Sequestro bis a Genovese, i legali: "e' vero accanimento giudiziario, ecco perche'"

Sequestro bis a Genovese, i legali: “e’ vero accanimento giudiziario, ecco perche'”

Al.Ser.

Sequestro bis a Genovese, i legali: “e’ vero accanimento giudiziario, ecco perche'”

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martedì 19 Novembre 2013 - 21:07

Si infiamma lo scontro Procura - collegio difensivo dopo il nuovo sequestro alla famiglia Genovese per lo scandalo parentopoli negli enti di formazione. L'avvocato Nino Favazzo svela: Chiara Schirò si era impegnata a versare quanto la Procura aveva contestato. Malgrado ciò, è scattato il sequestro.

Un secondo decreto di sequestro, che estende il precedente. E che riguarda la quasi totalità degli indagati, sigle societarie comprese, ad eccezione di Daniela D'Urso, moglie dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca, anche lei ai domiciliari. Dodici pagine che dispongono la messa dei sigilli anche alle villette di Ganzirri delle sorelle Schirò, consorti dei deputati Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, che non sono però quelle ben più sontuose dove la famiglia effettivamente abita e dove Chiara Schirò sta scontando i domiciliari. In ogni caso, nelle abitazioni è riconosciuta la facoltà d'uso. Poche le novità sostanziali nel nuovo decreto di sequestro emesso dalla magistratura nell'inchiesta Corsi d'oro. Che però sembra destinato a far alzare il livello dello scontro tra i due fronti della Procura e del collegio difensivo. Il perché lo spiega una nota del legale delle sorelle Schirò, l'avvocato Nino Favazzo, che parla di accanimento giudiziario. Di là del balletto delle cifre, sempre altalenanti, nei casi dei sequestri, perché basate su stime spesso discutibili, l'avvocato racconta un particolare preciso: non soltanto i beni erano già nella disponibilità degli interessati quando fu emesso un primo sequestro, cioè a dire sequestrabili anche allora, quando il giudice non ritenne di doverlo fare; ma, soprattutto, dopo i provvedimenti, Chiara Schirò aveva formalizzato la disponibilità a coprire la somma che si riteneva illecitamente ottenuta. Invece i giudici hanno scelto una strada diversa, procedendo col secondo sequestro. Di seguito, la nota dell'avvocato Favazzo:

Solo nella tarda mattinata di oggi è stato notificato alle mie assistite, Chiara ed Elena Schirò, un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto titoli di credito per un ammontare di euro 207 mila 500 euro ed un bene immobile, nei confronti della prima, due terreni di valore imprecisato, nei confronti della seconda. Il nuovo decreto è stato emesso su titoli e beni già nella disponibilità delle signore Schirò alla data del primo provvedimento cautelare, ad integrazione di quest'ultimo e fino alla concorrenza dell'importo di euro 393 mila 500 euro quanto a Schirò Chiara ed euro 6370 mila quanto a Schirò Elena. Al solo fine di offrire a chi legge argomenti di riflessione quanto più possibile completi e non notizie parziali, avverto il dovere di precisare: 1) contrariamente a quanto si legge nell'odierno decreto, in esecuzione dell'originario provvedimento, nei confronti di Elena Schirò, sono stati sequestrati titoli e contanti per un valore complessivo di euro 6408,36 ad integrale copertura del presunto profitto del reato alla medesima contestato.

La iniziativa giudiziaria oggi assunta, in esecuzione della quale sono stati sequestrati ben due "spezzoni" di terreno, di estensione imprecisata ma, già da soli, di valore certamente superiore ad euro 6370,00, risulta pertanto illegittima; 2) nei confronti di Chiara Schirò, a fronte di un profitto di reato quantificato in euro 393 mila 500 euro con il primo provvedimento, sono state sequestrate somme di danaro per euro 26 mila con quello odierno, titoli di credito per un ammontare di euro 207 mila 500 euro. Per la differenza, pari ad euro 160 mila euro, il sequestro è stato esteso ad un immobile di proprietà, di valore non precisato ma di gran lunga superiore a tale ultimo importo.

Senza indugiare ulteriormente sui numeri, che si prestano ad ovvie e differenti letture di parte, ciò che ha lasciato l'amaro i bocca ai protagonisti di questa vicenda giudiziaria e che induce a considerare anche l'odierno sequestro, più che un atto dovuto, una vera e propria espressione di accanimento giudiziario, è il fatto che, subito dopo il primo sequestro, pur senza condividerne le ragioni ed i contenuti, tanto da aver proposto impugnazione, Chiara ed Elena Schirò hanno chiesto di poter garantire personalmente, l'intero importo ritenuto essere profitto dei reati loro contestati, a mezzo un contratto di fideiussione bancaria, in favore dello Stato, irretrattabile, fino alla decisione definitiva di merito sulla eventuale confisca. La richiesta ha registrato il parere negativo del pubblico ministero ed è stata rigettata da quel medesimo giudice che, a distanza di qualche mese, su richiesta dello stesso ufficio requirente, ha emesso il nuovo decreto di cautela reale. Oggi, a sequestro avvenuto, viene da pensare al titolo della nota commedia shakespiriana "Molto rumore per nulla". Ma forse il rumore non è mai troppo forte, se serve a coprire il nulla.

12 commenti

  1. Messina degli ultimi 30-40 anni……….
    altro che sviluppo….

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  2. Eppur si muove!!! Finalmente si legge con soddisfazione malcelata che anche i cosiddetti “potenti” cominciano a pagare in caso di misfatti e scelleratezze commesse.Questa è una vera inversione di tendenza e i cittadini onesti almeno non si sentono piu’ dei poveri fessi.Il trionfo della famosa lex uguale per tutti finisce cosi’ per ripagare chi ha sempre operato con rettitudine,onestà intellettuale e spirito di servizio.L’arroganza , la malafede,il mercimonio e svariati comportamenti delittuosi che spesso rimanevano impuniti perchè commessi da personaggi che per la carica rivestita potevano godere di protezioni sembrano gradualmente perdere efficacia a tutto vantaggio del benessere collettivo.La legge è uguale per tutti e da un pò di tempo a questa parte pare che l’applicazione pratica vada a coincidere con l’enunciazione che,in periodi bui,era rimasta solo pura teoria. Rimanga salvo comunque il sacrosanto concetto che i processi si svolgono nelle sedi giuste e non sui giornali e che nessuno può essere considerato colpevole fino a sentenza definitiva.

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  3. MessineseIncallito 20 Novembre 2013 08:24

    sisi ce l’hanno tutti con lui…e con berlusconi…nuncinteddri

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  4. L’Avvocato Ghedini insegna……

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  5. velista anonimo 20 Novembre 2013 10:48

    I giovani sono attenti e Non smettono di seguire la vicenda.
    Loro non vogliono perdere la fiducia nella magistratura, che
    prima o poi svelera’ se c’e’ qualcuno dietro questa vicenda, se qualcuno ne ha beneficiato
    di più’, che in questi anni ha aumentato di piu’ i guadagni ed il consenso,
    chi ha lucrato di piu’ i soldi dei cittadini, se c’e qualcuno che con quei ricavi
    ha comprato di piu’ il proprio consenso, chi ha aumentato il suo potere
    all’interno dei partiti politici, chi ha aumentato maggiormente le proprie disponibilità’ economiche e
    chi ha frodato il fisco maggiormente, chi dispone delle maggioranze relative
    delle varie societa’ coinvolte …. tutto perfino se ci sono degli innocenti o estranei ai fatti …..
    Ogni organizzazione ha sempre una figura di riferimento
    Ed ha come fine oltre al potere l’obbiettivo di fare
    ingenti guadagni e quindi vanno rintracciati i flussi di denaro
    quindi la loro provenienza, gli strumenti utilizzati, il loro impiego
    ed le tasse pagate da tutti i responsabili compreso i Leader politici coinvolti.
    Soltanto in questo modo almeno non si lucrera’ più’ il futuro ai giovani …..

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  6. Sono indignato. Fateci sapere se serve una colletta o generi di prima necessità …

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  7. Mi auguro che l’indagine possa, in breve tempo, concludersi per portare in tribunale coloro che hanno distrutto questa martoriata città.
    Non posso scrivere cosa penso e cosa so di loro, visto che TS riempirebbe il mio commento di X (se mai decidesse di pubblicarlo), ma non posso trattenermi dal dire che questa gente, insieme agli scomparsi “signori delle tessere DC” loro parenti, hanno gestito un’intera comunita come fosse “cosa loro”.
    Ma, si badi bene, all’appello manca ancora qualche nome eccellente, molto più furbo, chi è lo stesso arricchito ai danni della collettività, ma in maniera più scaltra e meno arrogantemente visibile.
    Assunzioni nelle banche, al comune, alla provincia, alla regione ed in tutti quegli enti, inutili e costosi, ma dallo stipendio sicuro per migliaia di raccomandati di ferro.
    Creazione, dalla sera alla mattina, di cooperative di precari ex 285 e ex art. 23; corsi di formazione fantasma, con le liste egli iscritti (false) già piene prima delll’apertura degli uffici.
    Spartizioni di appalti, tangenti, percentuali, tutto a carico dei fessi contribuenti.
    Adesso, gridano alla persecuzione, in puro stile berlusconiano.
    Mi auguro che la Magistratura commini pene detentive severissime e proceda al sequestro di tutti il loro patrimonio, lasciando loro solo le scarpe che hanno addosso, quale parziale risarcimento ai giovani delusi ed ingannati ed alla società messinese vilipesa e distrutta.
    P.S. Signori di TS, noterete che mi sono volutamente censurato.

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  8. Sei soltanto un povero illuso.

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  9. Salve,
    “chi ha lucrato di più i soldi dei cittadini” non è italiano, la prego, si corregga.
    “se c’e qualcuno che con quei ricavi ha comprato di più il proprio consenso” come sopra.
    Da “ogni organizzazione” fino a “loro provenienza” consiglio di mettere almeno due virgole, al fine di rendere il periodo leggibile senza andare in ipossia.
    “ed le tasse” la congiunzione ED va utilizzata solo davanti a vocale o h muta.
    “compreso i leader” si corregga da solo qui.
    “Soltanto in questo modo almeno non si lucrera’ più’ il futuro ai giovani” questo deve essere swahili, giusto…?

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  10. Salve,
    mi perdoni l’intromissione fuori argomento.
    Volevo farle notare che in dattilografia è importante mettere sempre, dopo i segni di punteggiatura, uno spazio. Così come ho appena fatto.
    Inoltre se inizia una frase in latino si suppone che sappia come finirla: “lex par omnibus” piuttosto che “lex uguale per tutti” suona decisamente meglio.
    Inoltre rendere più fluida la lettura l’uso di virgole nelle posizioni più consone, come ad esempio “commessi da personaggi che[virgola] per la carica rivestita[virgola] povetano godere di protezioni”.
    “L’applicazione pratica” in realtà è ridondante, se si parla di applicazione è inciso che questa sia anche “pratica”.
    Per il resto direi che non è andato molto male…

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  11. Accanimento ???????????
    Poveriniiiiiiiiii !!!!!!!

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  12. ” povetano godere di protezioni ” Correttore? Prrrrrr..

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