Caso Seguenza a Messina. La preside si scusa: “Non volevo offendere”. VIDEO

Caso Seguenza a Messina. La preside si scusa: “Non volevo offendere”. VIDEO

Francesca Stornante

Caso Seguenza a Messina. La preside si scusa: “Non volevo offendere”. VIDEO

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venerdì 13 Dicembre 2019 - 14:07

La preside del Liceo Seguenza, finita nella bufera per le frasi pronunciate due giorni fa, chiede scusa con un video e una lettera pubblica

“Voglio esprimere il mio dispiacere per quanto sta accadendo”. Così la preside del liceo Seguenza, Lidia Leonardi, dopo la bufera scoppiata in seguito alle sue parole agli studenti.

“La parte di video che circola in rete in questi giorni, relativa al mio discorso, contiene due infelici espressioni che involontariamente ho utilizzato e che potrebbero aver offeso alcune famiglie. Non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno. Io per prima sto male per tutto ciò e per l’immagine che la gente si è fatta di me. Ho sempre portato rispetto per ogni persona e per ogni tipo di lavoro. Il mio discorso non voleva sminuire nessuno e chi mi conosce lo sa. Anche se ammetto che effettivamente possa apparire così, a causa della scelta infelice di alcuni paragoni e di questo mi scuso”.

Nella mia esperienza di insegnante e poi di preside anche in scuole non di città ma di piccoli centri e di montagna ho incontrato studenti splendidi e famiglie davvero piene di valori. Io stessa provengo da una famiglia non ricca, che ha fatto sacrifici per farmi studiare, perciò non potrei mai venir meno al rispetto verso persone con le quali mi identifico. Inoltre, sono stata preside, per anni, di un istituto professionale alberghiero e posso dire con orgoglio che ho lavorato con ragazzi pieni di passione e bravissimi nelle proprie materie di indirizzo. Conservo ancora nel cuore il loro ricordo”.

“Mi dispiace, quindi, di non essere riuscita a far passare il pensiero che in realtà volevo esprimere. Infatti, sono sempre preoccupata di non trovare i soldi per far funzionare la scuola, che necessita sempre di continui interventi che la Provincia non garantisce più da tempo. Ecco perché nel momento dell’iscrizione sono costretta a chiedere alle famiglie il contributo di 50 euro. Così come mi impegno quotidianamente a stimolare i miei ragazzi allo studio della lingua italiana, visto che l’invalsi ogni anno registra le differenze tra i risultati degli studenti del nord e quelli del sud, che risultano in posizioni peggiori. Nello spirito del Natale che si avvicina, mi auguro che questo video serva a ricreare un clima sereno e di fiducia con tutti voi”.

4 commenti

  1. Quando poi le scarpe stanno strette si corre ai ripari…..

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  2. Lei non ha offeso “alcune famiglie” (questa frase è pure infelice e fa capire il livello culturale di questa persona), Lei ha offeso tutti, lo vuole capire si o no? Si dimetta.

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  3. Ci vogliono le dimissioni e un provvedimento ministeriale

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