Ex Province, il Csa: "I conti non tornano. Che fine hanno fatto i 70 mln della Regione?"

Ex Province, il Csa: “I conti non tornano. Che fine hanno fatto i 70 mln della Regione?”

Redazione

Ex Province, il Csa: “I conti non tornano. Che fine hanno fatto i 70 mln della Regione?”

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martedì 05 Marzo 2019 - 11:04

"Musumeci pensi prima a risolvere le cose in casa propria e poi si sieda al tavolo con Roma"

A stringare la Regione, che finora è venuta meno alle promesse è il CSA attraverso un comunicato del segretario provinciale Santino Paladino nel quale si evidenzia che mentre tra Palermo e Roma c’è un rimpallo di responsabilità le ex Province muoiono.

Non abbiamo elementi certi per confermare quanto affermato dall’Assessore Armao (che ha definito una bufala i 300 mln di Roma) ma possiamo affermare, e lo abbiamo fatto anche in occasione della prima riunione dell’Osservatorio dell’era Musumeci (Dicembre 2017), che da 3 anni i conti sugli stanziamenti regionali non ci tornano! “

Il decreto del Consiglio dei ministri del marzo 2017 infatti, con il quale si riconoscevano i contributi destinati alle ex Province delle Regioni a statuto ordinario, stabiliva Considerato l’impegno della Regione Siciliana a riconoscere ai liberi consorzi del proprio territorio un contributo annuo aggiuntivo di 70 mln di euro rispetto a quelli riconosciuti nell’anno 2016, quale sostegno al concorso alla finanza pubblica da parte dei medesimi enti”.

Si trattava quindi di un contributo aggiuntivo che spetta alla Regione Siciliana erogare sin dal 2017 in seguito anche al prelievo forzoso che gravava solo sulle ex Province dell’isola.

Fatti quattro conti (le somme del 2016 ammontavano, come dai dati resi pubblici dalla Corte dei Conti, ad € 113.851.735,19) dal 2017 il contributo della Regione per le ex province avrebbe dovuto assestarsi a circa 183 mln di euro a fronte dei 112 in effetti erogati!

All’appello quindi mancano 70 milioni che oggi farebbero eccome la differenza.

Il CSA ribadisce pertanto la richiesta alla Regione “di iniziare a risolvere i problemi in casa propria per poi sedersi ai “tavoli” con il Governo Nazionale vantando una posizione più forte dell’attuale”.

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