Il "ritorno" della Dc a Palazzo Zanca, Cuffaro abbraccia i consiglieri Caruso e Signorino

Il “ritorno” della Dc a Palazzo Zanca, Cuffaro abbraccia i consiglieri Caruso e Signorino

Giuseppe Fontana

Il “ritorno” della Dc a Palazzo Zanca, Cuffaro abbraccia i consiglieri Caruso e Signorino

venerdì 05 Gennaio 2024 - 09:20

Il consigliere comunale: "Vogliamo fare una politica 'a favore' e non 'contro'". L'ex presidente siciliano: "La gente non vota perché non ha più idee in cui credere"

MESSINA – Il “ritorno” della Dc a Palazzo Zanca è stato un successo di pubblico. Una vera e propria folla ha invaso il Salone delle Bandiere, quasi assaltato dai tanti che hanno atteso l’arrivo di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana e senatore, attuale segretario nazionale del partito. Il suo arrivo è coinciso con la presentazione di due consiglieri, uno comunale e uno della terza circoscrizione, già annunciata nei giorni scorsi.

Caruso e Signorino lasciano “De Domenico sindaco”

Si tratta di Giovanbattista Caruso e di Nunzio Signorino, che hanno ufficialmente detto addio alla lista “De Domenico sindaco” con cui sono stati eletti un anno e mezzo fa. Presenti anche Rosalia Schirò, segretaria comunale, e Giuseppe Previti, vice e componente la direzione nazionale. Ma a fare capolino è stata anche la senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, seduta a due posti da Cuffaro. Anche i consiglieri di Lega, Prima l’Italia e Ora Sicilia, Mirko Cantello, Giuseppe Villari e Giandomenico La Fauci, hanno presenziato portando i saluti dei propri partiti.

Caruso: “La mia scelta giusta, ecco perché”

Caruso, durante la presentazione, si è detto quasi sconvolto dalla grande presenza nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca: “Avete dimostrato che la mia è una scelta giusta perché un’area come quella della Democrazia cristiana evidentemente esiste, come quando c’è il fuoco sotto la cenere e doveva solamente esplodere”.

Dopo, oltre ai ringraziamenti di rito, il consigliere comunale è passato ai punti cardine di ciò che sarà fatto: “Con Totò l’interlocuzione è stata semplice, mi è bastata una chiacchierata di pochi minuti per capire che parlavamo la stessa lingua. I temi? Sono sempre gli stessi e devono tornare vincenti. Viviamo un periodo di spettacolarizzazione della politica. Non ci servono i titoloni o le politiche contro. Vogliamo fare una politica a favore. Vogliamo portare le istanze dei cittadini nelle sedi istituzionali e tornare a ciò che si faceva fino a 15 anni fa”.

La Dc “una collocazione naturale”

E infine: “Mi sento già a casa, la Dc per me è una collocazione naturale. Come ho sempre fatto sarò al servizio dei cittadini e ognuno di voi potrà avere modo di dialogare e confrontarci, ma soprattutto costruire qualcosa. La scelta è stata facile, perché la Democrazia cristiana è la casa di tutti e mi ha accolto a braccia aperte. Ringrazio Totò per la fiducia. Insieme possiamo portare in città e in provincia qualcosa che può esplodere da un momento all’altro”.

Cuffaro e il problema di chi non vota

Poco prima, molto più lungo l’intervento di Cuffaro. L’ex presidente ha sottolineato che “le istituzioni restano e gli uomini passano, sono la roccaforte che noi dobbiamo difendere perché se no casca l’impalcatura di ciò che serve per i progetti sociali, non solo della politica. Siamo democristiani, sì. Crediamo in valori non negoziabili, vogliamo parlare con la voce di chi non sa farlo. Siamo convinti che è politica tutto ciò che contribuisce al raggiungimento del bene comune”.

E ancora: “Mio padre aveva vissuto gli anni della guerra, si metteva il vestito buono della festa e sapeva che andando a votare andava a votare un’idea, prima di tutto. Dentro quell’idea rappresentata da un simbolo c’era non solo un interesse, ma quello a far vincere ciò in cui credeva e far crescere valori che erano stati i suoi, come dei nostri genitori, riferimenti culturali. Oggi la gente non va a votare, va al mare, fa altre scelte: questa è una condizione di decadenza della democrazia che abbiamo il dovere per limare questa decadenza. La gente non ha più interessi né idee in cui credere”.

8 commenti

  1. Ma è uno scherzo? un pesce d’aprile? Cuffaro di nuovo in politica?
    Ma abbiamo la memoria veramente così corta?
    Poi non lamentiamoci della classe poilitica se permettiamo che entri nei palazzi della politica a testa alta chi è stato condannato “a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia”

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  2. Chiunque abbia pagato il proprio debito con la giustizia a causa del proprio delinquere, ha il diritto di ricominciare……… da dove era stato interrotto.

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  3. Il 7 marzo 1909 Giovanni Giolitti reo dei colpevoli ritardi degli aiuti del terremoto del 28 dicembre 1908, si candidò a Messina in due collegi e la cosa assurda è che fu votato con grandi risultati. Ciò che accadde la dice lunga sul servilismo di Messina e su quella sindrome di Stoccolma della quale non siamo ancora guariti.

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  4. L’idea di Cuffaro la conoscono bene tutti.

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  5. Meglio non commentare.
    Complimenti…..

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  6. A casa Basile, liberiamo la citta

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  7. Bellissima notizia, quanto ci è mancata la vecchia Dc di Cuffaro, oggi festeggio il ritorno con un brik di tavernello da un euro.

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  8. I valori della DC! Ahahah

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