La vera storia della Crociata per il cero votivo: i 5 giorni che sconvolsero Messina

La vera storia della Crociata per il cero votivo: i 5 giorni che sconvolsero Messina

Rosaria Brancato

La vera storia della Crociata per il cero votivo: i 5 giorni che sconvolsero Messina

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domenica 08 Giugno 2014 - 05:51

Se in una città che agonizza scoppia uno scontro come quello sul cero votivo allora vuol dire o che abbiamo perso il senso delle cose o che non abbiamo porblemi. A noi non resta che prenderla con ironia e raccontarvi, con il sorriso amaro, la vera storia dell'ultima Crociata dello Stretto che vide combattersi, nell'anno 2014 d.C., pro-ceristi e pro-ci-sono-cose-più-serie e non fu risolta neanche con un tavolo tecnico o con l'intervento di Renzi.

Premessa: trovo assurdo che in una città che affonda scoppi un caso come quello del cero votivo con toni e modi che fanno pensare che non ci siano altri problemi. Nessuno dei protagonisti ha saputo affrontare la vicenda con il giusto senso della misura. A noi non resta che prenderla con ironia…..

Era il 2014 d.C. ed alla vigilia del ponte della Madonna della Lettera, Patrona della città, scoppiò in riva allo Stretto un putiferio, un sisma politico-religioso di dimensioni epocali, una rivoluzione del popolo oppresso. Mentre i rifiuti sommergevano strade e piazze nonostante i superman (superpagati) venuti dal freddo, mentre l’Atm arrancava, la Corte dei Conti affamava il popolo con divieti, minacce di dissesto e moniti sui Patti di Stabilità, i disoccupati assediavano il Palazzo e i vecchietti venivano deportati da Casa Serena, scoppiò la rivolta del cero votivo. Improvvisamente Messina si divise in guelfi e ghibellini, templari e musulmani, armati fino ai denti per difendere un oltraggio di tale portata che se al confronto Accorinti avesse aperto le porte alle truppe di Saraceni ed Ottomani sarebbe stata considerata un’inezia. Per quasi una settimana la città fu in subbuglio, non si parlò d’altro, con un accanimento tale da far pensare che: o si era perso il senso delle cose e della misura, o Messina non aveva alcuna emergenza o problema. Anzi, la conquista della Lega Pro e la retrocessione della Reggina dalla serie B e del Catania dalla serie A, avevano cancellato gli ultimi patimenti del popolo che poteva quindi dedicarsi a nuove battaglie ed a quella che passerà alla storia ed al mito come la Crociata in difesa del cero votivo.

In quei giorni, si era a fine maggio, le temperature volgevano al tiepido, e l’ultimo baluardo della cristianità messinese, Libero Gioveni, scoprì un fattaccio: il perfido Accorinti, con la complicità della Corte dei Conti che aveva posto il divieto alle spese di rappresentanza, non era affatto intenzionato a donare il cero votivo alla Madonna di Montalto, tradizione che si ripete dal 1745, anno del Decreto del Senato messinese che volle così ringraziare la Madonna per aver salvato la città dalle peste del 1743. Così il consigliere comunale,come un novello Dina e Clarenza andò a suonare le campane del Duomo per allertare la città dell’imminente invasione laico-buddista, pronta a cancellare con un colpo di penna dal bilancio comunale tradizioni e fede. Di lì a poco, Accorinti avrebbe sicuramente acquistato per sè tutte le rose di Santa Rita, che come è noto è la Santa delle cose impossibili, ed alla giunta quelle rose sarebbero servite come il pane. Occorreva correre ai ripari prima che fosse troppo tardi. Gioveni dunque suonò le campane chiamando a raccolta i messinesi oltraggiati. Lì per lì il popolo pensò: la diatriba si risolverà presto, qualcuno metterà mano al portafoglio, magari nell’anonimato, per trovare gli 80 euro necessari, e la vicenda si chiude. Magari gli assessori mettono 8 euro a testa, o i consiglieri 2 euro a persona, o la Curia, o i deputati. Invece no, la scintilla ormai era scoppiata e il Rubicone oltrepassato. Decine di messinesi che non andavano alla processione del Vascelluzzo dai tempi della loro Prima Comunione, terrorizzati dall’invasione laica, ripresero dall’armadio i vestiti da chierichetti e si dissero pronti ad unirsi alla Crociata contro il sindaco buddista che spende e spande per gli esperti e lascia la Madonna senza il cero. Del resto è noto a tutti sin dai tempi di Siddharta che i buddisti sono guerrafondai e godono nel boicottare le festività altrui con ogni mezzo. Ma se Gioveni suonò le campane Accorinti non fu da meno e cadde nella trappola. Invece di dire: “I soldi li metto io e chiudiamola qui perché abbiamo cose ben più gravi e serie a cui pensare”, iniziò a ripetere nelle sue interviste ormai quotidiane la filastrocca “colpa dei vecchi amministratori”. Che sarà pure vera, ma a sentirla ogni giorno per un anno di fila è diventata una ninna nanna. Ormai era troppo tardi, nei bar, negli uffici, nelle case, serpeggiava la paura come quando si temette che l’isola pedonale non si sarebbe potuta fare. Come faremo senza il cero? Cosa accadrà di noi se apriamo il varco a queste nefandezze? Il rischio era serio, prima o poi questa giunta avrebbe disseminato di buche tutto il percorso della Vara, per rendere la processione un inferno. E chissà che altro stavano escogitando per attentare alle tradizioni. Si doveva correre ai ripari. Mentre in città i messinesi si sfidavano a duello via Facebook tra pro-ceristi e pro-ci-sono-cose-più-importanti qualcuno suggerì di convocare un tavolo tecnico per risolvere l’annosa questione. Nell’elenco degli invitati al tavolo tecnico furono inseriti: i componenti della giunta, i dirigenti, i revisori dei conti (per capire le conseguenze dell’esorbitante spesa sul bilancio) i consiglieri comunali, i maestri artigiani cerai, gli storici e i cultori delle tradizioni per evitare futuri incidenti diplomatici, Cgil, Cisl e Uil in rappresentanza dei lavoratori del settore, (l’ Orsa no perché è notoriamente comunista e miscredente e non ha mai partecipato alla firma del contratto nazionale lavoratori del cero e affini), nonché tutti gli ex sindaci che nei decenni trascorsi hanno rispettato la tradizione, in modo da fornire eventuali consigli. Per i sindaci deceduti si decise di ammettere al tavolo gli eredi in linea diretta. Insomma, un tavolo tecnico così perfetto non si vedeva dai tempi di Mastro Geppetto. L’imperativo fu: rispettare la tradizione nel solco di quanto fatto dagli amministratori e riparare all’errore di Accorinti che l’aveva interrotta. Per fortuna Accorinti ne ha interrotte molte altre di vecchie tradizioni che gli ex amministratori si tramandavano, ma questa storia del cero era a dir poco imperdonabile.

Mentre era in corso il tavolo tecnico, Renzi, che aveva saputo del mancato dono del costo di 80 euro, non esitò un attimo, e twettò: #staiserenoLiberoilcerolocomproio. Il Presidente del Consiglio si dichiarò anche pronto a modificare il decreto sugli 80 euro per inserire anche i Comuni vittime della Corte dei Conti ed impossibilitati a donare ceri votivi.

Intanto lungo le vie cittadine qualcuno iniziò a raccogliere firme per una nuova petizione alla Madonna di Montalto. Già, perché in fondo, se è intervenuta per ben due volte miracolosamente, prima nel 1282 durante l’assedio di Carlo D’Angiò, inviando il Vascelluzzo colmo di viveri, poi nel 1743 per salvarci dalla peste, a maggior ragione potrebbe intervenire adesso che non siamo messi affatto meglio. Il lieto fine comunque ci sarà e le cronache narreranno del Corpus Domini del 12 giugno come di un evento con una partecipazione straordinaria e mai registrata prima. Tutto esaurito, anche i posti in piedi, con centinaia di messinesi che si sono risvegliati Templari dopo anni di amnesie, i 40 consiglieri comunali per la prima volta tutti presenti, vestiti di tutto punto nonostante i 35 gradi, ricordando i bei tempi quando gli altri sindaci donavano il cero e nessuno doveva ergersi a difensore dei valori cristiani, restando sereno in panciolle sulla spiaggia. Fuori dalla Chiesa solo qualche cartellone contro “Accorinti tirchio”, “Accorinti go in Tibet” e via dicendo. Nel frattempo, per non creare ulteriore panico e rovinarci definitivamente l’estate in una guerra casa per casa, l’assessore Perna ha rassicurato tutti: i soldi per la Vara ci sono. Meno male.

I messinesi sono così, non importa se la città muore, se siamo alla fame e senza lavoro, basta che venga rispettata la tradizione e, soprattutto, la forma.

Rosaria Brancato

44 commenti

  1. Brava Rosaria! Ma se ci chiamano “Buddaci” ci sarà pure un motivo? Ma ci vogliamo svegliare rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme per risollevare questa città!! Aiutiamo questa amministrazione stimolandola, suggerendo soluzioni e partecipando evitando polemiche strumentali e destabilizzanti! Basta con la politica del “tanto peggio tanto meglio”! Già la città è depauperata dei suoi “figli migliori” migrati in cerca di fortuna poi ci facciamo anche la guerra fra di noi, ma dove vogliamo andare?

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  2. Brava Rosaria! Ma se ci chiamano “Buddaci” ci sarà pure un motivo? Ma ci vogliamo svegliare rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme per risollevare questa città!! Aiutiamo questa amministrazione stimolandola, suggerendo soluzioni e partecipando evitando polemiche strumentali e destabilizzanti! Basta con la politica del “tanto peggio tanto meglio”! Già la città è depauperata dei suoi “figli migliori” migrati in cerca di fortuna poi ci facciamo anche la guerra fra di noi, ma dove vogliamo andare?

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  3. Sarà che son tonto, ma non ho ben compreso la chiosa finale: sarebbe il Comune, in chissà quale altra fantasia recondita dell’autrice, a dover risolvere il problema della fame e del lavoro? No, perché fino a ora, avevo creduto che questo fosse lì, in realtà, per distruggere anziché creare…

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  4. Sarà che son tonto, ma non ho ben compreso la chiosa finale: sarebbe il Comune, in chissà quale altra fantasia recondita dell’autrice, a dover risolvere il problema della fame e del lavoro? No, perché fino a ora, avevo creduto che questo fosse lì, in realtà, per distruggere anziché creare…

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  5. siciliano vero 8 Giugno 2014 08:48

    bravissima

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  6. siciliano vero 8 Giugno 2014 08:48

    bravissima

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  7. Con questa Giunta non ci potrai riuscire.
    Il suo motto è “Parliamone, ma non cambiamo idea”.

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  8. Con questa Giunta non ci potrai riuscire.
    Il suo motto è “Parliamone, ma non cambiamo idea”.

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  9. Però da questa triste storia emerge il poco rispetto per la città da parte del sindaco , un sindaco che sale sulla Vara , porta le Barette , non riesce a trovare 80 euro ?
    Emerge allo stesso modo la superficialità di Gioveni , consigliere che si ferma all’articolo di stampa , senza mai scendere a fondo .
    Al sindaco blasfemo poteva fare eco un consigliere serio e fattivo , la raccolta delle 80 euro la poteva fare Gioveni , ma no, perchè mai , lui è interessato a fare l’articolo , tutti devono parlare delle crociate gioveniane , ma una battaglia ad oggi non l’ho mai vista .

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  10. Però da questa triste storia emerge il poco rispetto per la città da parte del sindaco , un sindaco che sale sulla Vara , porta le Barette , non riesce a trovare 80 euro ?
    Emerge allo stesso modo la superficialità di Gioveni , consigliere che si ferma all’articolo di stampa , senza mai scendere a fondo .
    Al sindaco blasfemo poteva fare eco un consigliere serio e fattivo , la raccolta delle 80 euro la poteva fare Gioveni , ma no, perchè mai , lui è interessato a fare l’articolo , tutti devono parlare delle crociate gioveniane , ma una battaglia ad oggi non l’ho mai vista .

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  11. Franco Caliri 8 Giugno 2014 10:03

    Perché, ti risulta che questa amministrazione accetti suggerimenti?
    Ma che film hai visto fino ad oggi?
    Questa amministrazione sfugge ad ogni confronto. Tra tutte le amministrazioni che questa sfortunata città ha avuto nella sua storia, è la più insensibile ai bisogni della cittadinanza.
    E’, (apparentemente) solo aperta ai tibetani, ai mussulmani, ai talebani, ai buddisti ecc… ma se ne infischia bellamente dei messinesi.

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  12. Franco Caliri 8 Giugno 2014 10:03

    Perché, ti risulta che questa amministrazione accetti suggerimenti?
    Ma che film hai visto fino ad oggi?
    Questa amministrazione sfugge ad ogni confronto. Tra tutte le amministrazioni che questa sfortunata città ha avuto nella sua storia, è la più insensibile ai bisogni della cittadinanza.
    E’, (apparentemente) solo aperta ai tibetani, ai mussulmani, ai talebani, ai buddisti ecc… ma se ne infischia bellamente dei messinesi.

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  13. E io non sono daccordo. Sono questi articoli che aizzano il popolo.
    In realtà non doveva proprio nascere nessun caso, come ho già avuto modo di dire, con la minima colletta di 1€ tra tutti i politici comunali, giornalisti accreditati, presidenti e direttori generali di ogni ente, ecc. ecc. fatta nel più classico del silenzio, ai voglia di raccogliere i fondi per acquistare il Cero Votivo.
    Per poi non parlare della cosa più seria che uno qualsiasi dei politici, dal signore renato in testa, potevano metere mano al portafoglio e pagare di tasca propria senza versare alcuna lacrima.
    Ma,……. era meglio far nascere un “caso” da gettare in pasto al popolo proprio per distrarlo da cose più serie che inguaiano la città.

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  14. E io non sono daccordo. Sono questi articoli che aizzano il popolo.
    In realtà non doveva proprio nascere nessun caso, come ho già avuto modo di dire, con la minima colletta di 1€ tra tutti i politici comunali, giornalisti accreditati, presidenti e direttori generali di ogni ente, ecc. ecc. fatta nel più classico del silenzio, ai voglia di raccogliere i fondi per acquistare il Cero Votivo.
    Per poi non parlare della cosa più seria che uno qualsiasi dei politici, dal signore renato in testa, potevano metere mano al portafoglio e pagare di tasca propria senza versare alcuna lacrima.
    Ma,……. era meglio far nascere un “caso” da gettare in pasto al popolo proprio per distrarlo da cose più serie che inguaiano la città.

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  15. Allora continuiamo cosi! Distruggiamo tutto, richiamiamo buzzanca che tanto bene a fatto a questa citta , chiamiamo anche genovese, scoglio ecc ecc! Siamo e resteremo sempre buddaci bla bla bla e per non farcelo scordare questo pesce e’ rappresentato sul prospetto del comune. A perenne ricordo!!

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  16. Allora continuiamo cosi! Distruggiamo tutto, richiamiamo buzzanca che tanto bene a fatto a questa citta , chiamiamo anche genovese, scoglio ecc ecc! Siamo e resteremo sempre buddaci bla bla bla e per non farcelo scordare questo pesce e’ rappresentato sul prospetto del comune. A perenne ricordo!!

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  17. Messinesi,siete destinati a restare nella cloaca perchè da veri buddaci non avete muscoli per reagire ma solo fiato per parlare a vuoto.Diventerete Tibetani,almeno una generalità la avrete.

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  18. Messinesi,siete destinati a restare nella cloaca perchè da veri buddaci non avete muscoli per reagire ma solo fiato per parlare a vuoto.Diventerete Tibetani,almeno una generalità la avrete.

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  19. Nella grande giungla dei problemi messinesi, dove servono milioni di euro per soluzioni che difficilmente troveranno risorse adeguate…si poteva mantenere una secolare tradizione con una manciata di euro….si può’ capire che risolvere un’esigenza da centinaia di miglia o milioni di euro richiede grande impegno e tempi lunghi…….personalmente guadagno una frazione decimale rispetto al Sindaco ……per rispetto delle tradizioni storiche della mia città’ non avrei esitato minimamente a spendere di tasca mia poche decine di euro…..da secoli i miei avi hanno rispettato una tradizione…..Accorinti poteva chiedere al popolo di partecipare ad una colletta…..per racimolare la misera somma necessaria per l’acquisto del cero…..se Lui da primo cittadino non sente la necessita’ di rispettare la città’ che rappresenta e centinaia di migliaia di cittadini, ……tanti secondi, terzi, quarti o ultimi cittadini sicuramente sentono il dovere di rispettare la storia e le tradizioni secolari della città’….per una manciata di euro…..avrebbero fatto la fila per amore della città’……

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  20. Nella grande giungla dei problemi messinesi, dove servono milioni di euro per soluzioni che difficilmente troveranno risorse adeguate…si poteva mantenere una secolare tradizione con una manciata di euro….si può’ capire che risolvere un’esigenza da centinaia di miglia o milioni di euro richiede grande impegno e tempi lunghi…….personalmente guadagno una frazione decimale rispetto al Sindaco ……per rispetto delle tradizioni storiche della mia città’ non avrei esitato minimamente a spendere di tasca mia poche decine di euro…..da secoli i miei avi hanno rispettato una tradizione…..Accorinti poteva chiedere al popolo di partecipare ad una colletta…..per racimolare la misera somma necessaria per l’acquisto del cero…..se Lui da primo cittadino non sente la necessita’ di rispettare la città’ che rappresenta e centinaia di migliaia di cittadini, ……tanti secondi, terzi, quarti o ultimi cittadini sicuramente sentono il dovere di rispettare la storia e le tradizioni secolari della città’….per una manciata di euro…..avrebbero fatto la fila per amore della città’……

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  21. delizioso e garbato il racconto, ma credo che la lettura di cio’ che e’ successo deve essere altra.
    il caso non e’ scoppiato per il cero in quanto tale o per una tradizione che si paventava fosse interrotta, tutto nasce per costringere a dire la verita’ sull’ultimo documento della corte dei conti, che stavolta era chiaro ed in maniera esplicita puntava il dito contro l’amministrazione attuale, quella del tibetano.
    il quale , sapendo che comprando il cero e quindi rispettando la tradizione perdeva sei giorni di “giornalate” coglie la palla al balzo e mente sul documento della corte dei conti e si continua a fare pubblicita’ gratuita.
    certo , da Gioveni ci saremmo aspettati anche la richiesta dei documenti di spesa per il capodanno, cosi’ da comprendere che forse, contrariamente a come scrive la ironica Rosaria, nessuna tradizione delle amministrazione passate e’ stata cancellata.

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  22. delizioso e garbato il racconto, ma credo che la lettura di cio’ che e’ successo deve essere altra.
    il caso non e’ scoppiato per il cero in quanto tale o per una tradizione che si paventava fosse interrotta, tutto nasce per costringere a dire la verita’ sull’ultimo documento della corte dei conti, che stavolta era chiaro ed in maniera esplicita puntava il dito contro l’amministrazione attuale, quella del tibetano.
    il quale , sapendo che comprando il cero e quindi rispettando la tradizione perdeva sei giorni di “giornalate” coglie la palla al balzo e mente sul documento della corte dei conti e si continua a fare pubblicita’ gratuita.
    certo , da Gioveni ci saremmo aspettati anche la richiesta dei documenti di spesa per il capodanno, cosi’ da comprendere che forse, contrariamente a come scrive la ironica Rosaria, nessuna tradizione delle amministrazione passate e’ stata cancellata.

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  23. Franco Caliri 8 Giugno 2014 16:00

    Perché, ci sono dubbi?????
    Moooolto meglio Buzzanca, del sindaco scalzo!

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  24. Franco Caliri 8 Giugno 2014 16:00

    Perché, ci sono dubbi?????
    Moooolto meglio Buzzanca, del sindaco scalzo!

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  25. Franco Caliri 8 Giugno 2014 16:00

    Una generalità???? Che lingua parli? Tibetano????

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  26. Franco Caliri 8 Giugno 2014 16:00

    Una generalità???? Che lingua parli? Tibetano????

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  27. E QUALE SARA LA PROSSIMA CROCIATA DEI CONSIGLIERI COMUNALI STRUMENTALIZZATI???? ORA CHE IL PROSPETTO DEL DUOMO E STATO INTACCATO DALLE ALABARDE DEI VIGILI DEL FUOCO MENTRE LA PROCESSIONE SI FERMAVA IN RELIGIOSA ATTESA DELLA FINE DELL INTERVENTO A CHI TOCCHERA RIFARE IL PROSPETTO??? CHIEDIAMOLO AI CROCIATI DEL CONSIGLIO COMUNALE…

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  28. E QUALE SARA LA PROSSIMA CROCIATA DEI CONSIGLIERI COMUNALI STRUMENTALIZZATI???? ORA CHE IL PROSPETTO DEL DUOMO E STATO INTACCATO DALLE ALABARDE DEI VIGILI DEL FUOCO MENTRE LA PROCESSIONE SI FERMAVA IN RELIGIOSA ATTESA DELLA FINE DELL INTERVENTO A CHI TOCCHERA RIFARE IL PROSPETTO??? CHIEDIAMOLO AI CROCIATI DEL CONSIGLIO COMUNALE…

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  29. ANCORA C E GENTE CHE INCENSA IL DOTTO BARCELLONESE CHE E VENUTO A MESSINA SOLO PER FARE xxxxxxxxxxxxx??? CHI PARLA E MEGLIO CHE SE NE VADA A BARCELLONA A xxxxxxxxxxxxx… VERGOGNA

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  30. ANCORA C E GENTE CHE INCENSA IL DOTTO BARCELLONESE CHE E VENUTO A MESSINA SOLO PER FARE xxxxxxxxxxxxx??? CHI PARLA E MEGLIO CHE SE NE VADA A BARCELLONA A xxxxxxxxxxxxx… VERGOGNA

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  31. da tibetano a tibetano me scappato volevo dire:Genetica umana

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  32. da tibetano a tibetano me scappato volevo dire:Genetica umana

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  33. Penso di essere più utile “DANDO I NUMERI” su chi restituisce in cambio servizi ai messinesi, la fonte sono i modelli inviati alla Ragioneria Generale dello Stato, il periodo è 2009-2012, i numeri non mentono. COSTO TOTALE MEDIO PRO CAPITE ANNUO di tutto il PERSONALE del Comune di Messina, sommando la tab.12(oneri per competenze stipendiali personale a tempo indeterminato)+ tab.13(oneri per indennità e compensi accessori personale a tempo indeterminato)+ tab.14(altri costi che concorrono al costo del lavoro,sono i contributi previdenziali,irap,assegni nucleo familiare,buoni pasto e retribuzioni personale a tempo determinato,i precari). Anno 2009, n.1966, € 42.031; anno 2010,n.1809, € 44.841; anno 2011, n.1711, €46.918; anno 2012, n.1579, € 48.953. Retribuzione dei PRECARI, sono i contratti a tempo determinato: anno 2011, n.239, € 4.035.607, pro capite € 16.885; anno 2012, n.303, € 6.715.509, pro capite €22.163. Il costo dei precari è di +66,4% nel 2012 rispetto al 2011,inoltre i PRECARI incidono nel 2012 del + 3,4% rispetto al 2011 sul costo totale di tutto il PERSONALE, assorbono quasi tutto l’aumento medio pro capite annuo. Interessante è conoscere il COSTO MEDIO PRO CAPITE ANNUO del PERSONALE a tempo indeterminato, derivante dalla somma delle tab.12+tab.13, escludendo il costo del lavoro tab.14: anno 2009, n.1966, € 28.320; anno 2010, n.1809, € 30.409; anno 2011, n.1711, € 30.994; anno 2012, n.1579, € 31.427, questa serie storica conferma la considerazione precedente sull’incidenza dei PRECARI, come leggete l’aumento medio per il personale a tempo indeterminato non è rilevante, anzi piuttosto basso. Adesso vi do le cifre delle sole tabelle 12+13, distinte per le diverse categorie di personale con contratto a tempo indeterminato. DIRIGENTI: anno 2009, n.33, pro capite annuo € 82.530; anno 2010, n.28, € 92.568; anno 2011, n.27, pro capite € 141.222; anno 2012, n.22, pro capite € 105.321. CATEGORIA D: anno 2009, n.384, € 33.497; anno 2010, n.497, € 27.539; anno 2011, n.475, € 36.041; anno 2012, n.438, € 36.956. CATEGORIA C: anno 2009, n.537, € 34.036; anno 2010, n.493, € 32..663; anno 2011, n.477, € 29.796; anno 2012, n.453, € 31.3000. CATEGORIA B: anno 2009, n. 676, € 23.553; anno 2010, n.526, € 29.264; anno 2011, n.491, € 24.443; anno 2012, n.451, € 25.564. CATEGORIA A: anno 2009, n.334. € 22.773; anno 2010, n.263, € 26.473; anno 2011, n.239, € 23.385; anno 2012, n.213, € 24.163. Come notate dal 2009 al 2010 la categoria D aumenta di + 113 unità di personale, mentre diminuiscono tutte le altre di – 265: la C di -44, la B di -150, la A di – 71, in questo periodo non ci sono concorsi pubblici, quindi l’aumento della categoria D è il frutto di progressioni verticali di personale interno proveniente dalle altre categorie, questo fatto incide(negativamente?) sul titolo di studio della D, infatti nel 2011 sono 236 i dipendenti della D in possesso della sola Licenza di Scuola Superiore e addirittura 26 quelli in possesso della sola Licenza Media.Ritorna di attualità la mia QUINTA ELEMENTARE, quella di una volta però.

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  34. Penso di essere più utile “DANDO I NUMERI” su chi restituisce in cambio servizi ai messinesi, la fonte sono i modelli inviati alla Ragioneria Generale dello Stato, il periodo è 2009-2012, i numeri non mentono. COSTO TOTALE MEDIO PRO CAPITE ANNUO di tutto il PERSONALE del Comune di Messina, sommando la tab.12(oneri per competenze stipendiali personale a tempo indeterminato)+ tab.13(oneri per indennità e compensi accessori personale a tempo indeterminato)+ tab.14(altri costi che concorrono al costo del lavoro,sono i contributi previdenziali,irap,assegni nucleo familiare,buoni pasto e retribuzioni personale a tempo determinato,i precari). Anno 2009, n.1966, € 42.031; anno 2010,n.1809, € 44.841; anno 2011, n.1711, €46.918; anno 2012, n.1579, € 48.953. Retribuzione dei PRECARI, sono i contratti a tempo determinato: anno 2011, n.239, € 4.035.607, pro capite € 16.885; anno 2012, n.303, € 6.715.509, pro capite €22.163. Il costo dei precari è di +66,4% nel 2012 rispetto al 2011,inoltre i PRECARI incidono nel 2012 del + 3,4% rispetto al 2011 sul costo totale di tutto il PERSONALE, assorbono quasi tutto l’aumento medio pro capite annuo. Interessante è conoscere il COSTO MEDIO PRO CAPITE ANNUO del PERSONALE a tempo indeterminato, derivante dalla somma delle tab.12+tab.13, escludendo il costo del lavoro tab.14: anno 2009, n.1966, € 28.320; anno 2010, n.1809, € 30.409; anno 2011, n.1711, € 30.994; anno 2012, n.1579, € 31.427, questa serie storica conferma la considerazione precedente sull’incidenza dei PRECARI, come leggete l’aumento medio per il personale a tempo indeterminato non è rilevante, anzi piuttosto basso. Adesso vi do le cifre delle sole tabelle 12+13, distinte per le diverse categorie di personale con contratto a tempo indeterminato. DIRIGENTI: anno 2009, n.33, pro capite annuo € 82.530; anno 2010, n.28, € 92.568; anno 2011, n.27, pro capite € 141.222; anno 2012, n.22, pro capite € 105.321. CATEGORIA D: anno 2009, n.384, € 33.497; anno 2010, n.497, € 27.539; anno 2011, n.475, € 36.041; anno 2012, n.438, € 36.956. CATEGORIA C: anno 2009, n.537, € 34.036; anno 2010, n.493, € 32..663; anno 2011, n.477, € 29.796; anno 2012, n.453, € 31.3000. CATEGORIA B: anno 2009, n. 676, € 23.553; anno 2010, n.526, € 29.264; anno 2011, n.491, € 24.443; anno 2012, n.451, € 25.564. CATEGORIA A: anno 2009, n.334. € 22.773; anno 2010, n.263, € 26.473; anno 2011, n.239, € 23.385; anno 2012, n.213, € 24.163. Come notate dal 2009 al 2010 la categoria D aumenta di + 113 unità di personale, mentre diminuiscono tutte le altre di – 265: la C di -44, la B di -150, la A di – 71, in questo periodo non ci sono concorsi pubblici, quindi l’aumento della categoria D è il frutto di progressioni verticali di personale interno proveniente dalle altre categorie, questo fatto incide(negativamente?) sul titolo di studio della D, infatti nel 2011 sono 236 i dipendenti della D in possesso della sola Licenza di Scuola Superiore e addirittura 26 quelli in possesso della sola Licenza Media.Ritorna di attualità la mia QUINTA ELEMENTARE, quella di una volta però.

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  35. PERCHE’ LE CARTE ALLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI? So bene che l’art.4 del CCNL del 1999,nel ribadire il rispetto dei principi di cui all’art. 36 del D.lgs.39/1993,principi confluiti negli artt.35 e 36 D.lgs 165/2001,disciplina la progressione verticale nel sistema di classificazione,cioè la possibilità di fare partecipare il personale degli enti locali a procedure selettive finalizzate al passaggio nella categoria immediatamente superiore,attenzione,nei limiti dei posti vacanti della dotazione organica che non siano destinati per espressa statuizione dell’ente all’accesso dall’esterno.So bene che nelle amministrazioni pubbliche l’organizzazione e la disciplina degli uffici,nonché la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche sono determinate previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa consultazione delle organizzazioni sindacali, ma so pure che occorre rammentarsi che le assunzioni di personale nella PA senza l’effettuazione di procedure concorsuali sono nulle di diritto rappresentando un vizio insanabile del rapporto di lavoro eventualmente instaurato.Le determinazioni o deliberazioni relative all’avvio di procedure di reclutamento interne e/o esterne sono adottate tenendo conto della programmazione triennale del fabbisogno di personale,deliberata ai sensi dell’art.39 della legge 449/1997,in occasione dell’approvazione del bilancio coerentemente con le previsioni iscritte per l’anno di riferimento. Ricordo pure che il collegio dei revisori dei conti è tenuto ad accertare che il succitato programma rispetti i vincoli del patto di stabilità e anche il principio di riduzione complessiva della spesa di cui all’articolo 39 della legge 449/1997.La carenza di tali requisiti obbligatori rappresenta una palese violazione al dettato normativo ribadito dall’art.36 del Dlgs.165/2001,lo ricordo: “In ogni caso,la violazione di disposizioni imperative riguardanti l’assunzione o l’impiego di lavoratori,da parte delle pubbliche amministrazioni,non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni,ferma restando ogni responsabilità e sanzione.Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative.Le amministrazioni hanno l’obbligo di recuperare le somme pagate a tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili,qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave.” Ricordo infine che le progressioni interne dovranno riferirsi a professionalità acquisibili esclusivamente dall’interno degli enti stessi;tali selezioni prescindono dal possesso dei titoli di studio previsti per l’accesso dall’esterno,salvo che i titoli di studio non siano prescritti espressamente dalle norme vigenti e la copertura dall’esterno avverrà nella sola ipotesi di esito negativo della selezione. Secondo l’art.91 del D.lgs 267/2000 comma 2 e 3 gli enti locali che non versino nelle situazioni strutturalmente deficitarie, possono prevedere concorsi interamente riservati al personale dipendente,solo in relazione a particolari profili o figure professionali caratterizzati da una professionalità acquisita esclusivamente all’interno dell’ente,ma l’art.9 del CCNL del 2001 estende anche agli enti strutturalmente deficitari la possibilità di prevedere concorsi interamente riservati al personale dipendente per le professionalità acquisite esclusivamente all’interno dell’ente,l’opportunità di farlo è altro discorso.

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  36. PERCHE’ LE CARTE ALLA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI? So bene che l’art.4 del CCNL del 1999,nel ribadire il rispetto dei principi di cui all’art. 36 del D.lgs.39/1993,principi confluiti negli artt.35 e 36 D.lgs 165/2001,disciplina la progressione verticale nel sistema di classificazione,cioè la possibilità di fare partecipare il personale degli enti locali a procedure selettive finalizzate al passaggio nella categoria immediatamente superiore,attenzione,nei limiti dei posti vacanti della dotazione organica che non siano destinati per espressa statuizione dell’ente all’accesso dall’esterno.So bene che nelle amministrazioni pubbliche l’organizzazione e la disciplina degli uffici,nonché la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche sono determinate previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa consultazione delle organizzazioni sindacali, ma so pure che occorre rammentarsi che le assunzioni di personale nella PA senza l’effettuazione di procedure concorsuali sono nulle di diritto rappresentando un vizio insanabile del rapporto di lavoro eventualmente instaurato.Le determinazioni o deliberazioni relative all’avvio di procedure di reclutamento interne e/o esterne sono adottate tenendo conto della programmazione triennale del fabbisogno di personale,deliberata ai sensi dell’art.39 della legge 449/1997,in occasione dell’approvazione del bilancio coerentemente con le previsioni iscritte per l’anno di riferimento. Ricordo pure che il collegio dei revisori dei conti è tenuto ad accertare che il succitato programma rispetti i vincoli del patto di stabilità e anche il principio di riduzione complessiva della spesa di cui all’articolo 39 della legge 449/1997.La carenza di tali requisiti obbligatori rappresenta una palese violazione al dettato normativo ribadito dall’art.36 del Dlgs.165/2001,lo ricordo: “In ogni caso,la violazione di disposizioni imperative riguardanti l’assunzione o l’impiego di lavoratori,da parte delle pubbliche amministrazioni,non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni,ferma restando ogni responsabilità e sanzione.Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative.Le amministrazioni hanno l’obbligo di recuperare le somme pagate a tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili,qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave.” Ricordo infine che le progressioni interne dovranno riferirsi a professionalità acquisibili esclusivamente dall’interno degli enti stessi;tali selezioni prescindono dal possesso dei titoli di studio previsti per l’accesso dall’esterno,salvo che i titoli di studio non siano prescritti espressamente dalle norme vigenti e la copertura dall’esterno avverrà nella sola ipotesi di esito negativo della selezione. Secondo l’art.91 del D.lgs 267/2000 comma 2 e 3 gli enti locali che non versino nelle situazioni strutturalmente deficitarie, possono prevedere concorsi interamente riservati al personale dipendente,solo in relazione a particolari profili o figure professionali caratterizzati da una professionalità acquisita esclusivamente all’interno dell’ente,ma l’art.9 del CCNL del 2001 estende anche agli enti strutturalmente deficitari la possibilità di prevedere concorsi interamente riservati al personale dipendente per le professionalità acquisite esclusivamente all’interno dell’ente,l’opportunità di farlo è altro discorso.

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  37. senza voler difendere Gioveni o chicchèsia in una citta dove dei buddaci, che si dichiarano apolitici e poi si dimostrano mooolto simpatizzanti, si permettono di prendere per ignoranti altri buddaci solo perchè si sentono rivoluzionari e quindi autorizzati a sparare cialtronerie cosmiche….
    Mi sembra che la diatriba nacque dalla semplice domanda del caro consigliere se il sindaco avesse rinunciato alla sua indennità così come promesso visto che aveva dichiarato di non avere i soldi per prendere il cero…poi se tutti gli altri hanno fatto alla messinese…”che si ghiavaru sutta i banneri” è un altro paio di mani…

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  38. senza voler difendere Gioveni o chicchèsia in una citta dove dei buddaci, che si dichiarano apolitici e poi si dimostrano mooolto simpatizzanti, si permettono di prendere per ignoranti altri buddaci solo perchè si sentono rivoluzionari e quindi autorizzati a sparare cialtronerie cosmiche….
    Mi sembra che la diatriba nacque dalla semplice domanda del caro consigliere se il sindaco avesse rinunciato alla sua indennità così come promesso visto che aveva dichiarato di non avere i soldi per prendere il cero…poi se tutti gli altri hanno fatto alla messinese…”che si ghiavaru sutta i banneri” è un altro paio di mani…

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  39. Parlava della generalitat de Catanunya come esempio di amministrazione. Che avevate capito??

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  40. Parlava della generalitat de Catanunya come esempio di amministrazione. Che avevate capito??

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  41. ciò che mi rende cmq ottimista è rendermi conto che sotto tanto sudiciume e mediocrità, stanno crescendo coscienze civili e menti brillanti e sopratutto dotate di onestà intellettuale.
    Brava Rosaria Brancato!
    Sei sulla giusta strada.

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  42. ciò che mi rende cmq ottimista è rendermi conto che sotto tanto sudiciume e mediocrità, stanno crescendo coscienze civili e menti brillanti e sopratutto dotate di onestà intellettuale.
    Brava Rosaria Brancato!
    Sei sulla giusta strada.

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  43. mi fa piacere che qualcuno è baciato dal lume della ragione..

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  44. mi fa piacere che qualcuno è baciato dal lume della ragione..

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