Il Cardinale Bergoglio è salito al soglio pontificio come Papa Francesco I. Prima della messa in onore del nuovo Pontefice, l’Arcivescovo Calogero La Piana ha espresso il suo parere sul nuovo vescovo di Roma, che trasmette “fiducia e fede”

Habemus papam. Al secondo giorno di conclave, mercoledì pomeriggio, alle 19,06 è stata fumata bianca. Il Cardinale Bergoglio, 76 anni, Arcivescovo di Buenos Aires, gesuita, è il nuovo Vescovo di Roma e Sommo Pontefice di tutta la Chiesa Cattolica. Il primo nella storia proveniente da un altro continente. Il primo ad assumere il nome del patrono d’Italia: Francesco.

Abbiamo chiesto all’Arcivescovo Calogero La Piana una riflessione sul nuovo Papa: “Il commento è legato alla ricca testimonianza intessuta di semplicità ma nello stesso tempo di complessità che abbiamo ricevuto dal sorriso e dalle parole del nostro Vescovo di Roma Papa Francesco – ha dichiarato l’Arcivescovo riferendosi al discorso sulla loggia di San Pietro che il neo papa ha rivolto ieri sera alla piazza e al mondo – ”Ci ha particolarmente colpiti la dimensione della preghiera, quella semplice, quotidiana di tutto il popolo di Dio. Preghiera richiesta perché si realizzi tra il papa e i fedeli la fratellanza e la carità. Ci ha colpito anche il suo appello alla fiducia. Tutto questo ci riempie di speranza e nello stesso tempo di fede. Gli stessi sentimenti nascono dal nome che ha scelto. Francesco è l’uomo della radicalità evangelica. È l’uomo della gente. E’ l’uomo che crede nel valore della povertà, il tutto fondato sulla salda coscienza della ricchezza che viene da Dio”.

Nel suo primo discorso da Vescovo di Roma, Papa Bergoglio ha chiesto la benedizione e la preghiera dei fedeli. A chi gli chiede se questo è un segno di incertezza o debolezza, La Piana risponde: “Affatto. Un Papa che chiede la benedizione ai fedeli è un segno di umiltà e coraggio. Vedo una profonda continuità, in questo, con il gesto di Benedetto XVI”. E se la rinuncia al soglio pontificio da parte di Papa Ratzinger è una particolarità storica di quest’ultimo conclave, l’assoluta novità è rappresentata dal fatto che per la prima volta il Papa non è di provenienza di un paese Europeo, bensì extra continentale. Più che come un segno dei tempi, l’Arcivescovo interpreta questo fatto come “ un segno che afferma l’universalità della Chiesa, del popolo di Dio che ama e opera nei cinque continenti”.

La Piana ha poi fatto riferimento alla celebrazione che si è svolta oggi pomeriggio in una Cattedrale affollata di fedeli. “Ho chiesto ai sacerdoti di celebrare un ringraziamento al Signore per il dono del nuovo pastore, scelto per guidare la chiesa in un momento particolarmente delicato”. L’Arcivescovo ha inoltre commentato la recente chiusura della settimana teologica di quest’anno. L’iniziativa, periodicamente organizzata dalla nostra Diocesi, ha regalato a tutta Curia di Messina e della sua Provincia un “apprezzato momento di riflessione sui temi: Famiglia e lavoro, un’unica emergenza. Nel corso dei lavori e dei dibattiti è emersa con forza, infatti, quest’inerdipendenza”. Una connessione più volte sottovalutata, se non del tutto dimenticata dalla società contemporanea. Nell’ambito delle visite pastorali diocesane – la prima delle quali si è svolta domenica scorsa nella Cattedrale di Santa Lucia del Mela – domani La Piana raggiungerà la comunità della parrocchia del Sacro Cuore, sempre in Santa Lucia del Mela, diretta dai padri del terzo Ordine Francescano. (Eleonora Corace)