Matteo Bottari poteva salvarsi e al Policlinico non è stato trattato come sarebbe stato necessario o l'incidente di venerdì in tangenziale gli è stato fatale? La famiglia ha presentato un esposto e la procura ha disposto gli accertamenti sulle ultime ore dell'uomo.
C'e' una doppia inchiesta sulla morte del sessantunenne Matteo Bottari, l'eroe di Giampilieri spirato al Policlinico due giorni dopo l'incidente col tir in tangenziale. La Procura, dopo aver incentrato i primi rilievi sulla verifica della sicurezza del tratto di tangenziale dove è avvenuto l'incidente, ora si occuperà anche di approfondire le ultime ore di vita di Matteo, in ospedale.
Il nipote dell'autotrasportatore ha infatti presentato un dettagliato esposto, lamentando alcune anomalie. In particolare ha segnalato che lo zio, almeno così gli era stato comunicato dai medici, sembrava fuori pericolo, quindi per diverse ore non è stato sedato ed è rimasto in ortopedia. Poi la corsa in Rianimazione, da dove Matteo ne è uscito sotto il lenzuolo mortuario. Il pm Federica Rende ha disposto l'acquisizione della cartella clinica e notificherà gli avvisi ai medici coinvolti, in vista dell'autopsia sul corpo dell'uomo.
La svolta dell'inchiesta mira a verificare se ci siano stati omissioni nei soccorsi del sessantunenne, o se i sanitari hanno seguito le prassi, facendo tutto quello che dovevano, e quindi la morte di Matteo Bottari è stata inevitabile.
Vanno avanti intanto gli accertamenti sull'incidente di venerdì, quando il tir è uscito fuori strada, tra gli svincoli di Tremestieri e San Filippo, finendo sul terrapieno Accertamenti mirati – verificare le condizioni di sicurezza del tratto.
Matteo Bottari. uno degli "angeli" di Giampilieri. Il camionista ha contribuito a salvare un gran numero di suoi compaesani, nella tragica notte dell'alluvione del 1 ottobre 2009.
Alessandra Serio

Lasciate ogne speranza voi ch’entrate!!!!!
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