Giornata mondiale contro l'Aids, a Taormina effettuati 40 test dai volontari della Croce Rossa

Giornata mondiale contro l’Aids, a Taormina effettuati 40 test dai volontari della Croce Rossa

Gianluca Santisi

Giornata mondiale contro l’Aids, a Taormina effettuati 40 test dai volontari della Croce Rossa

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mercoledì 04 Dicembre 2019 - 18:13

Iniziativa del comitato di Roccalumera e Taormina. In poche ore sensibilizzate 150 persone

TAORMINA – In occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids il comitato di Roccalumera e Taormina della Croce Rossa Italiana ha dato il proprio contributo impiegando i volontari nella campagna “Meet, Test and Treat”. Lo scopo è stato quello di promuovere la prevenzione e la diagnosi dell’Hiv/Aids e, in parallelo, della sifilide, attraverso l’offerta di test rapidi e l’eventuale avvio alle cure.

In accordo con l’Amministrazione comunale di Taormina, sono stati posizionati un gazebo e un’ambulanza presso Largo S. Caterina. In appena quattro ore sono state sensibilizzate circa 150 persone, cui sono state consegnate delle brochure informative e dei preservativi allo scopo di invitarle a proteggersi.

I cittadini hanno avuto modo di confrontarsi con i volontari, che hanno prontamente provveduto al chiarire ogni loro dubbio e perplessità. Sono stati inoltre effettuati 40 test di screening per l’Hiv e la sifilide. Gli utenti testati (il 32% di nazionalità non italiana) hanno in media trent’anni, bilanciati per sesso e per la maggior parte eterosessuali. Dati in linea con le evidenze scientifiche, che ci dicono che le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive hanno un’età media di 39 anni per i maschi e 34 per le femmine. L’incidenza più alta, inoltre, è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (15,9 nuovi casi ogni 100.000 persone)

“Riteniamo – ha dichiarato il presidente del comitato Cri, Filippo Isaja – che sia importante continuare a lavorare in questa direzione poiché, al momento attuale, il miglioramento del quadro generale con il conseguente diminuito allarme, ha portato ad una ricaduta indesiderata, ovvero, una diminuzione dell’attenzione ai comportamenti a rischio, soprattutto tra le ultime generazioni che non hanno conosciuto la malattia nei primi anni dell’epidemia. Tra questi anche la popolazione migrante. Ci auguriamo – ha concluso il dott. Isaja – che questo importante risultato raggiunto sia solo l’inizio di un sentiero condiviso in cui Croce Rossa Italiana e le Amministrazioni si impegnano a lavorare insieme al servizio della popolazione.

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