Città nella sporcizia,le circoscrizioni non fanno sconti ad Accorinti: "Valuti di azzerare la giunta"

Città nella sporcizia,le circoscrizioni non fanno sconti ad Accorinti: “Valuti di azzerare la giunta”

Francesca Stornante

Città nella sporcizia,le circoscrizioni non fanno sconti ad Accorinti: “Valuti di azzerare la giunta”

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venerdì 18 Settembre 2015 - 15:23

A Palazzo Zanca incontro tra il primo cittadino e i sei presidenti di circoscrizione che si sono presentati con una serie di proposte per uscire da un'emergenza rifiuti e da un degrado che i cittadini non vogliono più sopportare. Durissimo il commento politico alla fine della riunione.

Da un anno e mezzo fanno proposte, si siedono ai tavoli, espongono problemi, chiedono soluzioni. Da qualche mese hanno iniziato ad alzare la voce sul serio, tutti uniti, perchè sono i più vicini rappresentanti dei cittadini e hanno deciso di non rimanere più in silenzio di fronte il degrado, la sporcizia, la spazzatura, la mancanza di interventi in tutta la città, indistintamente da nord a sud passando per il centro. I sei presidenti di circoscrizione hanno lanciato una battaglia corale, pretendono a nome dei cittadini che il progetto politico di questa amministrazione si trasformi in fatti concreti, in atti amministrativi, in risposte che non siano solo belle parole dette durante incontri e riunioni. Oggi si sono seduti ancora una volta attorno al tavolo del sindaco Accorinti per portare a Palazzo Zanca l’esasperazione di cittadini che pretendono solo di vivere in condizioni igienico-sanitarie dignitose, con servizi che funzionano oltre che costare fior di milioni di euro. Hanno portato anche le proposte che in questi mesi avevano fatto tante volte, trovandosi di fronte un primo cittadino che sembrava ascoltarle per la prima volta e che ha garantito che le porterà in giunta per discuterle con gli assessori. Tra una settimana si rivedranno. Intanto però resta un commento amaro, un giudizio pesantissimo, una serie di considerazioni politiche che i sei presidenti di quartiere non hanno intenzione di celare. Per Enzo Messina, Nuccio Zullo, Lino Cucè, Francesco Palano Quero, Santino Morabito e Orazio Laganà i tempi sono maturi per fare delle scelte dirompenti e se questo dovrà significare dire addio a qualche pezzo, o anche a tutti, di questa amministrazione è il momento di farlo. Immediatamente. In un documento tutte le considerazioni che riportano in calce la firma congiunta dei sei presidenti.

«Mentre nelle aule del Palazzo si consumano le grandi manovre e vanno in scena prove tecniche di pacifiazione con l'ascia di guerra che viene dissotterrata e di nuovo sotterrata con la stessa disinvoltura di "quellichec'eranoprima", la città piomba nell'ennesima emergenza igienico-sanitaria. Con il conferimento a singhiozzo nella discarica di Motta S. Anastasia e la piattaforma di Pace inesorabilmente colma, si accumulano le tonnellate di rifiuti abbancate lungo le strade. Ad aggravare la situazione, la vicenda del Dipartimento Sanità, attivo solo sulla carta , il cui dirigente a partire dal 29 luglio 2015 ha sospeso qualsiasi intervento di disinfestazione e derattizzazione per mancanza di fondi». Esordiscono così, ritenendo che il territorio comunale assuma sempre più i tratti di un'ambientazione felliniana, grottesca e surreale, dove puoi camminare lungo una strada con cassonetti svuotati, aiule ripulite e, persino, imbatterti in uno spazzino, e poi girare l'angolo e trovarti dinnanzi ad una montagna di spazzatura i cui miasmi amorbano l'aria, incrociare un topo che attraversa sulle strisce, schivare la vegetazione del marciapiede e la fauna che all'interno prolifera. Dalla normalità all’inferno nello spazio di poche decine di metri.

«Tutto ciò non è accettabile. Non può essere tollerato oltre da una città le cui cattive abitudini sono certamente colpevoli e non vanno sottaciute, ma che nemmeno può essere consegnata all'oltraggio quotidiano di un degrado mai conosciuto da un paese civile».

Per i sei presidenti il sindaco non ha affrontato la questione con la dovuta determinazione e non ha avuto una bussola che indicasse il nord nè tantomeno l'ausilio di competenze e risorse umane all'altezza della situazione. «Fallimentare la scelta di affidarsi ad un superesperto abituato a raccogliere successi e consensi in un’"isola felice". Che grave errore di prospettiva. Piuttosto Ialacqua sarebbe stato un ottimo assessore all'ambiente per il cmuune di Capannori. Probabilmente, le condizioni del sistema rifiuti messinese, da sempre cancrenoso e purulento, richiedevano la scelta non di un ambientalista dal pennacchio bianco, spesso vittima delle contraddizioni con la propria storia, ma di un professionista con competenze amministrative e gestionali e doti di fermezza ed auterevolezza in grado di aprire una nuova stagione segnata dal rinnovamento e l'ottimizzazione delle risorse umane e strumentali, della progettazione di impianti moderni e la tanto agognate normalizzazione dei servizi.

Imperdonabile, poi, da parte della Giunta Municipale aver accompagnato al patibolo Messinambiente ed aver lasciato che, giorno dopo giorno, il cappio si stringesse al collo dell’ente gestore dei servizi di raccolta dei rifiuti senza aver predisposto, nei tempi e nelle forme corrette, l’alternativa che la città, dall’alto dei 43 milioni di tasse versate, richiedeva a gran voce. La parola Multiservizi fu pronunziata dal segretario generale del Comune per la prima volta nel febbraio dello scorso anno. A distanza di un anno e mezzo, l’unica traccia che rimane dell’operato dell’Amministrazione Comunale è la scia di una ordinanza sindacale revocata».

Oggi, con i rifiuti abbandonati per le strade, occorre trovare soluzioni immediate che impediscano la degenerazione del quadro igienico sanitario cittadino. Queste le prooste delle circoscrizioni: emanazione di un’ordinanza contigibile e urgente che impieghi il personale ex ATO3 in interventi di scerbatura e disinfezione; costituzione di sei squadre operative ( una per circoscrizione), formate da personale proveniente da tutte le società partecipate ( Messinambiente, Amam, ATO3), destinate a fronteggiare l’emergenza decoro urbano sfruttando la sinergia e l’ottimizzazione di tutte le risorse umane e materiali a disposizione; immediata destinazione di ulteriori risorse finanziarie al dipartimento Sanità per consentire, quantomeno, l’affidamento ad una ditta esterna degli interventi urgenti di disinfezione, deblattizzazione e derattizzazione.

«Riteniamo, come ripetutamente già suggerito, che l’organizzazione verticale su cui e costruita la società Messinambiente, suddivisa in strutture operative competenti per l’intero territorio comunale, con decine di sorveglianti, caposquadra e caporali, non sia adeguata alle esigenze di una città metropolitana dal territorio, peraltro, particolarmente esteso e con caratteristiche fortemente disomogenee. Questo sistema va messo definitivamente in soffitta per lasciare il passo ad una organizzazione su base orizzontale dove tutti i servizi, ad eccezione della raccolta meccanizzata dei rifiuti e dell’igienizzazione dei cassonetti, siano gestiti e verificati a livello circoscrizionale».

L‘ultima riflessione è un giudizio politico. «Nelle scorse settimane, durante gli incontri presso l’assessorato o la sede di Messinambiente, abbiamo avuto la chiara percezione di confrontarci con un management aziendale ormai sfiduciato e demotivato, schiacciato tra l’impossibilità di agire e l’incertezza del proprio mpercorso lavorativo, ma soprattutto co un assessore all’ambiente sempre più isolato politicamente e quasi rassegnato ad incarnare il ruolo di capro espiatoriodell’ennesimo fallimento collettivo. Ci chiediamo, invece di lasciare che, uno dopo l’altro, gli assessori gettino la spugna logorati da oggettive difficoltà e dall’assenza di un’azione politico-amministrativa efficace e condivisa, non farebbe meglio il sindaco, approfittando dell’attuale fase dialettica con il Consiglio comunale, ad andare all’azzeramento della Giunta, rinunciare all’apporto di alcuni assessori il cui operato potrebbe, generosamente, definirsi impalpabile e rilanciare l’azione di governo della città per la seconda parte del mandato amministrativo?».

Francesca Stornante

2 commenti

  1. MA QUANTI DI QUESTI PRESIDENTI SONO POLITICAMENTE VICINI AL SINDACO TIBETANO? COME POSSONO SFIDUCIARLO? MA SE ALMENO UNO DI QUESTI PRESIDENTI SI E’ FATTO FOTOGRAFARE CON ACCORINTI IL TIBETANO PROTESTE PROTESTE E ANCORA PROTESTE E ORA? FORSE PERCHE’ I MESSINESI HANNO DICHIARATO CHE NON VOTERANNO PIU’ O ADDIRITTURA VOTERANNO CONTRO I LORO STESSI PRESIDENTI? QUALCUNO MI RICORDA UN SOGGETTO MALATO DI MIOPIA PRIMA E’ ACCANTO SORRIDENTE E POI ANZICHE’ CONTESTARLO E ATTACCARLO PERCHE’ NON DANNO SUGGERIMENTI SPECIE IL SUO VICINO DI FOTOGRAFIA? CERTO CHE ‘A MUNNIZZA E’ ARRIVATA ANCHE NEL VIALE REGINA MARGHERITA. E’ UN DURO COLPO

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  2. MA QUANTI DI QUESTI PRESIDENTI SONO POLITICAMENTE VICINI AL SINDACO TIBETANO? COME POSSONO SFIDUCIARLO? MA SE ALMENO UNO DI QUESTI PRESIDENTI SI E’ FATTO FOTOGRAFARE CON ACCORINTI IL TIBETANO PROTESTE PROTESTE E ANCORA PROTESTE E ORA? FORSE PERCHE’ I MESSINESI HANNO DICHIARATO CHE NON VOTERANNO PIU’ O ADDIRITTURA VOTERANNO CONTRO I LORO STESSI PRESIDENTI? QUALCUNO MI RICORDA UN SOGGETTO MALATO DI MIOPIA PRIMA E’ ACCANTO SORRIDENTE E POI ANZICHE’ CONTESTARLO E ATTACCARLO PERCHE’ NON DANNO SUGGERIMENTI SPECIE IL SUO VICINO DI FOTOGRAFIA? CERTO CHE ‘A MUNNIZZA E’ ARRIVATA ANCHE NEL VIALE REGINA MARGHERITA. E’ UN DURO COLPO

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