La mia presenza, in rappresentanza del Consiglio, è il proseguimento naturale di un percorso di valutazioni e indirizzi che la circoscrizione ha operato in questi anni sui temi del territorio e nello specifico sulle progettazione relative al quartiere Tirone, infatti con la Delibera n°77 del 5 ottobre 2009, si propose una rimodulazione complessiva degli interventi presenti nelle linee guida, tenendo conto di un maggiore bilanciamento degli interessi pubblici su quelli privati e di un forte ridimensionamento delle volumetrie previste, sulla base di alternative concrete.
Stamane, ribadendo tale posizione e consegnata a verbale la deliberazione, ho rilevato in premessa, visto il progetto relativo all’intervento 10bis di Edilizia Residenziale pubblica e privata e di alcune opere di urbanizzazione connesse, che tale porzione estrapolata dal programma generale, non può essere oggetto di una esaustiva valutazione, che nel merito, potrebbe avvenire soltanto visionando i progetti definitivi previsti per l’intera area e il Piano Industriale relativo.
Fermandosi all’esame del singolo frammento edilizio, proposto in data odierna, il giudizio non può che essere negativo per i seguenti motivi:
1. l’impatto sul territorio, in relazione alla presenza di antiche mura e della dimensione stradale, dell’altezza del versante sottostante il viale Italia e della sua forte pendenza, sarebbe devastante. Sarebbe sbancato l’intero pendio e realizzati muraglioni di contenimento, con numerosi tiranti introdotti sotto il viale Italia (nei pressi del viadotto realizzato 35 anni fa dopo una frana e il crollo della sede stradale) e per tutta la sua altezza.
2. Nel quadro economico e finanziario parziale (ribadisco estrapolato dal programma generale delle linee guida) questo intervento di una palazzina di edilizia residenziale pubblica e privata e di alcune opere di urbanizzazione (nello specifico dovrebbe essere realizzata una nuova scalinata di collegamento tra via Pascoli e Viale Italia) ha un COSTO di oltre 14 M di €, 6,5 M di € dei quali provengono dal finanziamento pubblico del contratto di quartiere, esaurendo l’intera somma a disposizione che invece avrebbe dovuto essere impiegata per riqualificare fisicamente e socialmente l’area del Tirone!La Scalinata Sergi diventerebbe disabitata ma, ad oggi, non possiamo sapere come sarebbe riqualificata. L’intervento di riqualificazione avrebbe dovuto avere assoluta priorità, e finanziamenti certi.
3. L’edificio di progetto sarebbe la piattaforma su cui in seguito costruire un centro commerciale alla quota del Viale Italia, soluzione inaccettabile, segnalata in primis nella nostra delibera di Consiglio ed in seguito, supportata da specialisti, tecnici e ulteriormente da uno dei soggetti costituenti la commissione paritetica istituita dall’amministrazione comunale per valutare il piano della STU.
Tale intervento, pur non essendo presente negli elaborati progettuali presentati in conferenza, è ampiamente descritto nella relazione allegata e lo stesso dimensionamento delle strutture sottostanti dell’edificio è stato pensato per la futura sopraelevazione di altri 2 piani più porticato.
È l’ormai famoso elemento “Sospeso”, sospeso sull’edificio e nel giudizio.
4. Un consesso politico può produrre le proprie decisioni e valutazioni solo e soltanto in seguito alla presentazione di progettualità complete e complessive, supportate da un piano economico e finanziario effettivo e definitivo, che dia certezza delle fasi di realizzazione e delle fonti di finanziamento.
L’assenza del Piano Urbano generale definitivo e del Piano Industriale, approvati dagli organismi competenti, è sintomo di incertezza e approssimazione.
Con i dati che possediamo la STU “Il Tirone” è un pura speculazione edilizia, finanziata da soldi pubblici.
Nata per trasformare e riqualificare, si riduce a sviluppare interessi di pochi, senza perseguire gli interessi collettivi pubblici.
