Galluzzo: Il rilancio della provincia parte da Messina. Diventerà Bellissima

Galluzzo: Il rilancio della provincia parte da Messina. Diventerà Bellissima

Rosaria Brancato

Galluzzo: Il rilancio della provincia parte da Messina. Diventerà Bellissima

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giovedì 16 Novembre 2017 - 08:18

"Senza le infrastrutture non ci sarà sviluppo. Messina può essere capofila di un percorso di rilancio complessivo che passa attraverso il porto, l'area di Giammoro, il water front ed il Ponte", così Pino Galluzzo, tra gli esordienti dell'Ars con alle spalle una serie di esperienze civiche.

Mentre noi stiamo parlando i nostri progetti sul water front sono alla Biennale di Seul, al Festival Mondiale dell’architettura di Berlino, alla Biennale di Pisa. Immagini un futuro prossimo con una lunghissima Rambla che abbraccia tutto il viale San Martino, con un porto turistico, il centro congressi nella zona falcata. Immagini la zona di Giammoro finalmente attrezzata adeguatamente per le aziende e le imprese. Infine immagini il Ponte sullo Stretto come cuore della piattaforma del Mediterraneo per il commercio. Messina diventerà bellissima. Se lo vogliamo tutti”.

Il neo deputato Ars Pino Galluzzo ha alle spalle una serie di esperienze di civismo, non è mai stato eletto nelle liste di partito, ma sempre in civiche, che peraltro hanno combattuto per avere “pari opportunità” al tavolo degli alleati. Nel 2001 esordisce nel consiglio comunale di Barcellona con la lista “Giovani per”, la prima esperienza della lista Coccinella creata e voluta proprio da Galluzzo. Il centro-destra disse no all’apparentamento ma la lista ottenne voti e Galluzzo fu eletto. Il copione si è ripetuto anche nel 2003, con la lista Coccinella a Palazzo dei Leoni, ancora una volta fuori dal perimetro della coalizione di centro-destra. Galluzzo fu eletto consigliere provinciale. Nel 2008, stavolta in coalizione, la lista Coccinella portò a Palazzo dei Leoni tre consiglieri: Galluzzo, Rella, Magistri. Il 5 novembre alle Regionali per Pino Galluzzo è arrivata l’elezione all’Ars, anche in questo caso con una lista civica: Diventerà Bellissima, il movimento di Nello Musumeci, nel quale il neo deputato è entrato nel 2016.

Dirò di più: insieme a me c’è la Rete delle Infrastrutture che ha fatto eleggere, oltre me anche il deputato di Catania. E’questa la priorità, senza un’adeguata dotazione infrastrutturale la Sicilia non avrà mai sviluppo. La Rete civica delle Infrastrutture ha competenze, professionalità, entusiasmo, passione. Musumeci l’avevo già sostenuto nel 2012 e devo aggiungere che quest’anno ho capito sin dall’inizio che i siciliani, dopo l’esperienza Crocetta avrebbero votato per la credibilità, per un candidato che è rassicurante sul piano dei fatti, del saper amministrare. Musumeci è credibile e gli elettori hanno bisogno di certezze. Il M5S infatti lo ha capito ed ha cercato di attaccarlo spostando l’attenzione su altri piani. Non aveva altro modo che lanciare il pallone sugli spalti…..”

Sebbene tra i 10 deputati dell’Ars ben 3 siano di Barcellona (Galluzzo, Calderone, Catalfamo) e vanno ad aggiungersi ad una lunga lista di esponenti politici di rilievo nel barcellonese, i voti di Galluzzo vanno dalla tirrenica alla jonica, passando per i Nebrodi ed il Comune di Messina e sull’intero territorio che vuol concentrare le sue attenzioni.

Un dato però è certo: il rilancio dell’intera provincia parte da Messina capofila. Se s’innesca il meccanismo di sviluppo a Messina le conseguenze saranno spalmate in tutto il territorio. Le ricadute riguarderanno tutti i Comuni. E non ci sarà sviluppo se non si comincia dalle infrastrutture, da un piano di investimenti che guarda il porto, anzi i porti, il water front, la zona industriale di Giammoro, il Ponte. Quando ero consigliere provinciale, a proposito di Ponte, ricordo che siamo riusciti ad approvare le opere cosiddette compensative per la Panoramica…. Finite nel cassetto. Ricordo che con Commissioni miste con Palazzo Zanca abbiamo approvato una serie di proposte e atti di indirizzo. Ma non penso solo al Ponte. La vera follia in questi ultimi anni è stato l’accorpamento dell’Autorità portuale di Messina con Gioia Tauro. Non trovo altro termine se non quello di follia”.

Due parole d’ordine quindi per il neo deputato: infrastrutture e Ponte. La Sicilia, ma questo ormai dovrebbe essere un dato di fatto soprattutto dopo l’ampliamento del Canale di Suez (opportunità che Spagna e Grecia hanno saputo cogliere molto meglio di noi), è una piattaforma naturale e Messina ne può diventare epicentro.

Con un’Autorità portuale forte, con un porto capofila, con investimenti forti nelle infrastrutture secondo Galluzzo le possibilità di uscire dalla crisi e diventare protagonisti ci sono tutte.

Il rilancio di Giammoro trasformerebbe tutto, anche iniziando con il pontile. Adesso sembra un paesaggio spettrale, quasi uno scenario di guerra. L’Irsap non ha risorse se non le quote che vengono versate e peraltro vengono utilizzate per l’Asi che è in dismissione. Ma lei sa quante aziende di livello internazionale ci sono e quante se ne potrebbero aggiungere se dotiamo l’area di infrastrutture adeguate? Ci sono aziende agrumarie, di trasformazione di agrumi, materie plastiche, materiale edilizio. Ci sono realtà che esportano in tutto il mondo, ma non sono supportate. Ci sono aziende che sono dei veri e propri fiori nel deserto. Se si investe quella diventa una zona competitiva ed appetibile. L’ex consiglio provinciale di Messina, con Leonardi presidente, è riuscito ad inserire l’aeroporto del Mela nel piano triennale delle Opere pubbliche. E’ in quella zona che dobbiamo scommettere. E’ a Palermo che bisogna cambiare le cose per cambiare Messina”.

Sul piano politico il neo deputato è convinto che il “modello Musumeci” sarà esportato anche per Politiche, con un centro-destra che ritrova l’unità su una figura di candidato credibile, concreto, carismatico e soprattutto autorevole

Non possiamo consegnare l’Italia a chi vive solo di politica come Di Maio e non ha alcuna esperienza né lavorativa né amministrativa, né al centro-sinistra che in questi anni ha dimostrato di non sapercela fare”.

La chiacchierata finisce e Galluzzo scappa perché ha la riunione con la Rete Infrastrutture, perché adesso c’è da correre per recuperare il tempo perduto negli anni scorsi con i troppi silenzi su quelle che sono invece le opere fondamentali.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Lentamente, lentamente si fà facendo strada l’dea forte e “salvifica”del Ponte di Messina. Si stanno recependo finalmente gli studi dei 39 più accreditati accademici del mondo scientifico che fatto accorati appelli, pronosticando per il nostro territorio un futuro di nuovo “epicentro del mondo”. Purtroppo però, si corre il rischio che le solite forze oscure ed “oscurantiste” che finora hanno dominato questa città, in maniera”trasversale”ed oppressiva, vincano ancora una volta.Il NoPontismo é una macchia indelebile, un virus maledettamente resistente che ha prodotto i disastri attuali ed il paradosso di aver messo nello scranno più rappresentativo un Sindaco onesto , ma ottusamente ed ignorantemente NoPonte. La città più tafazziana del mondo

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  2. Solo l’aeroporto del mela può consentire lo sviluppo.

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