De Luca è sindaco metropolitano e si batterà per il ruolo: basta oblio. FOTO

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Rosaria Brancato

De Luca è sindaco metropolitano e si batterà per il ruolo: basta oblio. FOTO

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venerdì 29 Giugno 2018 - 09:46

Dopo 5 anni di commissari e di Accorinti "sindaco metropolitano suo malgrado", a Palazzo dei Leoni si è insediato un sindaco che questo ruolo vuol svolgere pienamente e battersi per superare la situazione di stallo che troppi danni ha causato.

Finalmente Messina ha un sindaco metropolitano che vuol fare il sindaco metropolitano ed è pienamente consapevole dell’importanza di questo ruolo.

Cateno De Luca si è insediato questa mattina a Palazzo dei Leoni, alla presenza dei sindaci della provincia e di una piccola folla di dirigenti e di impiegati dell’Ente ed ha detto senza mezzi termini che le idee le ha chiarissime.

Cancellare le Province con uno spot in tv è stata una scelta scellerata che ha causato un gravissimo danno, adesso dobbiamo dare una sterzata a quest’oblio e mi prendo ufficialmente l’impegno, entro 15 giorni, di invitare il presidente della Regione Musumeci a fare chiarezza sul destino dell’Ente, altrimenti il danno fatto rischia di diventare irreversibile”.

Già nei prossimi giorni De Luca contatterà i colleghi delle Città Metropolitane di Palermo e Catania, Leoluca Orlando e Salvo Pogliese per presentare una richiesta unitaria. Con Orlando sfonderà una porta aperta perché l’attuale sindaco di Palermo negli ultimi anni ha portato avanti una vera e propria battaglia a tutela delle Città Metropolitane, finite nel tunnel di una riforma che passerà alla storia per i danni causati ai territori.

Attualmente, val la pena ricordarlo, le ex Province sono in un limbo perché la riforma è rimasta impantanata per 5 anni, gli Enti sono stati commissariati per gran parte del periodo e sono quindi rimasti privi di guida politica, la legge d’agosto dell’Ars che ripristina l’elezione diretta è in attesa della sentenza della Corte Costituzionale e il risultato è una situazione di limbo insostenibile. Il nuovo governo regionale ha individuato una finestra elettorale tra ottobre e dicembre ma a conti fatti non c’è alcuna certezza su quanto accadrà.

Il ruolo di sindaco metropolitano è quello che ho sempre sognato- ha continuato De Luca- Provengo dalla provincia e so quanto è importante dare risposte ai territori. Purtroppo siamo rimasti vittime di un’azione politica scellerata che ha causato danni e creato un grave vuoto. C’è un territorio allo sbando, ma il tema fondamentale oggi è questo: l’Ente è una risorsa e non una zavorra. Dobbiamo uscire dalla logica che vede nella Città Metropolitana solo una struttura per parcheggiare politici che non hanno trovato allocazione. Basta con la logica di spartizione dei parassiti della politica. Musumeci deve fare chiarezza sul destino degli Enti. Soprattutto su competenze e risorse. Finora si è rimandata la risposta, la soluzione. Ora si deve agire”.

Il sindaco metropolitano ha comunque annunciato di essere già al lavoro soprattutto sul fronte più importante, quello del Masterplan, che vede insieme tutti i Comuni della provincia uniti dalla possibilità di accedere a fondi indispensabili. Il rischio è che se non si agisce subito si perdano risorse preziose. De Luca ha quindi fatto un appello ai sindaci presenti nel Salone delle Bandiere per un’azione sinergica. Stessa logica per le risorse del bando per le periferie.

“ Chiedo un applauso per i dirigenti e per gli impiegati di Palazzo dei Leoni che hanno finora continuato a lavorare nonostante una situazione di abbandono voluta dalla politica”.

Il sindaco metropolitano ieri si è dimesso da capogruppo all’Ars ed entro le prossime settimane lascerà anche la carica di deputato regionale (il suo posto sarà preso da Danilo Lo Giudice, primo dei non eletti nella lista Sicilia Vera-Udc, attuale sindaco di Santa Teresa Riva). Una frecciata l’ha lanciata all’Ars, che lo ha già visto deputato “Ci sono ritornato ma in questi anni non era cambiato assolutamente niente”.

Ha confermato il suo prossimo obiettivo: candidarsi alla Presidenza della Regione tra 10 anni dopo due mandati a Palazzo Zanca.

Per la verità io sarei per la previsione per legge che sia i deputati Ars che i parlamentari siano stati almeno due volte sindaci, perché questi ruoli richiedono conoscenza dei territori e della capacità di amministrare”.

Un dato è certo: dopo 5 anni di commissariamenti (alternati a periodi che hanno visto Accorinti con la fascia di sindaco metropolitano) finalmente l’Ente ha una guida che intende svolgere pienamente, e con orgoglio, quel ruolo.

Crocetta ha in modo davvero scellerato cancellato un Ente indispensabile e da quel giorno è stato un progressivo declino al quale si è aggiunto il danno causato dal governo Renzi con il prelievo forzoso che ha messo in ginocchio sul piano economico le ex Province. Accorinti non ha mai voluto esercitare questo ruolo, seguendo strade diverse anche rispetto ai colleghi Orlando e Bianco nel ricorso al Tar. Di fatto, senza nulla togliere ai commissari Filippo Romano e Francesco Calanna che hanno dovuto svolgere il ruolo in qualità appunto “commissariale”, l’assenza di una guida politica ha pesato. E da oggi si deve recuperare il tempo perduto.

Rosaria Brancato

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