Estrema destra ed estremismo islamista, due facce della stessa medaglia

Estrema destra ed estremismo islamista, due facce della stessa medaglia

Giacomo Maria Arrigo

Estrema destra ed estremismo islamista, due facce della stessa medaglia

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giovedì 25 Luglio 2019 - 08:04

“L’Islam è in guerra con l’Occidente”, urlano gli estremisti di destra. “L’Occidente è in guerra con l’Islam”, sbraitano i fondamentalisti di al-Qaeda e dell’Isis. E così si instaura un circolo vizioso fra le due narrative. Julia Ebner svela questa perversa dinamica nel suo recente libro.

L’estrema destra xenofoba e l’estremismo islamista sono complementari. “L’Islam è in guerra con l’Occidente”, urlano gli estremisti di destra. “L’Occidente è in guerra con l’Islam”, sbraitano i fondamentalisti di al-Qaeda e dell’Isis. E così si instaura un circolo vizioso fra queste due narrative, le quali di conseguenza finiscono per rafforzarsi vicendevolmente.

Questa la tesi che Julia Ebner sostiene nel libro di recente traduzione italiana “La rabbia. Connessioni tra estrema destra e fondamentalismo islamista” (NR Edizioni, 2018). La Ebner è una giovane ricercatrice dell’Institute for Strategic Dialogue di Londra. Nel corso di diversi anni si è infiltrata in forum online, chat criptate ed effettive riunioni di neonazisti e di fondamentalisti islamici.

«All’interno delle loro discussioni ci sono temi ricorrenti come la credenza di una guerra imminente tra musulmani e non, tra le diverse religioni e le altre culture, tra le razze», racconta la Ebner. E per definire la concezione del mondo di entrambi gli estremismi conia il termine un po’ pop “effetto Star Wars”: esistono solo il lato oscuro e il lato chiaro della Forza, una visione manichea che divide il mondo in buoni e cattivi, tertium non datur.

«Terrorismo islamico ed estremismo di destra non sono l’uno la causa dell’altro. Esisterebbero ugualmente, indipendentemente l’uno dall’altro. Però la ‘radicalizzazione reciproca’ esiste: più si rafforza un estremismo più si rafforza anche l’altro», dichiara la Ebner. La sua ricerca, frutto di una lunga esperienza sul campo, dimostra perciò la presenza di un paradosso: sebbene opposte, le due ideologie estremistiche sono complementari, sposando la stessa concezione di due blocchi opposti e inconciliabili.

Bisogna quindi lavorare perché l’inconciliabilità tra l’Occidente e l’Islam propagandata dall’estrema destra xenofoba e dall’estremismo islamista lasci il posto al dialogo e alla comprensione reciproca. È questa l’unica strada percorribile in direzione di un futuro pacifico e ordinato.

«C’è un miscuglio paradossale di competizione e cooperazione tra gli estremisti di destra e gli islamisti», racconta Julia Ebner. «Per quanto si odino a vicenda, hanno anche bisogno gli uni degli altri. Entrambi formano consenso sui due principi basilari della vittimizzazione e della demonizzazione. Entrambi diffondono teorie del complotto in base alle quali l’altro starebbe cercando di conquistare le loro terre. Entrambi prosperano nel contesto delle nostre società, in cui la rabbia ha rimpiazzato la ragione e si rafforza all’interno delle camere dell’eco».

A questa bizzarra commistione di rabbia e chiusura identitaria magistralmente svelata da Julia Ebner è necessario opporre un pensiero che rompa il circolo vizioso degli estremismi. Un pensiero che non abbia paura del confronto ma che, al contrario, inauguri spazi inediti di reciproco scambio e mutuo riconoscimento. Nella speranza di una sintesi superiore fra civiltà non opposte quanto, piuttosto, complementari.

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