Gli esclusi dei servizi sociali: per gli "ignoti" uno spiraglio dopo l'occupazione

Gli esclusi dei servizi sociali: per gli “ignoti” uno spiraglio dopo l’occupazione

Francesca Stornante

Gli esclusi dei servizi sociali: per gli “ignoti” uno spiraglio dopo l’occupazione

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martedì 23 Aprile 2019 - 14:29

Dopo un giorno e una notte a Palazzo Zanca avevano sospeso l'occupazione venerdì sera. Incontreranno il sindaco De Luca

Hanno deciso di sospendere l’occupazione dopo aver visto la possibilità di uno spiraglio per la battaglia che hanno intenzione di combattere fino alla fine. I lavoratori dei servizi sociali che giovedì mattina avevano occupato la sala consiliare di Palazzo Zanca hanno deciso di avere ancora una volta fiducia. Non a scatola chiusa, perché si aspettano risposte chiare e precise. Però dopo un giorno e una notte tra i banchi di quell’aula hanno lasciato il presidio, sono tornati a casa per trascorrere la Pasqua in famiglia e adesso aspettano di incontrare De Luca.

A convincerli a sospendere l’occupazione è stata l’apertura arrivata dal sindaco che ha deciso di incontrarli venerdì 26 alle 16.30 a Palazzo Zanca. Li ascolterà per togliere quel muro che era stato sollevato in questi giorni. Una rappresentanza dei lavoratori insieme al segretario dell’Orsa Mariano Massaro proverà a dipanare questa matassa intricata degli esclusi dalla Messina Social City.

Gli ignoti

De Luca li aveva definiti “ignoti”, dopo aver appreso della loro occupazione. Li aveva attaccati dopo quella protesta scoppiata perché per l’ennesima volta non avevano avuto nessuna risposta e nessun confronto durante una commissione consiliare che era stata convocata dal consiglio proprio per cercare di capire come stanno le cose su questo fronte.

Adesso non sono più “ignoti” agli occhi del sindaco che li incontrerà venerdì pomeriggio. 

La proposta

Si presenteranno con una proposta, metteranno sul tavolo di De Luca una piattaforma programmatica per salvare quel centinaio di lavoratori storici dei servizi sociali, non solo gli ex di Casa Serena, che sono rimasti fuori dalle assunzioni dirette nella Messina Social City. Non chiedono nulla di più rispetto a quanto è stato riconosciuto il primo marzo a quei 500 colleghi che sono entrati nella nuova azienda.

Sarà l’occasione di un primo confronto che sperano possa essere fattivo e collaborativo. E’ uno spiraglio che vogliono sfruttare al meglio. Con la consapevolezza assoluta che non basteranno più promesse o impegni per il futuro. E con una certezza: il loro futuro non può essere appeso ad una long list di cui ad oggi ancora non si sa nulla.

Francesca Stornante

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