Tutti gli occhi continuano ad essere puntati sui conti del Comune e il prossimo assessore dovrà gestire un settore molto delicato. Spostandoci dalla Giunta al Consiglio, l’aria che tira dopo la seduta sulla mozione di sfiducia è a dir poco pesante. Si profila l' asse Fenech-Barrile?

Se da assegnare ci fosse solo la delega alla cultura, il sindaco Renato Accorinti avrebbe già scelto il nome del successore di Daniea Ursino (in pole position ci sono il giornalista Luciano Fiorino e l’ex portavoce di CMdB Federico Alagna) ed i giochi sarebbero chiusi. Ma in ballo c’anche la delega al bilancio, solo momentaneamente passata nelle mani del primo cittadino dopo le dimissioni di Luca Eller Vainicher. E quella al bilancio è una delega che “scotta”, tanto da essere già stata rifiutata dall’esperto a titolo gratuito Giuseppe Cannizzaro (vedi qui).

Il profilo che il sindaco sta cercando, ma non ha ancora trovato, per consegnargli le chiavi della “cassaforte” dell’ente deve avere due caratteristiche fondamentali: deve essere competente come certamente lo era Eller ma deve anche avere una visione della società e della politica compatibile con quella di Accorinti e della sua giunta. L’addio tutt’altro che pacifico di Ursino ed Eller, che se sono andati sbattendo la porta e accusando sindaco ed assessori di essersi arroccati su posizioni ideologizzate, deve restare un caso isolato, anche perché nel prossimo anno e mezzo che condurrà alla scadenza del mandato l’esecutivo comunale non potrà permettersi passi falsi.

Sull’aspetto finanziario in particolare la giunta Accorinti si gioca la faccia e la sua credibilità, sia per gli annunci delle ultime settimane sia perché è proprio su questo terreno che si sono consumati gli strappi più dolorosi tra il sindaco e alcuni suoi sostenitori della prima ora ( tra gli altri Gino Sturniolo, Nina Lo Presti e Antonio Mazzeo), che lo hanno abbandonato strada facendo in quanto non condividevano la decisione di tentare la strada del piano di riequilibrio invece di dichiarare il dissesto come promesso in campagna elettorale.

Sul fronte della manovra finanziaria decennale peraltro i revisori dei conti hanno già ipotizzato significativi disallineamenti (vedi qui) e anche se l’amministrazione – con nota firmata da Accorinti e dal ragioniere generale Antonino Cama – ha sottolineato che mancano ancora dati certi e che comunque sono state previste una serie di azioni “integrative” a garanzia del percorso di risanamento (vedi qui), la preoccupazione resta alta. Tutti gli occhi continuano ad essere puntati sui conti del Comune ed è evidente che il prossimo assessore al bilancio dovrà gestire un settore molto delicato, dal quale dipende l’intero funzionamento della macchina amministrativa. Anche per questo il sindaco non vuole fare scelte azzardate o affrettate ma cercare – con l’aiuto dei rappresentanti di Cambiamo Messina dal Basso e Indietrononsitorna – la persona giusta. Fino ad oggi la ricerca è stata vana, ma si attendono sviluppi nei prossimi giorni e quando ci sarà il nome prescelto si darà il via ad una nuova generale rimodulazione delle deleghe.

Spostandoci dalla Giunta al Consiglio, l’aria che tira dopo la seduta sulla mozione di sfiducia è a dir poco pesante. Se non è clima da guerra tutti contro tutti poco ci manca.L’aula si è spaccata sul voto e rischia di restare divisa anche per il prosieguo del mandato. I consiglieri si guardano in cagnesco ed è anche iniziato il momento delle rivendicazioni. Il gruppo consiliare Cambiamo Messina dal Basso- Renato Accorinti sindaco ha già fatto sapere – per bocca della capogruppo Lucy Fenech – di ambire alla vice-presidenza del Consiglio Comunale, lasciata vacante dopo le dimissioni pressoché contestuali di Nino Interdonato e Nicola Crisafi.

Le parole “d’amore” spese dalla Fenech nei confronti della presidente Emilia Barrile (vedi qui) – che solo un anno fa voleva sfiduciare – hanno indotto molti consiglieri a ritenere che si stia creando l' asse Barrile – Fenech per spianare la strada ad un accorintiano o ad un’accorintiana per la conquista della vice- presidenza. Per portare sugli scranni più alti del Consiglio comunale un esponente di Cambiamo Messina dal Basso, Fenech potrebbe poi far leva – approfittando delle spaccature in seno all’Aula – su quei consiglieri che si sono opposti alla mozione di sfiducia (in totale 15 tra astenuti e contrari), i quali potrebbero garantire un discreto bottino di voti. Alcuni consiglieri si chiedono però quali vantaggi avrebbe in questa operazione la Barrile.

Di certo, la massima rappresentante del Civico Consesso ha una notevole influenza su molti colleghi, sia per la tempra sia per il ruolo che ricopre. Molti sono convinti che dietro l’astensione dei quattro genevosiani , risultata determinante per salvare Accorinti , ci sia la sua opera di convincimento e non quella di Francantonio Genovese. Del resto, la stessa Barrile – che aveva accelerato l’iter della mozione di sfiducia apponendo la sua firma – si è poi astenuta al momento del voto, favorendo la bocciatura. Voci di corridoio raccontano anche di incontri con esponenti dell’amministrazione alla vigilia del voto in Consiglio Comunale, ma – in mancanza di prove – indizi su eventuali accordi potranno arrivare solo in base quanto accadrà nei prossimi mesi.

Fino ad oggi, la presidente Barrile e la giunta Accorinti sono stati orgogliosamente su fronti contrapposti. Da domani chissà.

Danila La Torre