Ex Province: le briciole che piacciono a Musumeci ed Armao

Ex Province: le briciole che piacciono a Musumeci ed Armao

Rosaria Brancato

Ex Province: le briciole che piacciono a Musumeci ed Armao

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venerdì 07 Giugno 2019 - 07:05

Messina- I milioni in meno di un mese sono scesi da 140 a 100, un accordo al ribasso che offende i siciliani

La verità è che noi siciliani siamo abituati ad andare a Roma con il cappello in mano e non riusciamo a liberarci di questa pessima abitudine. Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento e soprattutto il compiacimento del governo Musumeci nel far passare le briciole ottenute per far sopravvivere altri 6 mesi le Ex Province come il “massimo dell’accordo possibile”.

Posto che la Lega, per atto costitutivo, per tendenza, per Dna, non ha alcun interesse a risollevare il Sud, posto che il M5S, pur di restare al governo nazionale, si limita a non avere alcun peso specifico nell’esecutivo né muoverebbe un dito per irritare l’alleato, la domanda è: perché il governo Regionale si accontenta delle briciole e vuol pure convincere i siciliani che si tratta invece di caviale e champagne?

Perché quelli che erano appena il 15 maggio scorso 140 milioni di euro (e già Musumeci nel comunicato stampa di quel giorno esultava) ed in meno di un mese sono diventati CENTO senza alcuna spiegazione (e Musumeci continua ad esultare)? Rischiamo forse di dover pagare noi il governo gialloverde se attendiamo altre due settimane???’

Il comunicato stampa di ieri pomeriggio è illuminante in tale senso: “Primo tema trattato nel corso dell’incontro con l’Anci è il recente accordo raggiunto dalla Regione con lo Stato per trasferire subito alle ex Province siciliane cento milioni di euro e scongiurarne quindi il default. L’obiettivo di questa interlocuzione che da tempo portiamo avanti con Roma – ha spiegato il presidente Nello Musumeci – rimane senz’altro il trasferimento pieno della finanza locale alla Regione che ci permetterà di affrontare in prima persona il tema della distribuzione delle risorse ma, nel frattempo, abbiamo ottenuto il massimo”.

In sostanza dal 15 maggio al 6 giugno i milioni da 140 sono diventati 100 (gli altri 40 a quanto è dato sapere servono alla Regione per far quadrare i conti), quindi invece di battere i pugni ci siamo ritirati in buon ordine e per di più lo facciamo in virtù di una “buona intenzione sulle strategie futuristiche”. E lo definiamo “IL MASSIMO”.

Il tutto mentre è già evidente che Salvini incasserà il Regionalismo differenziato, con il placet dei 5stelle (ed il messinese D’Uva in testa).

Alle dichiarazioni di Musumeci si aggiungono quelle del vice presidente Armao che ha seguito le trattative dell’intesa: “A settembre, così come ha confermato il ministro Lezzi potrebbero esserci ulteriori disponibilità finanziarie da parte del governo centrale. Questo è soltanto un intervento-ponte, nulla che possa considerarsi definitivo o a regime”.

Quindi “a settembre”, quando in teoria potrebbe anche non esserci più questo governo o comunque potrebbe anche infischiarsene degli impegni presi a giugno, “potrebbero esserci ulteriori soldi”, ed usa il condizionale lasciando capire che non è affatto scontato che queste risorse aggiuntive ce le diano. Visti i chiari di luna è evidente che non ci sarà un euro per la Sicilia, a maggior ragione se a noi vanno bene le briciole.

I 140 milioni, diventati misteriosamente 100 in meno di un mese, sono attinti dal Fondo di Coesione e Sviluppo per la Sicilia. Sono cioè soldi nostri che però non abbiamo speso. Il totale dei soldi che sono nostri in quel Fondo e non abbiamo speso, supera i 2 miliardi e mezzo. Se non li spendiamo entro il 2021 li abbiamo persi per sempre e il governo nazionale può dirottarli dove vuole, ovvero verso Regioni più brave di noi.

Visto che sono nostri, non li abbiamo spesi e rischiamo di perderli, invece che 100 ne avremmo potuti chiedere 500 (come ha spiegato anche la vice ministro Castelli).

Ma non lo abbiamo fatto. Il governo Musumeci non ne ha chiesti 500, nè 400, 300, 200. Ha preferito accontentarsi di poche briciole in piena continuità con TUTTI i governi regionali del passato.

Se non li chiediamo noi, perché mai dovrebbero darci la Lega e i 5stelle che invece potranno tra non molto dirottare queste somme altrove?

Conclude infine Musumeci: “Nodo della questione rimane la mancata piena applicazione nell’Isola della legge Delrio, per la quale a livello nazionale si va, comunque, verso una modifica affidata a un Tavolo tecnico al quale il governo Musumeci ha chiesto e ottenuto di partecipare”.

Un tavolo tecnico secondo il governo regionale “salverà le Ex Province”.

Briciole oggi in cambio di un nulla domani.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. La risposta sta nella sudditanza e nella indifferenza dei siciliani. Non è colpa del governo e neanche della regione. Se io fossi del nord guarderei a questa richiesta come all’ennesimo spreco, perché negli anni è questa l’immagine che abbiamo dato di noi. Lo sappiamo anche noi di essere così, come sappiamo che gran parte di quei soldi serviranno a foraggiare una pletora di dipendenti spesso superflui. Sarebbe molto più serio pensare ad una riforma regionale con relativo snellimento dei costi, che continuare a chiedere fondi. Preferiamo come al solito recitare la parte delle vittime e dare la colpa ad altri. L’autonomia a cui punta la Lega è un abominio, ma come diavolo si fa a non riconoscere il nostro concorso di colpa? Quanti miliardi abbiamo bruciato in passato? La colpa è della società siciliana non della politica di Roma. Ora basta.

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