Operazione Beta: a processo ad ottobre la cupola mafio-affaristica messinese

Operazione Beta: a processo ad ottobre la cupola mafio-affaristica messinese

Alessandra Serio

Operazione Beta: a processo ad ottobre la cupola mafio-affaristica messinese

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venerdì 29 Giugno 2018 - 14:24

La Messina dei colletti bianchi davanti al giudice il prossimo 17 ottobre: il Gup De Rose ha deciso 25 rinvii a giudizio alla fine dell'udienza preliminare dell'operazione Beta

Comincerà il prossimo 17 ottobre davanti la I sezione penale del Tribunale (presidente Grasso) il processo per i 25 imputati dell'operazione Beta che hanno scelto il rito ordinario. Lo ha stabilito il Gup Carmine De Rosa, che ha chiuso il vaglio preliminare delle indagini a loro carico disponendo che ci sono gli elementi perché vengano processati, e li ha rinviati tutti a giudizio, come chiesto dalla Procura.

Al banco ci saranno i così detti "imputati eccellenti", cioè i professionisti e rappresentati delle istituzioni "tirati dentro" gli affari dei Romeo, gli imprenditori nipoti del boss catanese Nitto Santapaola, dalle intercettazioni telefoniche dei carabinieri, dall'analisi dei rapporti societari, infine anche dalle dichiarazioni di Biagio Grasso, il socio di Enzo Romeo nel settore delle costruzioni che ha scelto di collaboratore con la giustizia. Lui ha deciso di farsi processare in abbreviato e tonerà dal giudice a settembre prossimo insieme ad altre 17 persone, mentre per gli altri 25 il dibattimento prenderà il via in autunno.

Davanti la "rigorosa" presidente del collegio Grasso, tra gli altri, compariranno l'avvocato d'affari Andrea Lo Castro, il costruttore Carlo Borella, l'imprenditore piemontese Italo Nebiolo, il dirigente comunale Raffaele Cucinotta.

L’inchiesta, partita nel 2015, ha ricostruito le relazioni intessute dai Romeo che attraverso il sodalizio con Biagio Grasso, ex braccio destro di diversi importanti costruttori, passano dal business delle slot machine a quello dei principali affari immobiliari in corso, costruendo nel tempo una fitta rete di relazioni con professionisti e funzionari pubblici.

Agli atti dell’inchiesta, in particolare, i rapporti con l’avvocato d’affari Andrea Lo Castro, quelli con i dirigenti del Comune di Messina per ottenere alcuni lavori pubblici, l’ingresso nell’affair generato dal crack della Demoter, la holding di Carlo Borella. Dopo l’arresto, nel frattempo, Biagio Grasso ha svelato agli inquirenti i retroscena di altre rilevanti operazioni.

Lunga la lista degli avvocati impegnati nelle difese: Domenico Andrè, Alberto Marchetti, Dafne Musolino, Nino Cacia, Nino Favazzo, Tommaso Calderone, Aurelio Francesco Chillemi, Isabella Barone, Salvatore Silvestro, Maria Lembo, Antonio Giacobello, Nunzio Rosso, Franco Rosso, Cesare Santonocito, Tino Celi, Carlo Autru, Antonio Andò, Tancredi Traclò, Roberto Materia, Angelo Colosi, Alessandro Billè, Antonello Scordo, Carmelo Vinci, Alberto Gullino.

Alessandra Serio

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