Nibali, il solito campione: vince la tappa più dura e riapre il Giro

Nibali, il solito campione: vince la tappa più dura e riapre il Giro

Giovanni Passalacqua

Nibali, il solito campione: vince la tappa più dura e riapre il Giro

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martedì 23 Maggio 2017 - 15:43

Con uno dei suoi tipici attacchi, lo Squalo dello Stretto ha fatto selezione in salita, per poi allungare in discesa. Risultato: vittoria di tappa in volata e Giro riaperto, grazie anche alla crisi della maglia rosa Dumoulin, alle prese con problemi intestinali

Ancora una volta lo avevano dato per finito. E ancora una volta Vincenzo Nibali ha risposto alle critiche con i fatti, vincendo una delle tappe più difficili del giro. A modo suo: con un attacco in discesa, dopo aver fatto la selezione negli ultimi kilometri della salita verso lo Stelvio. Ora, i giochi per la vittoria del giro sono riaperti: Nibali si trova a 1:20 da Tom Dumoulin, che oggi ha avuto una crisi intestinale, e a 31 secondi da Nairo Quintana.

Tappone alpino quello di oggi, con la scalata del Mortirolo e dei due versanti dello Stelvio. 222 kilometri di sofferenza, 5400 metri di dislivello per arrivare da Rovetta a Bormio. All'inizio della terza settimana, i giochi sembravano fatti: Dumoulin, che fino a domenica scorsa era in gran forma, non sembrava avere difficoltà a difendere i 2 minuti e 40 di vantaggio su Quintana, per non parlare del distacco di Nibali, oltre i tre minuti.

Ha dunque destato attenzione il momento in cui proprio la maglia rosa si è fermata a bordo strada, è scesa dalla bici e ha iniziato a spogliarsi. "Pensavamo gli fosse entrata un'ape nella maglia, invece ha avuto un problema intestinale" – hanno raccontato divertiti i cronisti Rai. Al povero Dumoulin, però, la sosta in bagno è costata oltre due minuti di ritardo da Nibali, e poco meno da Quintana. L'olandese vestirà la maglia rosa anche domani, ma ha vanificato il vantaggio guadagnato nella cronometro di Forlì, e sembra aver perso la condizione smagliante delle prime due settimane.

Ben diversa la corsa di Nibali e Quintana. I due hanno imposto il ritmo – in particolare la Movistar, squadra del colombiano – facendo selezione nei punti chiave della tappa. Ma è stato lo Squalo dello Stretto il più coraggioso: lui ha attaccato per primo sullo Stelvio, lui ha ripreso i fuggitivi in discesa; e sempre lui ha vinto la volata finale contro il povero Mikel Landa Meana che, dopo una fuga lunghissima, si è visto soffiare la vittoria per pochi centimetri. Nulla ha potuto neanche Quintana che, pur essendosi difeso benissimo in discesa, ha dovuto cedere 12 secondi al messinese. Pochi, ma significativi secondi, che dimostrano quanto impressionante sia stata l'azione di Nibali.

Solo grazie a quest'azione la classifica del Giro è di nuovo in discussione. E chi dava Nibali per finito dovrà ricredersi ancora una volta. Perché, nei momenti che contano, lo Squalo è sempre tra i primi, pronto ad attaccare. E possiamo starne certi: da qui a Milano lo vedremo attaccare ancora.

Giovanni Passalacqua

2 commenti

  1. Grande, immenso NIBALI…..

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  2. Grande, immenso NIBALI…..

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