Femminicidio Sara Campanella, il fermato è un 27enne di Noto

Femminicidio Sara Campanella, il fermato è un 27enne di Noto

Marco Ipsale

Femminicidio Sara Campanella, il fermato è un 27enne di Noto

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martedì 01 Aprile 2025 - 11:28

E' stato rintracciato a Noto e portato alla caserma dei carabinieri di Messina Sud, dov'è sottoposto a decreto di fermo

Erano le 17, ieri pomeriggio, quand’è arrivata la chiamata di aiuto al 112. I carabinieri sono arrivati subito in viale Gazzi, all’altezza del distributore di carburanti di fronte allo stadio Celeste, dove la 22enne Sara Campanella, di Misilmeri (Palermo), studentessa del corso di laurea di Tecniche di Laboratorio Biomedico del Policlinico di Messina, era stata ferita al collo e subito trasportata in codice rosso al vicino ospedale, dov’è deceduta poco dopo.

Era stata colpita da un giovane con due fendenti al collo e alla scapola.

Grazie alle testimonianze dei colleghi e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, i carabinieri hanno individuato, quale fortemente sospettato, il 27enne Stefano Argentino (nella foto), di Noto (Siracusa), anche lui studente della stessa facoltà. Dopo alcune ore di ricerca è stato rintracciato, col supporto dei colleghi del Comando provinciale di Siracusa, in una casa di Noto e portato alla caserma dei carabinieri di Messina Sud, dov’è stato sottoposto a decreto di fermo di indiziato di omicidio.

Da una prima ricostruzione dei fatti, l’indagato avrebbe seguito la giovane studentessa vicino al Policlinico, per poi percorrere insieme a lei un breve tratto di strada; arrivati nei pressi del distributore di benzina, verosimilmente dopo una discussione, l’avrebbe accoltellata per poi allontanarsi velocemente.

Dagli accertamenti, il giovane avrebbe commesso il delitto per motivi sentimentali in quanto invaghito della ragazza senza essere corrisposto.

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5 commenti

  1. Il malcelato sentimento di possesso che troppi manifestano senza paura è figlio di una società malata e di una politica a cui non importa di nulla.
    Io voglio solo ricordare che la regressione a cui stiamo assistendo ci sta riportando all’età della pietra.
    In Argentina stanno persino pensando di abolire il reato di femminicidio.
    Stiamo diventando dei barbari incattiviti ignoranti ed impuniti.
    Facciamo schifo e chi oggi passa oltre per indifferenza o calcolo lo fa ancora di più.

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  2. Diogene Laerzio (di oggi) 1 Aprile 2025 13:17

    E’ piu’ che mai importante, per chi ha una figlia o un figlio che vanno al liceo o all’Università (o che lavorano, o meno) che non manchi mai il dialogo con loro e che quindi possa venire l’aiuto, dalla famiglia, prima che l’irreparabile accada. Perchè prima dell’evento criminoso ed irreparabile, ogni azione è possibile, a difesa della propria figlia, avvalendosi anche del supporto delle Istituzioni. L’importante è ANZI, non cadere MAI nella tentazione di farsi giustizia da sè. Anche una sola telefonata al 113 puo’ essere decisiva e salvare una vita. Perchè il ‘900 è davvero passato da un pezzo.

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  3. Aveva il coltello con sé.
    È premeditazione.
    E’ un vigliacco, i motivi sentimentali sono fuorvianti.

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  4. Si dice omicidio, omicidio.

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  5. L’uccisione di un essere umano si chiama OMICIDIO, qualunque sia il sesso della povera vittima.

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