Non convince l'appello dell'assessore allo Sport a favore della raccolta fondi. E in queste ore sapremo se Aad Invest Group pagherà contributi e rata
MESSINA – Sono giorni difficili per il Messina calcio. E in un contesto d’incertezze totali non convince l’appello dell’assessore allo Sport Massimo Finocchiaro a sostegno del pagamento dei contributi dell’Acr Messina: “Leggere ancora ricostruzioni di cosa sia accaduto, di chi è la colpa e chi garantisce non si sa bene cosa è un modo per creare disaffezione e caos. Chi ha veramente voglia di fare qualcosa – se lo ritiene – dia un aiuto e contribuisca con una donazione senza chiedersi perché. Impiegate tre minuti del vostro prezioso tempo per effettuare un bel bonifico”.
Ma, al di là delle intenzioni, non si può prescindere dal principio di realtà e abbiamo già spiegato perché l’operazione raccolta fondi non ci convince. O L’Aad Invest Group pagherà (in ritardo) in queste 24 ore i 130 mila euro per i contributi, e 1 milione e 250.000 euro come prima rata dell’acquisto della società, o ci sarà la conferma che si tratta di castelli di carte senza alcuna solidità.
Senza un credibile piano societario, tutto il resto è destinato a evaporare
Mentre il Messina, non si sa con quale spirito, s’appresta a giocare con il Trapani, il primo fatto privo di smentite è che il ritardo comporterà una pesante penaliazzazione. Tutto il resto è una speranza che appare illusoria. E la vicenda della squadra di calcio può essere la metafora di una città che, per rinascere e ricostruire la propria identità, ha bisogno di pronunciare parole di verità. Senza un progetto affidabile sul piano finanziario, nessun salto di qualità sarà possibile. Né il buon cuore dei tifosi potrà compensare l’assenza di un piano societario degno di questo nome.
Il Messina calcio appeso a un filo, tifosi e cittadini non lo salveranno
Oggi la squadra è all’80% di proprietà di Aad Invest e al 20% di Pietro Sciotto. Sulla consistenza di quell’ottanta per cento saranno ora le azioni a fare chiarezza. L’amministrazione comunale e i cittadini e tifosi di Messina non possono salvare un progetto che non c’è. Il Messina calcio è appeso a un filo e agire “senza chiedersi perché” non è il modo giusto per rinascere.

Tutte scuse.
Hanno un solo conto corrente……in Belgio……..??????
I soldi per il Messina dove erano……in Belgio……75 milioni….bloccati.???????
Me di cosa stiamo parlando………….chissà cosa volevano o cosa si aspettavano.
Mah.
Donare a cosa serve……..oltre le tasse arretrate c è una stagione da mandare avanti,stipendi da pagare……..
Finalmente un’occasione per una nobile donazione! Ma su quale conto? Quello di ADV Invest? Quello di Sciotto? Un’odissea bancaria che manco Ulisse con la PEC.
Donare è un gesto bellissimo, certo, ma qui il rischio è che i soldi finiscano in un limbo mistico tra INPS etc. Insomma, se proprio volete contribuire, forse è meglio un’offerta al Gratta e Vinci: almeno lì il destino è più chiaro!
L’assessore dia il buon esempio facendo lui stesso un generoso bonifico. De Luca organizzi una cena a 10.000 euro e, invece di spenderli per faraoniche e inconcludenti campagne elettorali, li destini all’Acr.
BASTANO I BONIFICI DI SINDACO E ASSESSORI E DI RICCHISSIMI IMPRENDITORI MESSINESI SE VERAMENTE VOGLIONO SALVARE IL MESSINA.
MA MI SEMBRA CHE NON C’E’ LA VOLONTA’.
Per questo ci sono i politici e coloro i quali ricevono incarichi da questa amministrazione, ai cittadini non devono chiedere niente
..io avrei aspettato domani a fare un articolo del genere…
Con quale faccia di…coraggio chiedono contributi ai cittadini sul nulla. La squadra purtroppo è l’emblema di una Città alla deriva governata senza coraggio. Fanno inaugurazioni delle nullità e della loro scarsa capacità. Lo so che non andranno a casa perché hanno seminato. Buonasera