo Zanca, rilievi gravi dell’area economico finanziaria, che condivido totalmente, contenuti, nero su bianco, nel documento contabile. Luigi CROCE farebbe bene ad affidare il riaccertamento dei residui, prima di uscire di scena, agli ispettori della Ragioneria. Il Sindaco e il Consiglio Comunale devono aver un prospetto chiaro, non solo dei titoli, ma anche delle voci di bilancio, interessate a questa montagna di residui attivi e passivi, per mettere mano, finalmente, ad una diversa organizzazione del lavoro, evitare così che frani sui messinesi.

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  2. Non ho letto l’articolo che, sicuramente, ripropone problemi remoti, attuali e contingenti che evidenziano le criticità della gestione dei servizi sociali nella nostra città, dopo che il Sindaco Buzzanca ha deciso di “mandare al macero” l’Istituzione per i servizi sociale” che tale attività aveva curato con amore ed elevato senso di professionalità. Non ho compreso quando affermo che ” Luigi CROCE farebbe bene ad affidare il riaccertamento dei residui, prima di uscire di scena, agli ispettori della Ragioneria Dovresti, per favore, dirmi, chi sarebbero gli “ispettori della ragioneria” che dovrebbero fare chiarezza sui risultati economici del Comune con riflessi agli esercizi precedenti rispetto a quello in corso. Certamente, e se mi sbaglio correggi ciò che affermo, che detti ispettori dovrebbero fare riferimento alla magistratura contabile o ordinaria. Su questo argomento due affermazioni di leader impegnati in questa competizione elettorale mi rendono perplesso e preoccupato sulla indipendenza ed obbiettività nelle decisione adottate dai procuratori e giudici impegnati nel somministrate la giustizia, sia quella contabile che ordinaria, nella nostra città con equità, competenza e consapevolezza delle conseguenze derivanti dalle decisioni assunte. Ed allora due dei tre leader che in questa campagna elettorale lottano per acquisire la leadership governativa del Paese, e mi riferisco a Berlusconi che ha sostenuto ” la magistratura è il cancro della Democrazie” e Grillo che cos’ ha dichiarato” Ho più procedimenti giudiziari (non precisando se penali o civili) di Berlusconi”, il quadro del problema giudiziario nel nostro Paese diventa più complesso, oltre che preoccupante che alimentano dubbi inquietanti fra gli elettori Italiani. Se a questo aggiungiamo quelli che preferiscono il suicidio alle patrie gale, quelli che non condividendo le decisioni dei giudici intendono farla finita adottando soluzioni fra le più disperate, i giudici che vanno in politica ed ha quelli rilegati nella patrie galere o sono indagati per reati vari, il quadro è completo. Ed allora quale è il tuo parere? Confermi che anche la “Giustizia uccide” se non viene esercitata con obbiettività e competenza” E se la Giustizia uccidi, il mandante non potrà farsi risalire al Presidente della Repubblica che è il Presidente del “Consiglio superiore della magistratura”, l’organo di autogoverno della magistratura stessa? Certo travalichiamo le nostre competenze, ma è bene che si chiariscono tanti argomenti che i “POLITICI” che ci hanno governato in questo ultimo ventennio non hanno saputo risolvere. Grillo potrà garantirci delle soluzioni e quando nelle piazze italiane dice ” utti a casa” ritengo che non esclude nessuno, magistratura sia essa contabile che ordinaria compresa. La democrazia, per me, è tale quando non è partitocrazia che rappresenta una dittatura imposta dai partiti (cedi porcellun che ha tolto la sovranità agli elettori italiani). Ed è proprio di questo che dobbiamo guardarci. Oggi tale fenomeno è rappresentato dal PDL e dal PD. Ignoriamoli se vogliamo salvarci da un futuro nebuloso e di incertezze per le future generazioni.,

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