Dal piccolo principe alla grande shoah: un'illustrazione di una messinese, per non dimenticare

Dal piccolo principe alla grande shoah: un’illustrazione di una messinese, per non dimenticare

Dal piccolo principe alla grande shoah: un’illustrazione di una messinese, per non dimenticare

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mercoledì 27 Gennaio 2016 - 08:13

Il Giorno della Memoria è la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno, in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. Una giovane messinese, Barbara Mondì, decide di ricordare il tragico evento in maniera originale, invitando ognuno di noi a riflettere

27 gennaio 1945, 27 gennaio 2016. Son trascorsi ben 71 anni, ma quel periodo storico non si dimenticherà mai. Oggi, 27 gennaio, data scelta convenzionalmente, si celebra il Giorno della Memoria, perché in quel lontano giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella grande offensiva oltre la Vistola in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Inutile ricordare le migliaia e migliaia di ebrei innocenti che vennero sterminati dai nazisti, lasciando amaramente le proprie famiglie. Non venne uccisa solo la loro esistenza, ma venne anche calpestata la loro dignità. Una dignità, che però noi tutti vogliamo ricordare ogni giorno ed, in particolare, in questa giornata.

Sono davvero numerosi i modi utilizzati da moltissime persone per ricordare questo tragico evento. C'è stato chi ha scritto libri, o chi ha interpretato opere a riguardo.

Dal punto di vista cinematografico, sono stati davvero tanti i film a ricordare quell'orribile episodio: dal celebre "Diario di Anna Frank" in cui la paura e l'angoscia hanno preso forma, al commovente "La vita è bella" di Benigni la cui particolarità è stata la bizzarra ricerca di mascherare la guerra e le torture come fossero un gioco e, tutto questo, per l'amore di un padre per il proprio figlio, all'indimenticabile "Il bambino con il pigiama a righe", al "Pianista" e a molti, moltissimi altri.

Ma tra i tanti modi per ricordare, c'è anche chi utilizza tecniche di disegno, a dir poco particolari. Le illustrazioni che, solitamente, hanno ricordato il tragico evento utilizzano le classiche ma terribili scene simboliche di quei momenti che suscitano emozioni forti in coloro che contemplano le rappresentazioni.

C'è anche però chi invece sceglie di fare un lavoro un po’ più particolare, decidendo di raggruppare in una sola illustrazione gli eventi di attualità mondiale e cercando di conciliarli tra loro in modo a dir poco originale.

E' il caso dell'acquerello di Barbara Mondì, in arte "LaMondie", una giovane messinese che sta cercando di emergere, credendo nella sua passione più grande: l'arte.

Laureata presso il Dams dell'Università di Messina, specializzata in scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Catania e dopo aver frequentato un master presso gli Studios di Cinecittà di Roma, Barbara Mondì ha disegnato il celebre "Piccolo Principe", famoso personaggio del romanzo di Antoine De Saint-Exupèry, tornato tra l'altro attualmente alla ribalta nelle sale cinematografiche italiane, ritraendolo, come di consueto, sdraiato nel suo pianeta B-612 dinnanzi la sua rosa.

L'obiettivo che LaMondie si è immediatamente prefissata è quello di rappresentare un'immagine di preghiera dedicata alle vittime dell'Olocausto. La scena proposta vede il "Piccolo Principe", che in questo disegno non a caso indossa un pigiama a righe, parlare alla rosa, avvolta intanto dal terribile filo spinato, simbolo di prigionia degli ebrei, che circonda anche parte del pianeta.

A fare da sfondo allo scenario, un cielo costellato di stelle di David. Il dipinto culmina poi all'apice con l'enunciato "Te lo avevo detto che erano strani…vanno in giro in pigiama!", frase estratta dal celebre film "Il bambino con il pigiama a righe" e riferita, chiaramente, agli ebrei, privati di tutto e costretti ad indossare solo questo indumento.

Vi chiederete, dunque, quale sia il nesso tra il piccolo principe e la Shoah. Non tutti sanno che il capolavoro di Antoine de Saint-Exupèry è stato scritto proprio durante la seconda guerra mondiale; di conseguenza la narrazione ed i suoi protagonisti possono essere interpretati come un messaggio di tolleranza ed amore che mira alla riscoperta dei veri valori e dei sentimenti puri; puri così com'è l'anima di un bambino che vede la vita con quello stupore e quella meraviglia che, probabilmente, a molti adulti ormai manca.

L'autore del romanzo, inoltre, si arruola prima nell'aviazione militare francese per poi tornare in Europa per combattere. Decollato, infatti, il 31 luglio 1944 per una missione di ricognizione sopra il Tirreno, De Saint-Exupèry non torna più alla base, probabilmente abbattuto da un aereo nemico della Lutwaffe, l'aviazione nazista.

Dietro la ormai celebre trama, si cela un clima cupo caratterizzato da spazi dominati dalla solitudine.

Ecco quindi spiegate le motivazioni che hanno portato LaMondie a dipingere la drammaticità dell'evento relativo allo sterminio degli ebrei, in questa illustrazione; illustrazione che forse dovrebbe invitare ognuno di noi alla riflessione.

L'augurio è che tematiche così importanti diffuse attraverso un disegno, uno strumento apparentemente così semplice ma al tempo stesso che potrebbe rivelarsi un'arma geniale, possano essere apprezzate da tutti, perché motivo di riflessione.

Il nesso dunque c'è eccome. E se non è percettibile immediatamente, per dirla come De Saint-Exupèry: "Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi".

4 commenti

  1. Idea originalissima e geniale. coniugare la lettura di un libro ad un evento drammatico che ha colpito l’umanità. Artisti del genere, spesso costretti ad emigrare pur di cercar fortuna, dovrebbero essere trattenuti “con la forza” alla nostra terra.Sono persone come queste che danno una speranza affinchè qualcosa nella nostra città possa cambiare. Complimenti ancora per l’idea ed in bocca al lupo per il futuro!

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  2. Idea originalissima e geniale. coniugare la lettura di un libro ad un evento drammatico che ha colpito l’umanità. Artisti del genere, spesso costretti ad emigrare pur di cercar fortuna, dovrebbero essere trattenuti “con la forza” alla nostra terra.Sono persone come queste che danno una speranza affinchè qualcosa nella nostra città possa cambiare. Complimenti ancora per l’idea ed in bocca al lupo per il futuro!

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  3. Artisti del genere, spesso costretti ad emigrare pur di cercar fortuna, dovrebbero essere trattenuti “con la forza” alla nostra terra. Sono persone come queste che danno una speranza affinchè qualcosa nella nostra città possa cambiare. Complimenti ancora per l’idea ed in bocca al lupo per il futuro!

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  4. Artisti del genere, spesso costretti ad emigrare pur di cercar fortuna, dovrebbero essere trattenuti “con la forza” alla nostra terra. Sono persone come queste che danno una speranza affinchè qualcosa nella nostra città possa cambiare. Complimenti ancora per l’idea ed in bocca al lupo per il futuro!

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