Processo a gennaio per il falso trader finanziario Fabio Salvato

Processo a gennaio per il falso trader finanziario Fabio Salvato

Processo a gennaio per il falso trader finanziario Fabio Salvato

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venerdì 04 Novembre 2011 - 16:11

Sarà processato con il giudizio immediato Fabio Salvato il falso trader finanziario che avrebbe ingannato decine di persone facendosi affidare i loro risparmi poi svaniti nel nulla. Il gip Arena ha accolto la richiesta della Procura ed ha fissato per l'11 gennaio il processo per Salvato e per il suo complice.

Andranno direttamente al dibattimento senza passare dall’udienza preliminare. Il gip Maria Teresa Arena ha accolto la richiesta dei sostituti procuratori Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco di giudicare con il rito immediato il finto trader finanziario Fabio Salvato, 41 anni ed il suo ex autista e prestanome Stefano Volpe. Il processo è stato fissato per l’undici gennaio davanti ai giudici dalla seconda sezione penale del Tribunale. Salvato e Volpe erano stati arrestati dalla Guardia di Finanza il 20 aprile scorso con le accuse di abusivismo finanziario, bancarotta fraudolenta, truffa, riciclaggio e omessa ottemperanza degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio. Gli arresti scattarono nell’ambito dell’operazione “Ponzi” nella quale le Fiamme Gialle sequestrarono libretti, depositi e conti correnti in diversi istituti di credito e perfino un dipinto ad olio su rame del XVI secolo denominato “San Giovanni Battista” riconducibile alla scuola Leonardesca, del valore di circa 2 milioni di euro. Secondo quanto accertato dagli investigatori il quadro era stato dato a garanzia da Salvato ad un ricco cliente, un libero professionista messinese. L’uomo, si era lasciato convincere dal falso trader finanziario, e gli aveva affidato un milione di euro che anziché fruttare sparirono a causa di un’operazione errata.
Nonostante una condanna subita nel 2008 Fabio Salvato continuava a svolgere la sua attività sfruttando la sua grande capacità di convincere i clienti ad affidargli i risparmi per farli fruttare. L’uomo operava sui conti correnti on line ed erano gli stessi risparmiatori a fornirgli la password del proprio conto. Molto spesso però quei soldi sparivano. Dalle indagini è emerso che almeno una ventina di persone si sarebbero rivolte a Salvato affidandogli somme variabili fra 5000 ed un milione di euro.

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