"Salute bene comune. Professioni sanitarie, competenza e qualità a servizio del cittadino"

“Salute bene comune. Professioni sanitarie, competenza e qualità a servizio del cittadino”

“Salute bene comune. Professioni sanitarie, competenza e qualità a servizio del cittadino”

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giovedì 28 Giugno 2012 - 09:52

Diversi gli argomenti affrontati: dalla riforma regionale al centro Neurolesi, dagli ospedali Piemonte e Papardo alla Clinica Santa Rita, dalla Società Servizi Riabilitativi alla Teseos. Oggi pomeriggio il dibattito su “Italia e Europa tra crisi economica, misure antirecessive, modelli di sviluppo e occupazione”

“Salute bene Comune – Professioni sanitarie, la competenza e qualità a servizio del cittadino”. E’ il tema del convegno che si è tenuto ieri nell’ambito della festa del lavoro organizzata dalla Cgil.
A relazionare sullo stato della sanità nella provincia di Messina, Clara Crocè, Segretario Generale della Funzione pubblica della CGIL: “Il piano di riordino dei servizi sanitari, dal varo della legge regionale 5 del 2009, è rimasto sulla carta. Nessuno dei punti cardine, della riforma dell’assessore Massimo Russo, ha trovato piena applicazione nella nostra provincia, che stenta a soddisfare le esigenze di salute dei cittadini. Lo dimostrano le lunghe liste di attesa e le file che intasano i pronto soccorso. L’accorpamento dei diversi ospedali pubblici non è stato accompagnato dal contemporaneo potenziamento di strutture territoriali aperte 24 ore su 24 e da una indispensabile riorganizzazione e potenziamento delle cure primarie. I tagli ai posti letto sono stati accompagnati solo da annunci-spot da parte del Commissario Straordinario dell’Asp Francesco Poli, il quale fino ad oggi si è limitato a inaugurare scatole vuote. Un esempio per tutti, il Punto territoriale di assistenza di Barcellona, che non risulta attrezzato per soddisfare la domanda di salute di un bacino di 80mila abitanti. Gravi anche le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, i quali, a causa della riduzione delle piante organiche, sono costretti ad operare in turni massacranti. Ma destano forte preoccupazione – continua Crocè- i conti in rosso dell’ASP, 49 milioni di euro di deficit. A quasi un anno dell’incarico affidato al Commissario Poli, ancora oggi non è dato conoscere quali misure verranno intraprese per rientrare dal deficit. La cattiva politica degli aumenti dei ticket e i tagli lineari dei servizi e delle prestazioni stanno allontanando i cittadini dalla struttura pubblica. Il paradosso è che ormai, anche nella nostra provincia vi sono prestazioni che costano di meno presso il privato rispetto al pubblico. La FP CGIL rivendica un direttore generale a tempo pieno, per la provincia di Messina.

Presenti all’iniziativa i precari dell’Istituto Neurolesi. La FPCGIL ha evidenziato che è necessario procedere all’immediata approvazione della dotazione organica della struttura: “E’ inammissibile come il Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo”, che ha ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero della Salute di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Messina nel marzo del 2006, sia l’unico Irccs di diritto pubblico di tutta la Regione Siciliana ad operare in mancanza di una apposita e prevista dotazione organica dal 2006”.

Ospedali Piemonte e Papardo. La FP CGIL rivendica l’immediato trasferimento dei 12 milioni di euro necessari per il completamento dei lavori di ristrutturazione del Piemonte. “La FP CGIL non ha firmato – dichiara Crocè – la proposta presentata dal direttore Armando Caruso dell’Azienda Papardo Piemonte di eliminare il punto nascita all’Ospedale Papardo. Pur condividendo la realizzazione del Polo materno/infantile quale centro di eccellenza presso il presidio Piemonte, esprimiamo forti preoccupazioni. Non possiamo condividere la soppressione del reparto di ostetricia presso l’ospedale Papardo senza avere un minimo di garanzia riguardo all’assistenza a tutta una fascia di utenza che tocca tutta la zona nord. Secondo i dati comunicati dall’azienda, nel 2011, si sono registrate più di 600 nascite presso l’ospedale Papardo. Devono essere mantenuti i 121 posti letto presso il presidio Piemonte, il polo materno infantile dev’essere un valore aggiunto.

Presente anche la coordinatrice della sanità privata Dolores Dessì, che è intervenuta in merito alla paradossale vertenza dei lavoratori della Clinica Santa Rita: “A causa della sospensione dell’attività della clinica da parte dell’ASP, l’azienda ha richiesto la cassa integrazione in deroga, ma i lavoratori sono in arretrato di sette mensilità. Il Commissario Poli, pur se convocato dal Direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro ha ritenuto di non dover partecipare”.

“Anche la nomina dell’Amministratore unico della Società Servizi Riabilitativi, sembra avvolta da un mistero – dichiara Crocè – appena nominato l’ex primario di ginecologia dell’ospedale di Patti, il prof. Elio Coletta, si è subito dimesso. L’assemblea dei soci è stata riconvocata il 6 luglio in prima convocazione mentre la secondaconvocazione è prevista per il 16 luglio. Non vorremmo che le dimissioni dell’Amministratore appena nominato e la successiva convocazione dell’assemblea dei soci fossero dettate da esigenze elettorali. Ne consegue, che i lavoratori che hanno percepito gli stipendi relativi al mese di febbraio, non potranno percepire altri emolumenti fino alla nomina del nuovo Presidente.

La cooperativa TESEOS, nonostante abbia percepito le fatture fino al mese di aprile – continua Crocè- sostiene di non poter pagare altre mensilità di stipendio ai lavoratori in quanto ha anticipato i contributi, ai fini dell’ottenimento del Documento unico di regolarità contributiva, fino al mese di luglio. “E’ il cane che si morde la coda – continua Crocè – i lavoratori per il terzo anno in cassa integrazione, devono garantire importanti servizi quali quelli riabilitativi, a loro spese”.

Per Attilio Andriolo, Segretario FP CGIL Medici, è una sanità, quella siciliana, che “a parità di competenze con altre realtà regionali, non riesce a garantire la qualità, nonostante le professionalità all’interno. A fronte delle promesse dell’Assessore Russo, si è delineato un quadro di “sanità dei gattopardi” che a parole annuncia di voler cambiare e nei fatti ripercorre schemi di lottizzazione politica – già percorsi in passato – tradendo così la speranza di cambiamento dei siciliani onesti.

Per Gianluca Mezzadri, coordinatore nazionale della FP CGIL, “la sanità moderna non può che partire dalla persona, figura centrale intorno alla quale deve ruotare l’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali. La nostra proposta di una Azienda sanitaria di comunità vuole rappresentare un rilancio del servizio pubblico rimettendo al centro la tutela della salute del cittadino e il ruolo dei professionisti, a partire da quelli sanitari, oggi colpiti da una deriva politico-aziendalistica da fermare.

A concludere i lavori, Cecilia Taranto, Segretario Nazionale della FP CGIL: “Non dobbiamo spendere di meno, ma dobbiamo spendere meglio se vogliamo conservare un servizio universalistico, bene prezioso ed unico da difendere e da rilanciare, partendo da una politica sanitaria finalizzata a colmare il divario regionale nord-sud. La nostra spesa sanitaria è nella media dei paesi industrializzati (se non più bassa) e con una qualità complessiva ancora tra le più apprezzate nel mondo. Gli indici relativi all’aspettativa di vita, alla mortalità e ai costi sanitari procapite vedono l’Italia tra i primi posti nel mondo occidentale. Migliori rispetto alla stessa Germania o alla Gran Bretagna, nettamente superiori agli USA. Eppure, a fronte dei 17 miliardi di tagli che già stanno colpendo la sanità pubblica, le notizie di questi giorni relative alla spending review ci parlano di una dirompente iniziativa del Governo Monti volta a considerare rivedibili 97 miliardi (l’89% del totale), con la possibilità di rimandare al privato attività pubbliche e con l’inaudito rinvio del riparto del fondo sanitario 2012 (108 miliardi). Si tratta di una iniziativa sbagliata e inaccettabile, che va ben oltre la condivisa attivazione dei prezzi di riferimento per gli acquisti. Una manovra di tali dimensioni, unitamente ai tagli già operanti, si rifletterà drammaticamente sul Patto per la Salute con la conseguenza di mettere definitivamente in discussione il Servizio Sanitario Nazionale e il diritto alla salute. Per la Taranto i servizi riabilitativi devono ritornare a essere gestiti dal pubblico”.

Oggi pomeriggio, nella Sala Salvatore Carnevale (ex Irrera a Mare) si affronterà invece un altro interessante dibattito su: “Italia e Europa tra crisi economica, misure antirecessive, modelli di sviluppo e occupazione”. Parteciperanno al dibattito: Silvano ANDRIANI, economista, Presidente del CESPI, Francesco MAIETTA, responsabile politiche sociali del CENSIS, Guglielmo EPIFANI, Presidente Associazione Bruno Trentin.

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