Il comitato Invece del ponte oggi a Messina in conferenza stampa: "Il dossier Iropi è un bluff, manca l'indicazione delle soluzioni alternative"
MESSINA – “Il bluff degli Iropi e l’anello mancante. Ecco perché non può essere approvato il progetto ponte sullo Stretto. Manca la valutazione dei progetti alternativi e meno impattanti dal punto di vista ambientale. Invieremo dunque una formale diffida al Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), e in modo indiretto al Consiglio dei ministri, perché non si permetta di autorizzare, sulla base del dossier Iropi, ciò che non può essere approvato. Il documento in questione è inconsistente”. A sostenerlo, in conferenza stampa, nella sala ovale del Comune di Messina, il comitato “Invece del ponte”.
Iropi è un acronimo inglese che sta per “Imperative Reasons of Overriding Pubblic Interest”, ovvero “motivazioni imperative di rilevante interesse pubblico”. Sottolinea Elio Conti Nibali: “Quella del governo (delibera dello scorso 9 aprile, n.d.r.) è una relazione vuota, 45 pagine che non dimostrano i motivi di rilevanza pubblica. Devono dimostrare che non esista alcuna alternativa al progetto unica campata. Non basta una pagina che non dimostra nulla”. E aggiunge Conti Nibali: “Si tratta di un’opera che viola la direttiva Habitat, con siti distrutti a Dinnammare e sui Peloritani. E si dovrebbero contemplare le opere compensative, che non vengono citate nel dossier”.

Al suo fianco, l’economista Guido Signorino, che ha preparato un dossier, e l’avvocato Carmelo Briguglio. Quest’ultimo ha rimarcato “l’assenza clamorosa nell’indicare le soluzioni alternative, come richiesto dall’Europa. E ricordo che un ponte a più campate sarebbe decisamente meno impattante sul piano ambientale ed economico. Troppe incongruenze e cose non vere. 15 miliardi per il risparmio di mezz’ora. Non veniamo rispettati, come cittadini dello Stretto, e i sostenitori del ponte si contraddicono. Va esaminata la possibilità di rivolgerci alla Procura europea”.

Nei giorni scorsi, il deputato e leader Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi Sinistra, ha presentato un’altra diffida al Cipess contro il progetto. Da parte sua, il professore Signorino evidenzia che “si fa riferimento a un documento tecnico di 40 anni fa. E il ministero quattro anni fa parlava di valide soluzioni alternative”.
“Nella relazione manca la dimostrazione dell’assenza di alternative meno impattanti dal punto di vista ambientale”
In particolare, hanno messo in evidenza Conti Nibali e Signorino: “Secondo il governo la relazione Iropi, approvata il 9 aprile dal Consiglio dei ministri, sul progetto del ponte sullo Stretto, giustificherebbe definitivamente davanti all’Unione europea la deroga ambientale (articolo 6.4 della Direttiva Habitat) per costruire il ponte malgrado la negativa Valutazione d’incidenza ambientale (Vinca). Il tutto dimostrando che il ponte è l’unica soluzione possibile e che esistono motivi imperativi di interesse pubblico (i famosi Iropi) per la sua realizzazione. Invece il documento è la prova che il progetto non è approvabile. A parte l’inconsistenza degli Iropi, manca assolutamente la dimostrazione del punto di partenza, cioè l’assenza di alternative meno impattanti dal punto di vista ambientale. Senza questo “anello mancante” non è possibile procedere”.
“Invece del ponte” evidenzia che il progetto dichiara esplicitamente: “L’analisi non prevede alcun intervento alternativo di progetto”. E la relazione Iropi “non presenta alcuna integrazione o approfondimento. Il documento dedica a questo aspetto cruciale poco più di una paginetta, limitandosi ad affermare – senza prove né rimandi a studi tecnici – che l’ipotesi del ponte a campata unica è preferibile, contraddicendo relazioni presentate negli ultimi anni dallo stesso ministero delle Infrastrutture. Le motivazioni esposte, molto opinabili, sono in ogni caso di natura economico-sociale, quando la normativa richiede una valutazione esclusivamente ambientale. Gli imperativi motivi di interesse pubblico sono inconsistenti”.
“La rilevanza ai fini militari del ponte non ha alcuna evidenza ufficiale”
Ha messo in rilievo l’ex assessore Signorino: “Senza volere in questa sede sottolineare l’allarme che nei cittadini ha creato l’enfasi che il documento ha dato alla rilevanza ai fini militari del ponte (e, per conseguenza, dell’intera area dello Stretto di Messina), andiamo ai fatti. Denunciamo che il fatto che il ponte serva la mobilità militare internazionale non è supportato da alcuna evidenza ufficiale. L’uso duale civile-militare dell’infrastruttura non è tecnicamente dimostrato, anzi rischierebbe di diventare un ulteriore problema, e in caso di conflitti il ponte sarebbee certamente un facile bersaglio strategico”.
“La relazione non dimostra né la necessità tecnica né la legittimità ambientale del progetto”
E ancora: “Anche l’argomento della protezione civile (come il supporto contro gli incendi) è poco credibile e appare inserito solo per aggiungere altro fumo. Il rapporto tra l’altro ignora che gli incendi spesso si
verificano simultaneamente su entrambe le sponde, rendendo impossibile condividere risorse in emergenza. Le soluzioni vere, e non le proposte strumentali, sarebbero quelle di investire sulla sicurezza, potenziando le risorse della protezione civile e dei vigili del fuoco nei territori. E molte informazioni tecniche del progetto, su cui si basa il rapporto, risultano imprecise o errate, come i tempi di attraversamento dello Stretto via mare o le emissioni delle navi. Le corse degli aliscafi da Reggio Calabria a Messina, che tutti sanno hanno durata 30 minuti, vengono dalla relazione più che raddoppiate, portandole anche a 70 minuti, per dirne solo una. In conclusione, la relazione non dimostra né la necessità tecnica né la legittimità ambientale del progetto. Mancano le prove richieste dalla normativa europea, il documento si basa su suggestioni ed è privo di analisi oggettive”.

Mi duole il cuore che cittadini del sud fanno di tutto per bloccare questa opera, continuiamo a fare grandi opere al nord per creare sempre un grosso divario fra nord e sud , questo non è volere bene la propria terra .
Forse vi state fidando fin troppo di Bonelli che ha a cuore tutta l’Italia ma non gl’importa nulla di Messina e della Sicilia ma mira soprattutto ad utilizzare altrove i finanziamenti per il ponte che ai pochi messinesi sembra non riguardare nulla.
Ogni tanto , pur di far caciara, si torna punto e a capo della storia.
Che non ci sono alternative possibili al ponte a campata unica è risaputo da anni e anni, nel tempo sono stati presentati vari progetti – Tunnel – Ponte a più campate – tutti bocciati per vari motivi tra cui, correnti marine, eco sistema dei fondali, ecc ecc. .
Evidentemente chi vuole a tutti i costi mettere i bastoni tra le ruote non crede sia meglio informarsi molto bene prima di far caciara senza senso.
” Mancano le prove richieste dalla normativa europea, il documento si basa su suggestioni ed è privo di analisi oggettive”. Ma vi rendete conto di ciò che scrivono??!! Decine di esperti, comitati, imprese che hanno realizzato e continuano a costruire ponti, mega stade, edifici rilevanti : “privo di analisi oggettive !! ” Ma invece dei paraocchi, delle illazioni di un novello Don Chisciotte verde, verde di rabbia, di livore, provate ad immaginare l’idea di sviluppo, di continuità, di flusso di merci, di turismo, di un economia avrebbe finalmente (!) nuovi stimoli. Ma veramente ci meritiamo il carrettino, la coppola e l’asinello ragliante !!
Da Messina vanno via ogni anno 2000 persone.
dagli anni ’70 a oggi la popolazione è diminuita di 75.000 persone.
Ora, dico io, visto che perdiamo tutti questi messinesi, “volontariamente” non possiamo prendere di peso questi quattro gatti di ambientalisti e portarli in un posto ameno del nord europa, così saranno tranquilli di godersi l’ambiente che tanto desiderano ?
i prezzi altissimi della caronte, la non presenza della bluferries al porto storico, collegamento stabile con i traghetti mancante MA SIETE SERI???
ancora andate a farneticare, apritevi una società di traghettamento e poi vediamo
Considerazioni pienamente condivisibili, il cosiddetto progetto è carentissimo, come dimostrato dai fatti visto che sono decenni che il ponte si sostiene sulle chiacchiere ma non si riesce a muovere una pala di terra.
Del resto, se Salvini dice che il ponte si può fare va da sé che il ponte è irrealizzabile
Purtroppo vi meritate questa gente. Ho giurato di non mettere più piede a Messina per questa mentalità retrograda,questi saranno impiegati statali che non gli importa niente di quello che succede fuori dal loro naso,se i negozi chiudono,se le imprese sono in affanno non gli e ne frega nulla. Speriamo che questo ponte non si faccia e i soldi dirottati come sempre al nord Italia così potrete tornare a lamentarvi che al sud non ci sono investimenti bla bla bla…. Meritate l’ estinzione
……concordo con Ciccio in pieno….per colpa di gente come questa anch’io sono andato via dalla MALTRATTATA Messina…….MAI vi tornerò e,come già detto,NON meritate altro che l’estinzione……..
Diffida al Cipess????
Non ci resta che rivolgerci a Trump!
Ad maiora Messina!!!!!!
Fin quando ci sarà la piaga del comunismo in Italia non si concluderà na beata ceppa