"Gli accessi al mare a Messina e il controllo necessario da parte del Comune"

“Gli accessi al mare a Messina e il controllo necessario da parte del Comune”

Autore Esterno

“Gli accessi al mare a Messina e il controllo necessario da parte del Comune”

mercoledì 04 Giugno 2025 - 17:50

La professoressa e avvocata Maria Astone scrive a Tempostretto: "Vanno contrastate le installazioni illecite, intervenendo in tempo"

MESSINA – Accessi al mare. La professoressa e avvocata Maria Astone scrive al nostro giornale. Sull’argomento ci sono delle cause in corso e delle indagini di polizia municipale e Capitaneria di porto.

Gentile direttore,

Ho letto sulla testata Tempostretto, da lei diretta, che l’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Caminiti, ha fatto un sopralluogo a Torre Faro con la Patrimonio spa e i tecnici del Dipartimento Ambiente per verificare la questione accessi al mare. Emblematica è la foto del cancello rappresentata nell’articolo intitolato L’accesso al mare e il mare negato.

Emblematica perché si tratta di un cancello apposto a fine giugno 2024, in aperta violazione delle norme contenute nel codice della navigazione che prescrivono autorizzazioni, per le quali – se fossero intervenute – doveva essere apposto avviso durante i lavori per la relativa installazione.

“Il diritto di proprietà non è libero e incondizionato”

Il fatto è stato segnalato alla polizia municipale, che costituisce organo del Comune, che, tuttavia,  si è  astenuta da qualunque iniziativa a tutela dell’interesse collettivo sul presupposto di presunti esistenti e non accertati diritti di proprietà di privati cittadini (le indagini sono in corso, n.d.r,). E’ pur vero che, secondo le normative vigenti il diritto di proprietà, ove sussista, può incontrare limiti a tutela di interessi diversi da quelli del proprietario. Ma di questa evoluzione sulle modalità di esercizio del diritto di proprietà non vi è probabilmente piena consapevolezza da parte di chi dovrebbe tutelare la collettività.  A partire dalla emanazione della Costituzione italiana è stata superata, infatti,  la concezione del diritto di proprietà come diritto assoluto libero e incondizionato.

Conseguentemente, anche se vi fosse un diritto di proprietà,  il potere di godimento e di disposizione del proprietario, secondo l’art. 42 della Cost.,  è  disciplinato dalle leggi ordinarie allo scopo di assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti.  Il problema è che, a volte, le proprietà neppure ci sono. Non è difficile per il Comune e per la Patrimonio s.p.a constatare che nessun diritto di proprietà insiste dietro il cancello fotografato nell’articolo citato, se non quella demaniale, essendo il cancello prospiciente sulla spiaggia.  Basti procedere agli accertamenti opportuni presso l’ufficio catastale e presso la conservatoria dei registri immobiliari – come ha fatto la sottoscritta – per verificare che sulla porzione di terreno dietro il cancello di circa 1 mq ( quanto necessario per potersi comodamente spostare sulla spiagga) non sussiste  alcun diritto di proprietà di alcuno, né  diritti di natura reale di altro tipo da parte di altri.

“Bisogna rafforzare il controllo del Comune sul proprio territorio”

Tutto ciò rinvia quindi a un altro problema,  che è quello di comprendere quale è il livello di controllo che il Comune esercita sul territorio comunale. E’ infatti preoccupante pensare che qualcuno meno di un anno fa, in una zona vincolata, nel  tratto di mare compreso tra Punta Faro e Mortelle, ha apposto senza alcuna autorizzazione e senza alcun permesso (oltrettutto impossibili da ottenere perché il cancello immette direttamente sulla spiaggia)  un  cancello di chiusura dell’accesso al mare. E lo ha potuto fare liberamente, senza essere visto, in pieno giorno, determinando un pregiudizio alla collettività che l’istituzione comunale dovrebbe per funzione tutelare.

Paradossale è quindi il sopralluogo, per valutare il da farsi, relativamente a un cancello che non ci sarebbe se nel mese di giugno 2024 fosse stato impedita l’installazione illecita.

Prof.ssa avv. Maria Astone

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4 commenti

  1. “Il fatto è stato segnalato alla polizia municipale, che costituisce organo del Comune, che, tuttavia, si è astenuta da qualunque iniziativa a tutela dell’interesse collettivo”.
    Si può avere una risposta dal comandante Giardina o da chiunque ne sia responsabile?

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  2. La “notizia di reato” (da accertare) e’ di pubblico dominio. La Magistratura pensa di intervenire ?

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  3. Palazzo costruito in via Santa Marta da una ditta, mettendo un cancello in una scalinata libera da 50 anni e nessuno richiama questa ditta di riaprire la scalinata.
    Nella discesa della scalinata Santa Barbara oltre 47 anni una stradina che collegava Scalinata Santa Barbara a via Pippo Romeo un condominio ha messo un cancello e nessuno li denuncia.
    I poteri forti si devono inginocchiare davanti al popolo,nessuno è forte in questo mondo solo una illusione di ignoranza.
    Fate aprire tutti i cancelli con la legge.

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  4. Anche a Montepiselli un condominio si è sostituito al Comune ,applicando strisce gialle orizzontale dicendo proprietà privata?
    Intervenuti la polizia municipale dicendo all’assessore Mondello ; tutto in regola.
    L’assessore Minutoli ha fatto ordine di servizio per avere per iscritto verbale di servizio della Polizia municipale e altri assessore.
    Dopo 20 anni ogni strada privata diventa di pubblica utilità e.nel rispetto del Codice della strada.
    I vigili dovevano solo verbalizzare e non sostituirsi al giudice.

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