Il passato è stupendo, ma al Messina di oggi servono il mercato e le mani libere

Il passato è stupendo, ma al Messina di oggi servono il mercato e le mani libere

Simone Milioti

Il passato è stupendo, ma al Messina di oggi servono il mercato e le mani libere

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mercoledì 03 Dicembre 2025 - 11:30

L'entusiasmo per i 125 anni del club stona leggermente con la situazione attuale. Attesi rinforzi e poi ognuno dovrà fare la sua parte (squadra, società, amministrazione)

MESSINA – Il tuffo nei ricordi è stato certamente emozionante. Per una serata la piazza ha potuto riassaporare campioni e bandiere che hanno portato le lancette degli orologi indietro almeno di vent’anni. Passata l’euforia della festa però la fotografia attuale è di una società che arranca, non a causa sua con l’esercizio provvisorio che terminerà tra una settimana il 10 dicembre, e una squadra che lotta in una categoria non professionistica e col peso di una penalizzazione che l’ha azzoppata.

Certamente rivedere certi volti, rivedere uno stadio quasi pieno in due settori (Curva Sud e Tribuna B), risentire certe parole di istituzioni calcistiche come Sullo e Di Napoli, che hanno ancora un peso nell’ambiente, deve dare quella spinta in più a tutti. Dai calciatori alla società, dalla piazza agli amministratori, tutti devono spendersi per ottenere qualcosa in più sul campo, chi ne è competente, e fuori, chi ne ha la responsabilità.

Le cose da fare ci sono. Dal mercato con la società che potrà operare si spera pienamente tra una settimana, sbloccando definitivamente la pratica in Lega per l’attribuzione del titolo sportivo, agli investimenti che si spera seguiranno anche se già l’immagine del club è stata ampiamente rinnovata e valorizzata.

Dovranno seguire le buone intenzioni dell’amministrazione, si spera slegate dalla campagna elettorale che sembra imminente. La situazione del “Franco Scoglio”, “Giovanni Celeste” o quello che sarà andrà chiarita. La squadra al momento si allena a Bisconte al “Sorbello Stadium”. Capiamo l’importanza dei concerti estivi ma sarebbe da evitare in futuro una polemica tra Racing City Group e Comune per gli impianti come in queste settimane stiamo vedendo tra Akademia Sant’Anna e amministratori locali per il PalaRescifina.

La squadra infine è quella che ha meno da voler dimostrare. Un gruppo di ragazzi che da inizio stagione, tardissimo, sta dando l’anima e sta superando le difficoltà poste sul proprio cammino con una disciplina e una concentrazione da elogiare. Non era facile recuperare quattordici punti di penalizzazione, non è facile giocare in questa fase di campionato senza preparazione, non è facile fare risultati settimana dopo settimana contando assenze che pesano.

Le parole “profetiche” di mister Romano

Così l’allenatore dopo la sfida pareggiata in casa del Ragusa per 0 a 0: “Le assenze davanti hanno pesato, non abbiamo avuto la disponibilità di schierare una punta di ruolo. È quindi un punto pesante anche perché l’avversario ha valore, ha fatto punti importanti contro squadre importanti, la partita era difficile e complicata il bicchiere guardiamolo mezzo pieno su un campo difficile. La prossima settimana (questa in corso, ndr) la affronteremo con il piglio giusto e ci aspetta una partita in casa e dobbiamo sfruttare il fattore campo, abbiamo una tifoseria importante che ci segue dappertutto e ci dà una spinta in più”.

Sembra un profeta mister Romano ma è semplicemente un buon conoscitore di calcio. Sa da settimane che alla sua squadra manca una punta centrale e l’ha ripetuto più volte, l’assenza di Roseti è pesata proprio in questo senso in quel di Ragusa perché il ragazzo è l’unico in rosa che può svolgere quel compito. Il Messina in questa fase delicatissima deve fare tanto con il poco, inteso come uomini contati ed energie in esaurimento, che ha.

Al tempo stesso qualche settimana fa in un piccolo sfogo dopo la sconfitta in casa col Savoia sempre mister Romano aveva ben chiarito i problemi da risolvere a livello societario. Collegando tutto alla situazione da sbloccare. Il Messina per tornare a correre e sognare in grande non deve essere salvato solo a livello economico e in tribunale, ma ha bisogno di poter operare liberamente a mani libere, adesso archiviata la festa dei 125 anni e con l’esercizio provvisorio che va verso la sua conclusione è il momento di dare l’accelerata.

Immagini in questo articolo di Francesco Saya,
dalla pagina Facebook Acr Messina

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