Continua la raccolta firme per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

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Continua la raccolta firme per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

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lunedì 25 Giugno 2012 - 13:59

L'iniziativa è stata promossa in tutta Italia dal partito liberale per sostenere la proposta di legge. Buon successo anche a Messina

Andrà avanti anche nei prossimi giorni la raccolta firme per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l’abbattimento del debito pubblico e la riduzione dell’oppressione fiscale. L’iniziativa è stata promossa dal Partito Liberale in tutta Italia ed nche a Messina sono stati in tantissimi a visitare il gazebo di piazza Cairoli, lo scorso 22 giugno, firmando per sostenere l’iniziativa di legge popolare del professor Pellegrino Capaldo per sostituire l’attuale finanziamento con la possibilità di contribuzione volontaria e diretta del cittadino e la possibilità di dedurre il contributo dall’IRPEF.
“E’ chiaro che gli italiani pensano che l’attuale sistema di finanziamento non funziona”, afferma Massimo Rizzo, segretario provinciale di Pli Messina. “La nostra proposta è molto chiara: contributo privato fino ad un massimo di 2 mila euro, si può scegliere a quale partito versare il contributo, e un’agevolazione fiscale pari al 95% del contributo versato”.
Solo riducendo in maniera sostanziale l’enorme massa di debito pubblico, diminuiranno le somme da pagare per interessi, crescerà la credibilità e l’autorevolezza dell’Italia e si ridurrà o spread trai titoli del nostro debito pubblico e di bund tedeschi”, conclude Rizzo.

2 commenti

  1. Utile questa raccolta firme, specialmente per l’abrogazione dei finanziamenti ai partiti, anche se temo che si troverà una “pezza” legale per aggirare l’ostacolo. I finanziamenti pubblici, distribuiti a pioggia, sono una voce importante per la casta rappresentata dai nostri politici, che si aggiunge alle stratosferiche indennità percepite.
    Qui da noi sarebbe auspicabile un referendum per la riduzione dei posti e delle indennità dei consiglieri regionali siciliani, così come è stato fatto in Sardegna. Credo che una simile idea sarebbe prontamente osteggiata dagli interessati e da quelli che, tra breve, ne prenderanno i posti.

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  2. Il referendum si può fare…ma vedrete che o non verrà neanche preso in considerazione o verrà aggirato, così come in Sardegna…così come il vecchio referendum sul finanziamento pubblico ai partiti, così come il referendum sulla privatizzazione dell’acqua o quello sulle centrali nucleari…

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