Pesca di frodo tra Mortelle e Capo Peloro. Servono fondi per collocare i dissuasori

Pesca di frodo tra Mortelle e Capo Peloro. Servono fondi per collocare i dissuasori

Pesca di frodo tra Mortelle e Capo Peloro. Servono fondi per collocare i dissuasori

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martedì 10 Dicembre 2013 - 14:48

Gli assessori Ialacqua e Cucinotta, alla seduta di Consiglio del VI quartiere, hanno assicurato il loro impegno per richiedere fondi al fine di contrastare la pesca a strascico, che mette a rischio la sopravvivenza di intere specie di pesci, caratteristici del mare dello Stretto di Messina

Verrà costituito un tavolo tecnico per ottenere i fondi necessari per la collocazione di dissuasori e simili, come unica soluzione per contrastare la problematica della pesca a strascico e tutelare l’equilibrio eco ambientale dello Stretto.

E’ l’esito dell’incontro, nella sede del VI quartiere, tra i rappresentanti del territorio e gli assessori Ialacqua e Cucinotta, che hanno assicurato il loro impegno.

Nei giorni scorsi, il consigliere Saverio Arena aveva raccolto le firme per una petizione popolare che ha visto unito e compatto un intero villaggio. Ed anche il consigliere Giuseppe Sanò si era interessato alla vicenda.

“Il mare non è una fonte inesauribile – afferma Sanò -. Durante la scorsa primavera, tutti i giorni, pescherecci provenienti dalla vicina Calabria si alternavano con reti a circuizione fino a quando l’ultimo pesce catturabile fosse issato sulle loro imbarcazioni. E tutto questo avveniva nelle acque antistanti a quella che doveva essere la riserva naturale di Capo Peloro, che ricordo essere inserita tra le zone Natura 2000. Perciò, come stabilito dall’articolo 4 del Regolamento CE 1967/2006 del Consiglio dell’Unione Europea, è vietata la pesca con reti da traino, draghe, ecc.”.

Anche le rivalità tra i pescatori sono state superate e la richiesta unanime è quella di proteggere un intero habitat naturale: “Come la posidonia oceanica, simbolo del benessere del nostro mare – conclude Sanò -, anche alcune specie di pesci sono ormai presenti solo nei ricordi di qualche vecchio pescatore. Invertiamo la rotta, oggi siamo ancora in tempo. Chiediamo alle autorità competenti di lottare insieme a noi per ottenere i fondi, tra l’altro esigui se si considera la nobiltà dell’intento, necessari alla messa in sicurezza del nostro mitico e leggendario mare, affinché la nostra progenie possa continuare a godere dei suoi frutti”.

4 commenti

  1. “…Durante la scorsa primavera, tutti i giorni, pescherecci provenienti dalla vicina Calabria si alternavano con reti a circuizione … E tutto questo avveniva nelle acque antistanti a quella che doveva essere la riserva naturale di Capo Peloro, …(nella quale) è vietata la pesca con reti da traino, draghe, ecc.”.
    Chiamare la Capitaneria di Porto???NO???

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  2. Secondo Lei Osservatore non abbiamo mai telefonato alle autorità competenti? Ma pensa che la gente ami solo lamentarsi? Purtroppo difficilmente si riesce a coglierli con le mani nel sacco perché dalla chiamata all’arrivo si impiega troppo tempo e loro già hanno preso il largo.
    Non mortifichi il lavoro svolto da tanti cittadini motivati da vero senso civico che avvisano tutti i giorni le autorità preposte.
    Forse finalmente con l’aiuto di tutti riusciremo ad arginare il problema.

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  3. Invece di occuparsi per il villaggio di torre faro che presenta strade colabrodo; luci non funzionanti; manutenzione spazzi verdi; erosione della costa; un lago e canali sporchi(riserva naturale) un’area sottostante il pilone inguardabile ecc ecc ecc ecc ecc si pesa ad altro dove l’autorità capitaneria compie il suo lavoro perfettamente.
    Dimentica o visto che si parla di pescha perché i due consiglieri non pensano a far togliere le numerevoli barche presenti nel canale che congiunge il lago al mare, le barche presenti su tutta la spiaggia a partire dal circuito a finire sotto il pilone, e poi perché non chiama gli enti preposti e fa rispettare i divise di di balneari e di riserva.

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  4. CastorinaCarmelo 22 Dicembre 2013 03:13

    UN Plauso doveroso per chi ha a cuore il “mare nostrum”. Non è concepibile che ci sia uno sforzo di pesca così eccessivo specialmente in questo periodo di riproduzione marina.Chi contesta queste iniziative non vuole bene al suo mare e lascerà ai suoi figli o nipoti solo l’acqua salata. BUON NATALE.

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