Nuovi arrivi in tenda: sono 150 uomini siriani. Provengono dallo sbarco di Augusta con 133 minori

Nuovi arrivi in tenda: sono 150 uomini siriani. Provengono dallo sbarco di Augusta con 133 minori

Eleonora Corace

Nuovi arrivi in tenda: sono 150 uomini siriani. Provengono dallo sbarco di Augusta con 133 minori

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giovedì 22 Maggio 2014 - 22:11

Sono 150 gli ultimi rifugiati trasferiti nella tendopoli del PalaNebiolo. Tutti uomini di nazionalità siriana provenienti da Augusta, dove sono sbarcati ieri mattina. Accorinti: “Se l’Europa non ci ascolta, pianteremo le tende di fronte il parlamento europeo”. La comunità di Sant’Egidio organizza un’iniziativa per le vittime dei naufragi, questo sabato.

Sono 150, tutti uomini di nazionalità siriana, i rifugiati trasferiti nel tardo pomeriggio di ieri nella tendopoli di Messina. Le tende del PalaNebiolo hanno fatto appena in tempo a svuotarsi, dunque, con il trasferimento dell’ultimo gruppo di altri 40 migranti in altri centri governativi nel resto d’Italia, che subito vengono riempite per metà. I siriani dovrebbero ripartire oggi stesso per Milano, ammesso che nel frattempo non si allontanino volontariamente dal centro, come capita spesso, soprattutto con i rifugiati di nazionalità siriana che puntano principalmente a spostarsi in Germania e nei paesi del Nord Europa. Il gruppo di 150 profughi fa parte dei 488 migranti – tra i quali 133 minori e tra questi molti bambini –sbarcati ieri mattina nel porto di Augusta da due navi della Marina Militare impegnate nell’operazione “Mare Nostrum”. Quasi contemporaneamente altri 460 migranti sbarcavano a Pozzallo, ma lo sbarco di Augusta ha una particolarità: tra i 488 migranti, ben 133 sono minori, dei quali molti bambini. Un numero impressionante. I minori non accompagnati sono rimasti in una struttura di Augusta, mentre 150 persone sono state trasferite a Messina. Si attende, intanto, la comunicazione della questura sull’eventuale presenza di minori.

Fino a qualche settimana fa la tendopoli era al completo, con 250 ospiti. Proprio per questo, i profughi arrivati dai due sbarchi direttamente sul molo di Messina del 9 Aprile e del 1 Maggio sono stati dirottati nel palazzetto sportivo del Palaneebiolo, riaperto appositamente su ordine Prefettizio. Per il terzo sbarco, questo non è stato possibile, avendo l'azienda sanitaria provinciale, per mezzo di una relazione, bocciato nuovamente le condizioni igienico-sanitarie del luogo, costringendo il Prefetto Stefano Trotta a dichiararne la chiusura. La seconda, dopo quella avvenuta a Novembre del 2013. Da qui, l'emergenza del terzo sbarco avvenuto qualche giorno dopo, in cui i migranti sono stati sistemati in un padiglione della Fiera, avendo la Prefettura delegato al Comune l'onere di provvedere ad un sito temporaneo per l'accoglienza, ed avendo avuto, a sua volta, il Comune solo due ore di preavviso per reperirlo – come più volte sottolineato dall'assessore alla protezione Civile Filippo Cucinotta e dall'esperta ai servizi sociali Clelia Marano.

“L’Italia deve aiutare la Sicilia e l’Europa l’Italia – ha dichiarato il Sindaco Renato Accorinti – se questo non accadrà, andremo noi stessi – e con il noi intendo non solo alla Giunta, ma tutti i cittadini che si diranno disponibili – a Bruxelles e se non ci ascolteranno pianteremo le tende di fronte il Parlamento Europeo e non ce ne andremo finché non ci daranno una risposta”.

Nel frattempo, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato per sabato 24 Maggio alle 19:00, un’incontro di riflessione e preghiera per la pace nel mondo, che si terrà sulla banchina del porto dove sono sbarcati i migranti. Durante la preghiera verrà gettato in mare un mazzo di fiori per ricordare le vittime delle stragi che hanno trasformato il Mediterraneo in un immenso cimitero.

Eleonora Corace

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