In bacino la n/t Iginia. Ecco i piani di RFI per la navigazione sullo Stretto

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In bacino la n/t Iginia. Ecco i piani di RFI per la navigazione sullo Stretto

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sabato 05 Maggio 2012 - 11:10

Il traghetto sarà sottoposto a delle verifiche per valutarne l'eventuale rientro il servizio. Aspettando la nuova nave, con Bluvia e Bluferries è già delineato il futuro assetto della navigazione FS

Sono state confermate le voci che davano rimandata, almeno per il momento, la dismissione della nave traghetto Iginia da parte di RFI. L'unità, infatti, si trova attualmente nel bacino di carenaggio dell'Arsenale Militare per effettuare alcune verifiche tecniche propedeutiche al suo rientro in servizio. In particolare, tramite test a ultrasuoni, sarà monitorato lo stato di salute dello scafo e delle lamiere che lo compongono. Se l'esito sarà positivo, il RINA, braccio operativo del Registro Italiano Navale nel settore della classificazione, potrà rilasciare il rinnovo dei certificati per la navigazione a cui farà seguito una generale remise en forme della nave, varata, lo ricordiamo, nell'ormai lontano 1969.
La necessità del mantenimento in linea della Iginia, secondo quanto pubblicato dal portale Trasportisullostretto.it, deriverebbe dal prolungarsi dei lavori sulla n/t Logudoro, ancora ai "box" dopo la prolungata inoperosità conseguente alla soppressione della "rotta sarda". A ciò si aggiungono gli interventi di manutenzioni a cui saranno sottoposte nei prossimi mesi le navi Villa e Scilla, che completano l'attuale flotta ferroviaria del Gruppo FS.
Il pur temporaneo rientro della Iginia, dunque, permetterebbe al vettore pubblico di attraversare con maggiore tranquillità il periodo di forte transizione che si prospetta all'orizzonte. Il 2013, infatti, saluterà l'arrivo sullo Stretto della nuova ammiraglia in costruzione presso i Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara. Ad essa si sommeranno le tre "gemelle" Logudoro, Villa e Scilla, per un totale di quattro navi ferroviarie che navigheranno con il marchio Bluvia.
Il restante naviglio di RFI – composto dalle "zattere" Enotria, Riace, Fata Morgana e dalle monocarene Selinunte Jet e Tindari Jet – sarà invece trasferito alla nascitura Bluferries, società costituita per uniformarsi alla normativa antitrust che prevede una separazione aziendale per le imprese che offrono, al contempo, servizi di interesse generale (il traghettamento dei treni) e attività aperte al mercato (il traghettamento gommato e passeggeri).

2 commenti

  1. rossetti mariano 6 Maggio 2012 06:11

    I nodi sono giunti al pettine.
    Per anni le Ferrovie non hanno manutenuto le proprie navi nè hanno provveduto alla costruzione di nuove perchè ritenevano di potere fare il bello ed il cattivo tempo, dismettendo le unità navali e concentrando le loro risorse sull’alta velocità.
    Lo stop del governo le ha costrette, a calci nel sedere, a cercare di rimediare, rimettendo in servizio un relitto come l’Iginia, pericolosa ed ormai pronta per la demolizione.
    La Logudoro è un ferrovecchio, minata nelle struttture principali da oltre 5 anni di fermo a Civitavecchia.
    I lavori si stanno prolungando perchè le condizioni reali sono molto più drammatiche di quanto si credeva.
    Sarebbe il caso che il governo (nazionale e siciliano) procedessero penalmente contro le ferrovie.

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  2. almeno fategli una caterva di lavori e migliaia di euro di fatture….. magari se si controllassero TUTTI i traghetti un pò di soldini in loco dovrebbero scucirli !!!

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