Giuseppe Sottile nel direttivo nazionale di Italexit

Giuseppe Sottile nel direttivo nazionale di Italexit

Alessandra Serio

Giuseppe Sottile nel direttivo nazionale di Italexit

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martedì 22 Giugno 2021 - 15:07

Il cofondatore di Vox Italia aderisce al movimento di Paragone con l'incarico di coordinatore per Messina

L’avvocato Giuseppe Sottile aderisce, insieme all’associazione di cui è segretario, alla nuova formazione politica del Senatore Gianluigi Paragone, noto giornalista, fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle. Sottile entra a far parte del direttivo nazionale, ricevendo l’incarico di coordinatore per la provincia di Messina.

49 anni, ex consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, primo dei non eletti alla Camera dei Deputati nel collegio di Messina, candidato sindaco alle scorse elezioni amministrative, è tra i fondatori di Vox Italia.

“Ringrazio il senatore Gianluigi Paragone per la fiducia accordatami. Insieme a tutti i dirigenti nazionali e territoriali dell’Associazione Vox Italia abbiamo deciso di aderire all’unico partito che ci permette dal punto di vista politico, culturale ed ideologico, di proseguire il percorso intrapreso nel settembre del 2019. “

Naturalmente ITALEXIT non è solo Italexit. Il nostro partito, coerentemente con le battaglie da sempre sostenute da Gianluigi Paragone, oggi candidato a sindaco di Milano, ha nel suo programma un grande piano di rinascita industriale, le battaglie per il lavoro, la Sanità Pubblica, la giustizia sociale, l’ambiente ed il territorio.

In Sicilia dove c’è un forte fermento e si respira grande entusiasmo, insieme al Coordinatore regionale, il collega Luigi Savoca, e con tutti gli altri coordinatori provinciali, siamo già al lavoro per le prossime elezioni regionali, dove sarà presente la lista ITALEXIT.

Intanto, una delle prime battaglie che intendo proporre personalmente è quella per la modifica della legge regionale per le elezioni amministrative nei comuni sopra i 15.000 abitanti. Una legge indecorosa, specie dopo l’ultima modifica fatta in fretta e furia nel 2016 dal PD e da Rosario Crocetta con l’intento di bloccare il M5S (qualcuno la chiamò legge ammazzagrillini), ma che poi si ritorse clamorosamente contro coloro che la emanarono. Una legge dove il sindaco viene eletto per effetto del trascinamento delle numerose liste, ed è di fatto sotto continuo ricatto delle elefantiache coalizioni (spesso figlie di cartelli elettorali di scopo) messe in piedi dai soliti potentati clientelari.

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