Il Cga “conferma” la sentenza del Tar: illegittima l’autoproroga del rettore e degli organi governo

Il Cga “conferma” la sentenza del Tar: illegittima l’autoproroga del rettore e degli organi governo

Danila La Torre

Il Cga “conferma” la sentenza del Tar: illegittima l’autoproroga del rettore e degli organi governo

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martedì 28 Febbraio 2012 - 15:35

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana respinge, in sede cautelare, il ricorso presentato dall’Università, ribadendo che «nessun organo collegiale può, al di fuori di una previsione normativa che lo preveda e consenta, prorogare se stesso con provvedimento amministrativo». IN ALLEGATO L'ORDINANZA DEL CGA

Secondo grado di giustizia, secondo round. Ed ancora una volta il rettore dell’Ateneo peloritano, Francesco Tomasello, va al tappeto. A colpirlo, come un boomerang che torna indietro e fa male, quel provvedimento che lui più di tutti ha voluto : la modifica dell’articolo 57 del vecchio statuto ( pre-Gelmini ed ancora in vigore ) con cui Senato accademico e Cda hanno deliberato, all’inizio del 2010, il prolungamento di un anno del mandato del magnifico e di quello di tutti gli altri organi di governo. Su quel provvedimento si era già espresso il T.A.R. di Catania che, con sentenza n. 2586/2011, lo aveva giudicato illegittimo, accogliendo il ricorso proposto da un gruppo di docenti e dipendenti dell’Ateneo. Oggi, la sentenza del tribunale ammnistrativo trova conferma anche nella decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana che, in sede cautelare, con ordinanza n. 132/2012 del 24 febbraio ha respinto l’appello presentato dall’Università di Messina e dal Ministero, che ne avevano chiesto l’immediata sospensione, paventando danni gravi ed irreparabili a causa della mancata proroga degli attuali vertici di governo dell’Ateneo.
Il CGA, con motivazione quanto mai ampia in sede di sospensiva, ha confermato l’efficacia e la validità delle statuizioni del T.A.R. catanese, precisando che «l’appello non è assistito da adeguato fumus boni juris, nella parte in cui è volto a censurare il capo n. 2 della sentenza gravata, potendo apparire (che) la modifica dell’art. 57 dello Statuto universitario (pur con il modesto temperamento dell’art. 57–bis) si atteggi come una <>, priva di ogni generalità e astrattezza, e come tale in contrasto con il principio che nessun organo collegiale può, al di fuori di una previsione normativa che lo preveda e consenta, prorogare se stesso con provvedimento amministrativo».
Si tratta di una severa “censura” dei provvedimenti impugnati , che di fatto hanno impedito all’Ateneo di rinnovare i propri organi di governo alla naturale scadenza. Anche questo secondo verdetto viene accolto con grande soddisfazione dai ricorrenti, che non solo continueranno a seguire questa battaglia legale ma combatteranno con ogni mezzo anche la proroga bis del rettore, vale a dire quella sancita nel nuovo Statuto dell’Università attualmente al vaglio del Ministero, che nei prossimi giorni dovrebbe concludere il proprio esame e rendere note le proprie osservazioni . La primavera è porte alle e sul fronte dell’Università si attendono giorni caldi. E non dal punto di vista meteorologico. (DLT)

IN ALLEGATO L’ORDINANZA DEL CGA

8 commenti

  1. Ma che ha fatto di tanto male il povero Tommy? Andando a ritroso nel tempo (anche più di 20 anni), non mi sembra l’unico ad essere stato colpito dalla coincidenza di veder un proprio familiare diventare “Prof.”, nè l’unico ad aver fatto concorsi pubblici, nè l’unico ad aver detto “Qui comando io” ed operato conseguentemente…

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  2. ADESSO DIMISSIONI!!!
    Senza più scuse, senza appello, sei la VERGOGNA della città…

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  3. E FACCIA DI BRONZO NON CONTENTO DEI PROCEDIMENTI GIUDIZIARI CONTINUA ANCORA AD IMPERVERSARE CON CONSENSO DI TANTI PECORONI..

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  4. Vattene Tomasello!… Questa è l’ultima goccia!

    Ora bisognerà vedere cosa farà il Ministro che, secondo me, la sta facendo lunga!… Troppo lunga per non pensare a pressioni favorevoli a Tomasello! E sarebbe il caso che qualcuno facesse eseguire forzatamente questa sentenza… anche con l’esecuzione forzata…

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  5. Non esagerate. La vergogna è la spazzatura nelle strade, quattro giorni (ad oggi) senza una goccia d’acqua in tutta la città, la mancanza di totale controllo del territorio che permette a chiunque di fare qualsiasi cosa, dal parcheggio indisciminato alla rissa, l’incapacità totale dei nostri politici locali. Il Rettore, come già scritto prima, è assolutamente “in linea” con i precedenti che però non suscitavano tanto astio.

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  6. @cencellino.
    La vergogna è anche un rettore di una (ex)prestigiosa Università che malgrado DUE (…o forse TRE) rinvii a giudizio ancora non si sia dimesso.
    Sarà d’accordo con me che certamente il sig. Tomasello NON RAPPRESENTA PIU’ un esempio limpido e fulgido da seguire per le nuove generazioni e che la sua ostinazione a restare attaccato alla poltrona risulti, ai più, veramente stucchevole.
    Il sig.Tomasello fa parte di un “sistema” di potere sia politico, (vedi il caso Buzzanca:attaccato come una cozza alle sue DUE poltrone) che sociale da sdradicare per il bene della città.
    La vergogna è anche che malgrado ciò, ci siano persone in questa città che non ci vedono nulla di strano e invitano a non “esagerare”.

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  7. Ma xchè tutti i magnifici docenti soprattutto di medicina dove sono in tanti, non decidono una volta x tutte di dare una svolta all’Università di Messina.
    Se questo è il ceto alto e dotto della Città aspettiamo una reazione di forte discontinuità con il passato. Il futuro risentirà certamente delle gestioni passate, si dovrà perseguire una politica che rimetta in gioco le professionalità, aprendo alle contaminazioni concorrenziali esterne per cambiare e migliorare. “Un pò di coraggio e voglia di rimettersi tutti in discussione” la ricetta che dovrà adottarsi, ma la scelta del nuovo Rettore e del suo staff sarà fondamentale per tutta la Città oltre che per l’Università.

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  8. Credo che ognuno di noi abbia un proprio senso di ciò che rappresenta vergogna o indignazione. Senza voler polemizzare con alcuno, personalmente nella mia “scala di negatività” che causano tali sentimenti metto (per una città) spazzatura, mancanza totale d’acqua per cinque giorni, totale inciviltà diffusa qualche posto prima di un sindaco col piede in due scarpe o un rettore inquisito. Ma ognuno può pensarla come vuole. Anche se non può lavarsi…

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