La giungla sulla riviera tirrenica della città: è ora di provvedere

La giungla sulla riviera tirrenica della città: è ora di provvedere

Sara Faraci

La giungla sulla riviera tirrenica della città: è ora di provvedere

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martedì 12 Marzo 2013 - 10:57

Intricata vegetazione, tronchi abbattutisi sulle carreggiate, cunettoni ostruiti dal terriccio, reti elettriche e telefoniche ondeggianti per aria e sostenute da vetuste palificazioni. E' la realtà da "Forrest Gump" della strada statale 113/dir denunciata dal consigliere Biancuzzo

E’ ormai una giungla impenetrabile la strada statale 113/dir. I residenti sono costretti a districarsi tra tronchi vacillanti, fogliame intricatissimo, condutture aeree pericolanti, tralicci usurati, carreggiate ostruite e pendii sul punto di franare da un momento all’altro.

Forrest Gump non saprebbe fare di meglio. E dalla notte tra il 5 e il 6 Marzo il “gioco” ha raggiunto un livello superiore. Una difficoltà in più per testare l’effettiva volontà dei cittadini ad avventurarsi fuori dalle loro abitazioni. Si tratta dei tre tronchi di pini che si sono abbattuti sul rettilineo di Spartà, due su quello di Orto Liuzzo, che hanno reso ancor più azzardato il transito nella carreggiata.

Così tra fusti che raggiungono le improbabili altezze di 18 metri, tetti di foglie che si intrecciano impedendo alla luce del sole di filtrare tra le fitte chiome e tralicci che reggono liane svolazzanti (i cavi di conduttura dell’energia elettrica e della rete telefonica), un pezzetto di Amazzonia viene regalato alla riviera nord della nostra città sotto forma di un arduo gioco all’ultimo sopravvissuto.

Peccato che gli abitanti della zona non si divertano per niente. Preferirebbero la “monotonia” di cunettoni ben puliti dal terriccio che ostruisce il normale deflusso delle acque rendendo scivoloso l’asfalto nei giorni di pioggia, opterebbero ben volentieri per una migliore illuminazione e una palificazione che non assomigli ai resti di vecchie palafitte dimenticate. Vorrebbero che i cavi di telefono ed energia elettrica non fossero funi in balia del vento, sbattuti contro gli alberi sino a risultarne totalmente usurati, del tutto inservibili alla loro funzione. E certamente i residenti farebbero anche volentieri a meno di rimanere per giorni al buio nelle loro abitazioni, impossibilitati ad accedere persino alle comunicazioni telefoniche per via di quel maledetto scirocco che contribuisce all’usura dei cavi aerei penzolanti responsabili del trasporto di luce e del mantenimento della linea telefonica.

Un’amara realtà dipinta in un’interrogazione dal consigliere della sesta Circoscrizione, Mario Biancuzzo, che sbigottito dalla situazione in cui abitualmente vivono i cittadini della zona, si è rivolto al direttore regionale dell’ANAS, al direttore generale dell’Enel e al direttore generale della Telecom, auspicando una sinergia degli enti al fine di giungere a una maggiore cura delle strutture allestite lungo la carreggiata.

Vivamente augurata la potatura degli alberi che destano più preoccupazioni e sollecitata anche maggiore attenzione alla frana di Acqualadrone che fa bella mostra di sé lungo l’attraverso già dal 1° marzo di due anni fa.

Esortata anche una repentina messa in sicurezza degli impianti elettrici e telefonici, possibilmente con l’interramento delle relative condutture onde evitare il continuo stridio delle stesse contro i tronchi e la loro usura che inevitabilmente porta ad improvvise interruzioni dei servizi lungo tutta l’area. La speranza è adesso che le aziende coinvolte si adoperino per attivare pronte risposte alle richieste di cittadini sempre più imbufaliti.

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