I Nastri D’Argento concludono il TaorminaFilmFest. I premi a Ficarra, Picone e Servillo VIDEO

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Emanuela Giorgianni

I Nastri D’Argento concludono il TaorminaFilmFest. I premi a Ficarra, Picone e Servillo VIDEO

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domenica 02 Luglio 2023 - 07:00

A “La stranezza” di Roberto Andò la consegna del Nastro D’Argento per il film più innovativo dell’anno

TAORMINA. A chiudere la 69esima edizione del TaorminaFilmFest un evento speciale al Teatro Antico: la consegna dei Nastri D’Argento, alla sua 77esima edizione.

Il Nastro D’Argento a “La stranezza”

Grande protagonista è La stranezza, che riceve il Nastro D’Argento per il film più innovativo dell’anno, scelto dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici, con a capo Laura Delli Colli (anche il Direttivo, inoltre, partecipa a Cinema Revolution, l’iniziativa – come già spiegato dal cast de I peggiori giorni – che vuole riportare il pubblico al cinema in estate, con un biglietto di soli 3 euro e 50 centesimi).

Elvira Terranova, che ha condotto tutte le serate del Festival, inaugura il gala con la sovrintendente Ester Bonafede, che afferma: “Tramite il cinema comprendiamo la storia, ci avvicinano all’umanità, diamo un senso all’esistenza”.

Ad essere premiato, allora, è tutto il cast de La stranezza: il Nastro D’Argento va al regista Roberto Andò; allo sceneggiatore Ugo Chiti (anche in rappresentanza di Massimo Gaudioso); ai produttori Angelo Barbagallo (Bibi Film) e Attilio De Razza (Tramp Limited) con Paolo Del Brocco (Rai Cinema) e Giampaolo Letta (Medusa) e, soprattutto, ai grandi protagonisti: Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, Giulia Andò.

Andò ricorda: “Non smetto di pensare ad una serata dei Nastri cui ho assistito qui con mio papà, quando il cinema era un fatto davvero centrale della vita socio – politica – culturale di questo Paese, e su questo palco c’erano nomi giganti come Vittorio De Sica. Mi riempie di emozione tornare per riceverlo io, per un film che parla di scrittura, della Sicilia e di un grande siciliano come Pirandello. Portiamo sullo schermo un grande scrittore al lavoro, si potrebbe pensare che si tratti di una cosa noiosissima, ma siamo riusciti a raccontare la felicità di un momento come quello dell’ispirazione”. 

Servillo prosegue: “Come diceva Roberto [Andò], il nostro è prima di tutto un film sulla scrittura, sul teatro, Ugo [Chiti] è un drammaturgo, noi ci sentiamo tutti prima di ogni cosa uomini di teatro e poterlo raccontare in un film che è stato tanto amato riempie di soddisfazione”.

Ficarra e Picone

Ficarra e Picone salgono sul palco con la loro consueta e spontanea ironia. Dopo una satira al Sindaco Cateno De Luca, i due attori si raccontano, ripercorrendo i loro 30 anni di carriera, “quasi tutti fatturati”: “Il nostro nome lo ha scelto Aldo Baglio di Aldo, Giovanni e Giacomo. Chiacchierando ci chiede come ci chiamiamo. ‘Salvo e Valentino’ gli rispondiamo, ma lui ci fa ‘no, no, voglio sapere i cognomi’. Alla nostra risposta Aldo si rivolge, così, a sua moglie: ‘Miii Silvana, questi si chiamano Ficarra e Picone’. Il giorno dopo avevamo il nostro primo spettacolo a Zelig, e abbiamo scelto di presentarci proprio come Ficarra e Picone”.

Scherzano ancora i due comici: “Vi ringraziamo tutti per i complimenti alla nostra bravura, lo sappiamo, abbiamo fatto dizione per anni per prendere questo accento siciliano che forse sentite ancora. Perché sì, è difficile, non riusciamo ad uscire dai nostri personaggi. Poi, un appunto: parlate sempre della nostra bravura, mai della nostra bellezza, ma noi grazie a questo siamo partiti. Poi abbiamo cercato di imbruttirci in tutti i modi”. E Andò conferma: “10 ore di trucco sono state necessarie per renderli brutti ne La Stranezza”.

Ficarra e Picone ringraziano, infatti, Andò per averli resi parte non di un semplice film, ma del film, IL film. “Ce ne saranno altri?” domanda Delli Colli. “Non possiamo dirvelo perché siete giornalisti, poi lo scrivete sui giornali”. “Peggio – continua la giornalista – sui social”!

“Ci vediamo qui per i 60 anni di carriera, è una minaccia!”: così i comici salutano, infine, il Teatro.

Il Nastro collettivo

Proprio per sottolineare l’eccellenza di un’intera squadra artistica e tecnica di altissima qualità, i Nastri d’Argento vanno anche a Maria Rita Barbera (costumi), Giada Calabria (Scenografia), Esmeralda Calabria (montaggio), Maurizio Calvesi (Fotografia), Carlo Missidenti (sonoro in presa diretta), Michele Braga e Emanuele Bossi (Musica) e Chiara Agnello (casting director).

“E’ un riconoscimento davvero speciale per un film che, giocando con intelligenza sui tasti dell’intrattenimento popolare e della cultura più alta, ha saputo aprire una nuova strada anche alla commedia, conquistando il pubblico con la rilettura cinematografica di un metateatro squisitamente pirandelliano in cui irrompe con eleganza la spontaneità di una comicità irresistibile” recita la motivazione di questo primo e unico Nastro collettivo.

Premiate Minaccioni e Guidone

Ma i grandi premi non finiscono qui.

A Paola Minaccioni va, infatti, il “Premio Nino Manfredi” – che quest’anno festeggia il suo decennale – per la sua capacità di unire verve comica a intense interpretazioni drammatiche, proprio come faceva Manfredi. Emozionata la Minaccioni ringrazia la famiglia Manfredi: “Ci perseguitiamo da un bel po’, io li perseguito da un bel po’ e questa è davvero la ciliegina sulla torta di un percorso di grande stima e ammirazione, per Nino che è il mio modello e per la sua famiglia. Spero che questo significhi che sono sulla buona strada”.

Il Premio Nastri d’Argento/Pinko va, invece, a Lucrezia Guidone (popolarissima per il suo ruolo nella serie di grande successo Mare Fuori), riconoscimento alla straordinaria performance di un talento emergente tutto al femminile.

Al termine della premiazione un’altra stagione del TaorminaFilmFest si conclude, con la proiezione, nella magica cornice del Teatro Antico, de La stranezza.

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