Il gran finale dell’Odissea nelle Gole

Il gran finale dell’Odissea nelle Gole

Redazione

Il gran finale dell’Odissea nelle Gole

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venerdì 06 Settembre 2019 - 07:53

Gran finale nelle Gole dell’Alcantara per l’Odissea. Dopo il prolungamento delle repliche fino all’otto settembre, lo spettacolo sta continuando a riscuotere apprezzamenti da parte del pubblico.

Le parole del regista

“La scelta – ha sottolineato il regista Giovanni Anfuso – di proporre Omero dopo il grande successo ottenuto in questo luogo magico dalla rappresentazione dell’Inferno, si è rivelata corretta. Ma non è stato facile trovare un testo che reggesse il confronto con l’opera dantesca, dopo due anni consecutivi di straordinari consensi. Ecco perché abbiamo proposto al nostro pubblico di aiutarci a scegliere quello dello spettacolo del prossimo anno tra dieci titoli suggeriti proprio dagli spettatori in questi mesi. Da venerdì scorso abbiamo raccolto centinaia di voti sia attraverso le schede poste in un’urna alle Gole, sia on line.

La campagna per il prossimo spettacolo

Il pubblico ha potuto barrare fino a tre caselle in una lista di dieci titoli comprendente l’Eneide, l’Ecuba, il Decamerone, Le Mille e una notte, l’Orlando furioso, il Sogno di una notte di mezz’estate, La tempesta, Don Chisciotte e anche I Malavoglia e Il berretto a sonagli. Si stanno raccogliendo anche i primi voti su Facebook.

“Volendo stilare una sorta di classifica provvisoria – ha sottolineato Anfuso – direi che le maggiori preferenze vanno finora a I Malavoglia e all’Orlando furioso. Seguono l’Eneide, il Sogno di una notte di mezz’estate e le Mille e una notte. Ma le votazioni continuano e potranno esserci ancora diverse sorprese.

Il rapporto con l’Uici

Intanto, all’Odissea di domenica scorsa ha assistito un nutrito gruppo – una trentina – di non vedenti e ipovedenti guidato da Linda Legname, presidente del Centro Helen Keller, la scuola cani-guida di Messina. Linda Legname, dopo aver visto una delle prime repliche insieme con il presidente nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti Mario Barbuto, ha organizzato la gita alle Gole nell’ambito di un Campo abilitativo dell’Uici.

Dopo lo spettacolo, gli attori si sono messi a disposizione dei ragazzi non vedenti e ipovedenti per far “vedere” i loro costumi. Una visione tattile, ovviamente, che passava dalle mani.

Un’esperienza davvero strabiliante questa serata” – ha detto Ignazio Grillo, trapanese, uno dei ragazzi del gruppo.“Prima abbiamo percepito suoni e odori della natura che ci hanno consentito di immergerci completamente in questo spettacolo. Ci sembrava quasi di vivere le vicende di Ulisse, di essere i suoi compagni di viaggio. E gli attori sono stati molto bravi nell’illustrare lo stato d’animo dei personaggi, facendoci immedesimare nei loro sentimenti. Un processo catartico che ci ha purificati interiormente”.

Anche Costanza Carnemolla, siracusana, ha parlato di “esperienza meravigliosa”.

foto di Giuseppe Mazzola

“Nonostante – ha spiegato – fossimo reduci da un campo e avessimo pochissime ore di sonno, nessuno di noi si è annoiato. Anzi. Ho seguito con gusto lo spettacolo dall’inizio alla fine anche perché il regista ha saputo raccontare quest’Odissea in maniera diversa. Ogni scena era costruita in modo tale che si potessero percepire emozioni e sensazioni. Poi le voci degli attori, secondo me, erano affascinanti. E anche il fatto di aver seguito lo spettacolo seduti sul greto del fiume è stato bellissimo”.

Il commento di Linda Legname

“Dopo quindici giorni – ha raccontato Linda Legname – sono tornata a vedere l’Odissea con i miei ragazzi del Campo abilitativo. Avevo raccontato loro della mia esperienza qui alle Gole ed erano curiosi ed entusiasti. Così, tra le tante attività del Campo, dalle immersioni subacquee alla scherma, dall’autonomia personale a quella domestica, ci siamo voluti regalare anche quest’evento culturale. E vedere i ragazzi così entusiasti per lo spettacolo ci ha rafforzato nella convinzione che nei nostri Campi abilitativi vadano inserite attività dedicate a una cultura capace di raccontare la realtà che viviamo facendo riflettere”.

Foto di Valdina Calzona

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