La giunta M5S di Livorno revocò Iacomelli: "Piano industriale terrificante"

La giunta M5S di Livorno revocò Iacomelli: “Piano industriale terrificante”

Rosaria Brancato

La giunta M5S di Livorno revocò Iacomelli: “Piano industriale terrificante”

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giovedì 15 Novembre 2018 - 10:22

Anche l'esperienza alla guida dell'Aamps di Livorno è stata turbolenta per il Direttore Generale di Messina Servizi Bene Comune. Il suo incarico durò 9 mesi, il sindaco grillino gli revocò l'incarico mentre l'assessore e i deputati 5stelle gli contestarono il Piano industriale.

A quanto pare gli incarichi dell’attuale Dg di Messina servizi bene comune sono travagliati. A leggere la recente storia del manager si appura che la sua precedente esperienza con l’Aamps (azienda che gestisce la raccolta rifiuti a Livorno) sia stata alquanto burrascosa. Negli anni precedenti aveva consolidato un’esperienza brillante da consulente, ma il passaggio all’amministrazione di un’azienda pubblica, con il correlato rapporto con il mondo della politica, ieri a Livorno come oggi a Messina, non è dei più sereni.

E’ durata poco più di nove mesi per Iacomelli la presidenza dell’Aamps, dal primo aprile 2015 al 7 gennaio 2016 quando il sindaco di Livorno, il grillino Filippo Nogarin gli ha revocato l’incarico (leggi qui)

Sono stati 9 mesi caratterizzati anche da scontri, al punto che l’assessore al bilancio Lemmetti definì “terrificante” il Piano industriale presentato da Iacomelli in estate (leggi qui). “La prima stesura del piano industriale di Aamps era terrificante: abbiamo chiesto di riscriverlo, stiamo aspettando la nuova versione”, dichiarò l’esponente della giunta di Livorno. Giudizio negativo confermato anche dai parlamentari del M5S come dichiarò il componente della Commissione Ambiente Zolezzi dichiarò: “così si sconfessano tutte le politiche del M5S in tema di gestione e smaltimento rifiuti, l’amministrazione rischia di doversi dimettere”.

I rapporti tra il sindaco Nogarin ed il Cda si fecero via via sempre più burrascosi, incrinandosi soprattutto sul concordato (soluzione che non piaceva a Iacomelli ed al Consiglio d’amministrazione) e sull’assunzione dei precari (che per motivi economici vedeva contrario Iacomelli). Altra fonte di polemica fu l’approvazione del bilancio consuntivo del 2014 dell’Aamps con il parere contrario dei revisori.

Il 7 gennaio Nogarin revoca l’incarico a Iacomelli ma vi è da dire che il sindaco aveva già silurato 3 dirigenti nei mesi precedenti. La poltrona di “pilota” dell’Aamps è quindi bollente (così come sta accadendo a Messina), soprattutto per via di una mole ingente di debiti che alla fine della telenovela furono portati in Tribunale dall’amministrazione.

Il 15 gennaio Iacomelli impugna il provvedimento del sindaco definendolo illegittimo ed errato (leggi qui) e replica: “E’ stato violato il regolamento comunale che non consente la revoca ad nutum. Inoltre gli amministratori di Aamps non sono suoi mandatari, né meri esecutori delle sue volontà. L’ente socio, secondo diritto, formula le sue indicazioni e i suoi obiettivi e l’ente li recepisce, attuandoli in modo autonomo e critico”.

Nogarin tirò dritto, i conti accumulati nel corso degli anni furono portati in Tribunale. Il sindaco si beccò anche due avvisi di garanzia ed un’inchiesta (che vide coinvolti anche ex amministratori e Cda dell’Aamps dal 2012 al 2016) conclusasi il 3 settembre scorso con l’archiviazione per tutti gli indagati, peraltro richiesta dalla stessa Procura.

"Ovviamente sono contento e soddisfatto – ha commenta Nogarin dopo la sentenza- Non ho mai avuto dubbi e ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Resta da capire come un'azienda pubblica abbia potuto creare 42 milioni di euro di debiti".

Da gennaio 2018 Iacomelli approda in riva allo Stretto ma la situazione è turbolenta allo stesso modo….Una poltrona bollente la sua che lo costringe ad affrontare criticità e polemiche.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. SEMPRI I MEGGHIU NI PIGGHIAMU A MISSINA

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