Il Comitato San Giovannello-Eremo ha rinviato già due volte la manifestazione. Il problema idrico che riguarda centinaia di famiglie, però, resta irrisolto
Ieri è stata una giornata interlocutoria, per i residenti del quartiere Eremo. Stanno patendo esageratamente lo stigma della sete di Reggio Calabria.
Così, s’erano radunati davanti alla Basilica dell’Eremo per poi raggiungere il serbatoio comunale dell’Eremo. Tuttavia i tecnici del Comune si sono adoperati in mille modi, e gli aderenti al Comitato San Giovannello-Eremo hanno deciso d’attendere.
Un “copione” che, con le differenze del caso, s’è ripetuto oggi.
Il punto è che i tecnici hanno dimostrato che dal serbatoio i manovratori lasciano partire flussi idrici significativi a pressione notevole. E il flusso dell’acqua resta sostanzialmente invariato per un ottimo tratto di strada, verso valle.
C’è da capire dunque dove e quale sia l’intoppo, in termini probabilmente d’allacci abusivi o di deviazioni a uso non umano della notevole mole d’acqua erogata a beneficio delle famiglie della zona.
In tutti i casi, responsabili non sono certo le famiglie del quartiere Eremo.
Che – dopo aver preavvisato il prefetto Massimo Mariani – ora si dicono pronte a rinnovare la propria protesta la mattina di venerdì 20 agosto.
Alle 9 di dopodomani, più esattamente, davanti all’ex Scuola dell’infanzia di via Cardinale Portanova, gli interessati daranno vita a un’assemblea pubblica. Al termine, la decisione sul da farsi.