Martedì 28 febbraio si celebra Carlo Bo all'Aula Magna di Messina

Martedì 28 febbraio si celebra Carlo Bo all’Aula Magna di Messina

francesco musolino

Martedì 28 febbraio si celebra Carlo Bo all’Aula Magna di Messina

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mercoledì 22 Febbraio 2012 - 17:33

Università di Messina, aula magna, 28 febbraio 2012, ore 17

Martedì 28 febbraio l’Università di Messina e l’Associazione culturale “Antonello da Messina", in collaborazione con l’Università di Urbino e la Fondazione Carlo Bo e Marise Ferro, renderanno onore a Carlo Bo (1911-2011), una delle figure più prestigiose della cultura italiana contemporanea. Carlo Bo, critico letterario, saggista, francesista, ispanista, è stato uno dei principali teorici e interpreti dell’ermetismo poetico e tra i più illustri esponenti della cultura cattolica. Rettore dell’Università di Urbino per più di cinquant’anni (1947- 2001), fondatore della Scuola superiore per interpreti e traduttori di Milano da cui poi è nata la Iulm (Libera Università di Lingue e comunicazione), è stato nominato senatore a vita nel 1984 dal presidente della Repubblica Sandro Pertini.

L’incontro celebrativo dedicato a Bo, intitolato “Un rapporto di lunga fedeltà con la Sicilia. Da Quasimodo e Vittorini al Gattopardo e Horcynus Orca”, si svolgerà nell’aula magna dell’Università di Messina alle ore 17. La manifestazione si aprirà con un’inedita video-intervista di Sergio Palumbo a Carlo Bo realizzata a Milano nel 1985, in cui l’insigne studioso ligure parla del suo legame privilegiato con la Sicilia. Dopo i saluti dei prof. Francesco Tomasello e Stefano Pivato, rispettivamente rettori delle Università di Messina e Urbino, seguirà il convegno introdotto da Sergio Di Giacomo, coordinatore delle sede delegata di Messina dell’Associazione “Antonello”, e dal prof. Maurizio Ballistreri, che coordinerà i lavori. Seguiranno gli interventi di Sergio Palumbo, critico letterario e giornalista, Dario Tomasello, docente di Letteratura italiana all’Università di Messina, e di Antonio Di Silvestro, docente di Filologia della letteratura italiana all’Università di Catania. In chiusura Gianni Di Giacomo leggerà testi di Carlo Bo.

Proprio Sergio Palumbo ha dichiarato a Tempostretto.it: «Sono molto contento che Messina ricordi la figura di Carlo, Bo che ha avuto sul piano culturale e umano un rapporto di lunga fedeltà con la Sicilia. L’incontro celebrativo che avrà luogo martedì all’Università di Messina avrà un taglio particolare e per certi aspetti inedito perché si approfondirà questo rapporto di Bo con gli amici siciliani e con le sue letture critiche di poeti e scrittori siciliani. La video-intervista, realizzata da me a Milano, in casa sua, nel 1985, e che sarà proiettata per la prima volta nella versione originale in apertura della manifestazione, è un documento unico nel suo genere. Carlo Bo infatti parla di Salvatore Pugliatti, del poeta Nobel Quasimodo e di quando veniva a Messina per partecipare al premio Vann’Antò come membro della giuria assieme a Giorgio Caproni e a Giacomo Debenedetti. Bo è stato non solo un grande intellettuale, ma anche un molto generoso. Ricordo che quando lavoravo sul carteggio Montale-Pugliatti, che poi fu pubblicato da Schewiller nel 1986, lo andai a trovare a Urbino e gli mostrai il manoscritto. Chiesi al “magnifico” (ma Bo preferiva farsi chiamare solo professore, benché, oltre a rettore dell’università, fosse stato fatto già senatore a vita dal presidente Pertini) se era disposto a scrivere qualche riga d’introduzione a quel carteggio inedito. Io ero ancora un ventenne studentello giunto dalla Sicilia che non si era cimentato in studi letterari, non aveva scritto libri, ma Bo mi aveva preso in simpatia e diede la propria disponibilità purché registrassi col magnetofono il suo intervento a viva voce. Qualche giorno dopo, così, al rettorato, Bo mi rilasciò la sua preziosa testimonianza. Gli dissi che avrei sbobinato il nastro per fargli avere al più presto il testo trascritto, ma con mia grande sorpresa il critico rispose che non occorreva rivedere la bozza perché evidentemente aveva fiducia nel suo giovane interlocutore. Un bel gesto, e anche raro in un ambiente difficile, ricco di insidie e riserve, come è quello letterario».

Il rapporto di Carlo Bo con la Sicilia è stato intenso e siciliani sono stati alcuni dei suoi più cari amici come lo scrittore Elio Vittorini e i “Tre di Messina”, il poeta Nobel Salvatore Quasimodo, lo statista Giorgio La Pira e il giurista Salvatore Pugliatti. Carlo Bo è stato un formidabile lettore di poeti e scrittori siciliani, tra i primi critici di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di Stefano D’Arrigo, autori di romanzi che hanno fatto epoca come “Il Gattopardo” e “Horcynus Orca”. Ha inoltre fatto parte della giuria del premio nazionale di poesia Vann’Antò ed è stato socio onorario dell’Associazione Culturale “Salvatore Pugliatti” di Messina.

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