Amministrative ad aprile, con Giunte e Consigli più “magri”. Salve le nove province siciliane

Amministrative ad aprile, con Giunte e Consigli più “magri”. Salve le nove province siciliane

Danila La Torre

Amministrative ad aprile, con Giunte e Consigli più “magri”. Salve le nove province siciliane

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mercoledì 02 Gennaio 2013 - 15:12

Il presidente Crocetta ha deciso che non ci saranno accorpamenti , in quanto ciascuno dei 9 enti rappresenta agli occhi del governatore siciliano un presidio di legalità contro la mafia

Da febbraio in poi sarà una lunga volata elettorale. La politica italiana è in fibrillazione per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, ma anche la Sicilia si prepara a rinnovare gli organi ammnistrativi in scadenza di Comuni e Province. E proprio sulla data delle elezioni ammnistrative arrivano le prime indiscrezioni da Palermo. Secondo i ben informati, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è intenzionato ad anticipare le amministrative ad aprile -maggio, pare al 28 aprile o, in alternativa, al 5 maggio del 2013, il che comporterebbe l’emanazione del decreto per l’indizione dei comizi elettorali già a marzo, per rispettare il termine di 45 giorni previsto dalla legge .

Le ultime amministrative si erano tenute il 15 ed il 16 giugno del 2008, quando anche Messina andò al voto per eleggere il sindaco, il presidente della Provincia, i 45 consiglieri comunali e provinciali e 18 consiglieri per ciascuno dei sei consigli circoscrizionali della città. Gli organi che verranno fuori dalla prossima tornata elettorale subiranno un inevitabile dimagrimento rispetto al passato , per effetto della riduzione prevista dalla recente normativa ma anche dei dati dell’ultimo censimento. In base al rilevamento Istat, Messina si attesta a 245.550 abitanti, cioè sotto i 250 mila abitanti, motivo per il quale tanto al Comune quanto alla Provincia i consiglieri scenderanno da 45 a 36. Il numero degli assessori non dovrà superare il 20% di 36, che fa 7,2. Addio, dunque, alle giunte con 13 e 15 assessori, come quella attualmente in vita a Palazzo dei Leoni , frutto di un patto di ferro tra l’Udc e l’attuale presidente di Palazzo dei Leoni Nanni Ricevuto.

Sul fronte della Provincia, non solo messinese, c’è un’altra novità che giunge da Palermo. Le province sono e resteranno 9. Il presidente Crocetta ha deciso che non ci saranno accorpamenti , in quanto ciascuno dei 9 enti rappresenta agli occhi del governatore siciliano un presidio di legalità contro la mafia, e per questo da salvaguardare e non da abolire. Va sottolineato che la Sicilia è una Regione a Statuto speciale e come tale in quest’ambito può agire autonomamente rispetto alle decisioni romane, in base alle quali, con l’ultima Legge di stabilità, l’abolizione delle province è stata posticipata di 12 mesi. Nella primavera del 2013, andranno al voto e saranno rinnovate anche le province siciliane attualmente commissariate.

L’indiscrezione sull’anticipazione ad aprile delle amministrative ha messo in movimento i partiti anche a Messina. In gioco c’è il governo della città e bisogna definire al più presto le alleanze. Occhi puntati soprattutto su Pd e Udc, alleati a Palermo, rivali a Roma. Nonostante i “depistamenti” del senatore D’Alia, che non dà per scontata l’alleanza con l’amico/nemico Genovese, il matrimonio locale tra le due forze politiche quasi certamente sarà siglato, con un accordo “prematrimoniale” che prevede un candidato sindaco del Pd e un candidato presidente della provincia dell’Udc. (Danila La Torre)

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