Antillo in ginocchio, paura a Furci: "Disastro annunciato, i torrenti vanno svuotati subito”

Antillo in ginocchio, paura a Furci: “Disastro annunciato, i torrenti vanno svuotati subito”

Carmelo Caspanello

Antillo in ginocchio, paura a Furci: “Disastro annunciato, i torrenti vanno svuotati subito”

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sabato 10 Ottobre 2015 - 22:14

Insorgono cittadini e amministratori. Il sindaco di S. Teresa De Luca: “E’ il fallimento della politica regionale di difesa del territorio”. L’ingegnere Manfré (massimo esponente provinciale della Protezione civile): “Necessario intervenire per ripristinare la sicurezza”. L’ex consigliere provinciale Francilia: “Anni di sopralluoghi e tavoli tecnici: si passi dalle chiacchiere ai fatti”.

“Siamo stati graziati. Ma i torrenti Pagliara, Savoca e Agrò sono delle bombe pronte ad esplodere. Li devono svuotare in tempi rapidi prima che sia troppo tardi”. Quello lanciato dal presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli joniche, Domenico Prestipino, non è che l’ultimo di tanti appelli, giunto all’indomani delle esondazioni che hanno messo in ginocchio, in particolare, Antillo e Furci Siculo. “Segnali premonitori – incalza l’assessore alla Protezione civile di Furci, Alessandro Niosi, che non vanno sottovalutati come purtroppo accaduto in passato. La popolazione è a rischio e bisogna intervenire celermente, non c’è più tempo da perdere”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Furci, Sebastiano Foti e il vicesindaco di S. Teresa di Riva, Nino Famulari che da anni, insieme al primo cittadino Cateno De Luca, denuncia la gravità delle condizioni in cui versa in particolare il torrente “Savoca” per il sovralluvionamento. Basta alzare un braccio e si tocca il ponte della ferrovia. E non solo. Le abitazioni della popolosa via Cesare Battisti di Furci e l’area in cui sorgono il Palasport e il complesso “Fiore” sono al di sotto del livello del corso d’acqua. La paura in quella zona è tanta. Come lo è sul versante opposto del fiume, quello di S. Teresa di Riva, a partire dalla frazione Giardino in giù.

DE LUCA: “E’ IL FALLIMENTO DELLA POLITICA REGIONALE DI DIFESA DEL TERRITORIO”

Il sindaco santateresino Cateno De Luca è perentorio e va oltre le dichiarazioni dei suoi colleghi: “Siamo di fronte all'ennesimo fallimento delle politiche regionali di difesa del territorio – sbotta -. Dopo i Pai, le schede, i monitoraggi ed anche le denunzie fatte per evidenziare il pericolo del torrente Savoca, non assistiamo più neanche alle solite dichiarazioni: orami i rappresentanti politici non parlano più. Stiamo andando avanti nel completamento della progettazione. Noi – chiosa De Luca – avevamo tentato di risolvere il problema ma ci è stato impedito per il solito balletto delle competenze. Presenteremo nei prossimi giorni un’ ulteriore denunzia – annuncia De Luca – nei confronti di chi ha la competenza di intervenire e non lo ha ancora fatto”. Intanto Antillo è devastata, Furci si lecca le ferite. I luoghi della calamità sono stati scandagliati dagli ingegneri della Protezione civile Rosario Oliva e Bruno Manfré, quest’ultimo massimo esponente a livello provinciale. Amministratori e tecnici comunali di Antillo, con in testa il sindaco Davide Paratore, hanno mostrato i rischi che corre la gente della cittadina collinare. La tragedia, fortunatamente, è stata scongiurata. Per questa volta. Lo stesso è accaduto a Furci. Antillo è stata sommersa da terra e fango, in alcuni casi fino al primo piano delle abitazioni.

L’INGEGNERE MANFRE’: “NECESSARIO INTERVENIRE PER RIPRISTINARE LE CONDIZIONI DI SICUREZZA”

L’ingegnere Manfré si è recato sul luogo in cui è esondato il Pagliara e alla foce del torrente Savoca. “Su questi due torrenti – esordisce – come su altri del messinese, è necessario intervenire per ripristinare le condizioni di sicurezza, intanto eliminando il sovralluvionamento che è determinante al fine delle esondazioni e fuoriuscita di fango e detriti. Ci vuole un intervento di concerto con l’assessorato al Territorio – aggiunge Manfré – che è quello competente ed ha un ruolo di coordinamento in questo tipo di attività”. Amministratori e residenti sono preoccupati. “Certamente i cittadini sono preoccupati – rimarca il massimo esponente provinciale della Protezione civile, ma anche le istituzioni lo sono. Purtroppo le risorse non le hanno messe a disposizione. E non avendo le necessarie risorse economiche anche le istituzioni hanno difficoltà ad agire sul territorio. Dobbiamo trovare le soluzioni che possano consentire alla popolazione di potersi salvaguardare e di avere un maggiore livello di sicurezza. Per fare un intervento complessivo il tempo ci vuole. Adesso valuteremo, ne parlerò immediatamente con il direttore generale e con l’assessore regionale competente e ragioneremo per fare al più presto gli interventi necessari”. Intanto qui la mente corre al 2009, all’alluvione che tra Giampilieri e Scaletta Zanclea, a pochi chilometri di distanza, causo 37 morti. “Dobbiamo tenere conto della relatà dei luoghi – sottolinea Manfré – e sappiamo che su questi torrenti è necessario fare prima possibile gli interventi di cui si discute da tanto tempo. Il mio compito è quello di rappresentare queste criticità e di chiedere che si facciano. Nei tavoli opportuni sarà avanzata e rafforzata la necessità dell’opera in argomento”.

L’EX CONSIGLIERE PROVINCIALE FRANCILIA: “ANNI DI SOPRALLUOGHI E TAVOLI TECNICI. BASTA CHIACCHIERE"

ORA BASTA” Sull’argomento è intervenuto anche l’ex consigliere provinciale ed attuale vicesegretario regionale dell’Udc, Matteo Francilia. “Abbiamo assistito impotenti – dice sfogandosi – all'ennesimo evento alluvionale che ha colpito la nostra provincia. Sono circa 10 anni che segnalo i problemi legati all'innalzamento del livello degli alvei dei torrenti ed alla modifica del perimetro dei corsi d'acqua. Nella maggior parte dei casi – rimarca – il letto dei nostri torrenti è più alto del livello dei centri abitati. Non riesco più a contare i sopralluoghi, le riunioni, i tavoli tecnici, le discussioni, le telefonate… L'unica chiave di volta che permetterà di sistemare le cose è un cambio radicale della normativa vigente – sostiene Francilia – che ad oggi non permette di rimuovere un granello di sabbia dai torrenti, nonostante possa essere utilizzata per il ripascimento delle nostre coste. Stiamo lavorando ad una nuova normativa che metta la parola fine a questa situazione e spero che dopo questi ultimi eventi si passi ai fatti. Ora basta”.

Carmelo Caspanello

6 commenti

  1. Fino agli anni 80 nei torrenti esistevano delle figure che prelevavano ghiaia per uso edile, mantenendo basso il livello del letto torrentizio e sagomando le sponde con i loro mezzi meccanici,sotto il controllo di tecnici dell’ente pubblico responsabile io mi ricordo in particolare del tarantonio, poi sono arrivati gli scienziati ambientalisti col risultato che decine di piccoli imprenditori non ci sono più e decine di torrenti che dovrebbero essere mantenuti puliti con soldi pubblici, giusto così no?

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  2. Fino agli anni 80 nei torrenti esistevano delle figure che prelevavano ghiaia per uso edile, mantenendo basso il livello del letto torrentizio e sagomando le sponde con i loro mezzi meccanici,sotto il controllo di tecnici dell’ente pubblico responsabile io mi ricordo in particolare del tarantonio, poi sono arrivati gli scienziati ambientalisti col risultato che decine di piccoli imprenditori non ci sono più e decine di torrenti che dovrebbero essere mantenuti puliti con soldi pubblici, giusto così no?

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  3. Purtroppo manca il BUONSENSO.E poi quel sistema non faceva “girare soldi”.

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  4. Purtroppo manca il BUONSENSO.E poi quel sistema non faceva “girare soldi”.

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  5. letterio.colloca 11 Ottobre 2015 15:59

    Non servono EMINENZE D’INTELLETTO per COPIARE comportamenti VIRTUOSI;gli stessi che i nostri (addirittura!!) CARRETTIERI -senza lauree e specializzazioni- attuavano col carretto e la pala,vendendo la sabbia prelevata negli scarsi cantieri edili di ALLORA!Oggi,collegi di Ingegneri,Geologi,Metereologi,..scienziati miciomiciobaubau con appoggi di CAPRONI sedicenti ambientalisti hanno PRODOTTO anche …PERDITE DI VITE UMANE e, malgrado tanto,perseverano a creare altre “bombe ad orologeria” che deflagreranno a breve.Non é il TERRITORIO ch’é fragile ma i tanti CERVELLINI VUOTI che danno fiato al cu…attraverso la bocca.Poi ci sono gli SCALTRI che creano i presupposti (abusivismo sfrontato) perché le cose brutte…MATURANO.Imparate dal passato!!

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  6. letterio.colloca 11 Ottobre 2015 15:59

    Non servono EMINENZE D’INTELLETTO per COPIARE comportamenti VIRTUOSI;gli stessi che i nostri (addirittura!!) CARRETTIERI -senza lauree e specializzazioni- attuavano col carretto e la pala,vendendo la sabbia prelevata negli scarsi cantieri edili di ALLORA!Oggi,collegi di Ingegneri,Geologi,Metereologi,..scienziati miciomiciobaubau con appoggi di CAPRONI sedicenti ambientalisti hanno PRODOTTO anche …PERDITE DI VITE UMANE e, malgrado tanto,perseverano a creare altre “bombe ad orologeria” che deflagreranno a breve.Non é il TERRITORIO ch’é fragile ma i tanti CERVELLINI VUOTI che danno fiato al cu…attraverso la bocca.Poi ci sono gli SCALTRI che creano i presupposti (abusivismo sfrontato) perché le cose brutte…MATURANO.Imparate dal passato!!

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