Porto di Tremestieri, i lavoratori della Terminal chiedono che il bando sia rimandato

Porto di Tremestieri, i lavoratori della Terminal chiedono che il bando sia rimandato

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, i lavoratori della Terminal chiedono che il bando sia rimandato

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martedì 24 Febbraio 2015 - 23:28

Il rischio è che nessuno partecipi alla gara. Rinviato lo sciopero previsto la prossima settimana, ci sarà invece l’incontro con la società per la cassa integrazione relativa al periodo di chiusura. Fast Confsal e Ugl Mare indagano sulle cause dell’insabbiamento e pretendono che si velocizzi l’iter per il dragaggio

“Nessuno comprerebbe mai una giacca strappata. Prima deve essere riparata e poi può diventare appetibile”. E’ la metafora utilizzata da Fast Confsal e Ugl Mare per sottolineare il timore che vada deserto anche il nuovo bando per la concessione del porto di Tremestieri, in scadenza il prossimo 24 marzo. Chiedono che tutto venga rinviato, in considerazione del fatto che le società intenzionate a partecipare potrebbero essere scoraggiate dalla necessità di continui dragaggi che, tra l’altro, sono previsti parzialmente proprio a carico del concessionario.

Lo sciopero preannunciato per il 3 marzo è stato rinviato a data da destinarsi perché avrebbe poco senso nelle attuali condizioni, con l’approdo chiuso a causa dell’ennesimo insabbiamento.

La richiesta è sempre la stessa ma da Terminal Tremestieri non è arrivata ancora alcuna risposta: i 36 dipendenti reclamano che Caronte e Tourist, Meridiano Lines e Bluferries s’impegnino al riassorbimento di eventuali lavoratori rimasti fuori dal nuovo bando. La clausola di salvaguardia prevista, infatti, potrebbe non essere sufficiente per tutti.

La società, intanto, ha convocato i lavoratori lunedì 2 marzo, per concordare la cassa integrazione relativa al periodo di chiusura del porto. I dipendenti chiederanno che la riunione si svolga in Prefettura ed hanno avanzato la richiesta sia alla società sia al prefetto. L’articolo 4 del contratto – ha ricordato Fast Confsal – prevede la possibilità di “spostare” i lavoratori verso le società correlate nei giorni di chiusura. Un aspetto che potrebbe tornare utile anche in ottica del nuovo bando.

Vorrebbero maggiore vicinanza dalla città e dalle istituzioni, visto che i loro problemi hanno anche attinenza con la presenza dei tir in centro. “Nel corso dello sciopero del 18 febbraio – afferma Guglielmo Pellegrino, di Ugl Mare – c’era la sensazione di lottare contro i mulini a vento. Abbiamo avuto difficoltà persino per un semplice volantinaggio e, nonostante lo sciopero fosse stato ampiamente preannunciato, non c’era neanche una pattuglia a regolare il transito. Vorremmo anche che si velocizzassero le procedure per il dragaggio, tramite un iter aperto che consenta di intervenire subito. Anche il sindaco si era impegnato in tal senso. Ci chiediamo poi cos’abbia fatto l’Autorità Portuale per contrastare il fenomeno dell’insabbiamento. Dicono che i rimedi sono costosi ma anche i dragaggi lo sono”. Dubbi, infine, anche sulla ricostruzione della diga: “Come mai – conclude Pellegrino – dall’aprile 2006 al novembre 2009 il porto non si era mai insabbiato?”.

(Marco Ipsale)

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