Grande interesse ha suscitato a Ragusa la mostra di antiche stampe della Sicilia svoltasi Sabato 1 Ottobre nella sede centrale della Banca Agricola Popolare in occasione della manifestazione nazionale “Invito a Palazzo” promossa dall’Associazione Banche Italiane. Per la prima volta si è avuta la possibilità di visionare una selezione del ricco fondo di incisioni antiche della Sicilia possedute dalla Fondazione “Cesare e Doris Zipelli” presieduta dal Dott. Carmelo Arezzo di Trifiletti. In mostra i numerosi visitatori hanno potutto ammirare carte dell’Isola dal XVI al XIX secolo che documentano l’evolversi del modo di descrivere e rappresentare “l’Isola a tre punte”. La selezione e i testi sono stati curati dagli studiosi messinesi Franz Riccobono e Marco Grassi che hanno dato particolare attenzione alla Val di Noto e al territorio ragusano.
Tra le regioni italiane quella che con immediatezza si distingue e con facilità viene da tutti riconosciuta è certamente la Sicilia. Isola isolata ma prossima al continente, al contrario di quanto avviene per la Sardegna, lontana e quasi gemella della prossima Corsica, la Sicilia con la sua forma triangolare, definita sia pur approssimativamente sin dalle origini, risulta ideale nella raffigurazione cartografica. Tale circostanza ha favorito già in antico l’attenzione per la nostra Isola e quindi in tempi recenti il collezionismo, la raccolta di una cartografia divenuta nel tempo esemplare. Anche perché, la Sicilia non fu e non è una espressione geografica, ma al contrario di altre parti d’Italia, d’Europa e del mondo è stata sempre caratterizzata da una propria cultura, autonoma ed autonomista, tanto da costituirsi sin da epoca normanna, dopo la riconquista alla Cristianità, quale particolare e specifico Regnum Siciliae. E così come Regno, anche quando governata da un Vicerè, l’Isola conserverà i propri caratteri distintivi nel corso dei secoli dell’Evo Moderno. Tutto ciò può servire a spiegare la fortuna cartografica di questa porzione, sia pur marginale, del continente europeo, baricentro del Mar Mediterraneo tra Oriente ed Occidente, interfaccia di quel mondo effervescente che dai Fenici ai Cartaginesi e quindi agli Arabi è stato il limite settentrionale dell’Africa.
Contesto internazionale ed interattivo, quello siciliano, che oltre all’Isola a tre punte comprendeva, distribuiti all’intorno, arcipelaghi ed isole, tra cui Malta e Gozo da sempre incluse nell’ambito territoriale, geografico e politico della Sicilia, come ben dimostra la cartografia storica. Terra segnata da tre capi, Peloro a nord-est, Lilibeo a nord-ovest e Passero a sud-est, ma anche dei tre Valli: Mazzara, Demone e Noto a sud. Una ricorrenza, quella del triangolo, dei tre capi e della tripartizione territoriale, che più che casuale ci sembra significativa e motivante dell’antica toponimo di Trinacria o Triqueta come del simbolo più antico dell’Isola a tre gambe. Nello studio delle carte, se irrinunciabile rimane l’ordine cronologico, altrimenti diversificata è la lettura distribuita secondo criteri tematici: carte politiche, nautiche, statistiche, archeologiche, religiose e fisiche, tutte suddivisioni che sono andate evolvendosi tra il XVI e XIX Secolo. Quindi un approccio complesso quello con le carte geografiche in generale e della Sicilia in particolare. Il corpus corografico raccolto con competenza ed amore dal Prof. Cesare Zipelli ed oggi confluito nella Fondazione che da lui e dalla moglie Doris prende nome, pur nella disparata provenienza per argomenti e date, costituisce un tutt’uno organico quanto articolato circa la produzione cartografica sulla Sicilia e non solo. Attraverso le preziose tavole, minuziosamente incise, apprendiamo di città e paesi, porti e fiumi, strade e castelli, chiese e conventi, torri e caricatoi, coltivazioni e miniere dell’Isola. Una straordinaria congerie di informazioni utili alla rilettura delle vicende storiche del territorio siciliano. Argomenti diversi, disparati, spesso di non facile analisi, ma che costituiscono un archivio a cui attingere per meglio conoscere la nostra terra.
Semplici fogli di carta stampati nel corso degli ultimi cinque secoli, spesso in luoghi lontani dalla Sicilia ad ulteriore dimostrazione del ruolo che questa piccola porzione d’Europa ha avuto nel tempo. Nel breve percorso espositivo, sostando davanti a queste carte, è possibile rileggere in maniera sintetica ma efficace l’evoluzione nella raffigurazione del territorio e l’indicazione delle sue peculiarità. Nella fattispecie, questa breve mostra, anticipo di ben più vasta collezione, propone tre sezioni: Carte della Sicilia, Topografia della Val di Noto e Vedute del Ragusano, quasi a sottolineare il legame d’affetto che unisce la Banca Agricola Popolare di Ragusa a questo territorio, affetto di cui la Fondazione “Cesare e Doris Zipelli” è certamente significativa e pregnante espressione.
LETIZIA SALVO
