Ex Province: c'è una proposta di legge, c'è l'accordo di dicembre. Adesso è tempo di fatti

Ex Province: c’è una proposta di legge, c’è l’accordo di dicembre. Adesso è tempo di fatti

Rosaria Brancato

Ex Province: c’è una proposta di legge, c’è l’accordo di dicembre. Adesso è tempo di fatti

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sabato 16 Febbraio 2019 - 09:08

Lunedì Musumeci incontra i deputati ma le risposte devono arrivare da Palermo e Roma

Da lunedì dovrebbe essere “tempo di fatti” rispetto alle parole, agli impegni presi, alle polemiche delle scorse settimane sul destino delle ex Province siciliane.

Lunedì il governatore incontra alla Regione la deputazione nazionale siciliana per concordare un percorso comune, arrivato in estremo ritardo, ma ormai indispensabile. Nelle stesse ore anche i sindacati ed una delegazione dei dipendenti di Palazzo dei Leoni sarà a Palermo per protestare contro le ferie forzate disposte dal sindaco metropolitano.

Quanto alle soluzioni passano tutte dalle sedi regionali e nazionali per porre rimedio ai gravissimi errori fatti dai governi Crocetta e Renzi.

C’è un accordo siglato a dicembre tra Musumeci ed il ministro Tria che individua una soluzione sulla cessazione del prelievo forzoso, ma i tempi indicati sono lunghi rispetto all’urgenza.

C’è l’impegno preso dal sottosegretario all’economia Alessio Villarosa che incontrando il sindaco De Luca ha annunciato di voler procedere con la deroga agli Enti intermedi siciliani per poter approvare i bilanci in disequilibrio a causa del prelievo forzoso.

E c’è, incardinata ieri in Commissione Bilancio alla Camera, come spiega Nino Germanà:una proposta di legge composta da un solo articolo, che cancella il cosiddetto “prelievo forzoso” dello Stato alle ex province siciliane: è questo l’obiettivo della proposta che abbiamo presentato, in Parlamento, assieme ai colleghi Prestigiacomo, Bartolozzi, Minardo, Scoma e Siracusano, incardinata finalmente in commissione Bilancio”.

La proposta era stata presentata nei mesi scorsi e da ieri è all’attenzione della Camera

Con l’abolizione di questo prelievo da parte dello Stato, le ex province potranno provvedere all’erogazione dei servizi essenziali e alle competenze che sono state ampliate e che riguardano un’ elaborazione più ampia del piano strategico triennale del territorio, l’edilizia residenziale pubblica, la mobilità e la viabilità, compresi i collegamenti delle aree portuali e aeroportuali con le infrastrutture autostradali. Questo importante processo di riforma, che ha disegnato un nuovo sistema di governo degli enti locali (nell’ottica del decentramento amministrativo), non ha ricevuto alcun sostegno finanziario da parte del governo nazionale, né regionale, anzi… Per questo confidiamo che tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche, la votino…”

Se davvero c’è la volontà di salvare le ex province della Sicilia (oggi Liberi Consorzi e Città Metropolitane), allora sin dalla prossima settimana dovrebbero vedersi atti concreti da parte della Regione (che deve erogare i contributi in misura congrua a quanto previsto dagli accordi degli anni scorsi e dall’intesa di dicembre 2018) e dal governo nazionale, che deve concedere le deroghe sui bilanci per perequare la situazione delle ex province siciliane a quelle di tutta Italia e deve prorogare la deroga fino al 2021, tempo necessario per cancellare la vergogna del prelievo forzoso.

E’ tempo di fatti, non di annunci

Rosaria Brancato

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