Catena Fiorello a Tempostretto.it: «La Sicilia? Non si può definire, basta dire che sono 'siciliana' e che non ho alternative»

Catena Fiorello a Tempostretto.it: «La Sicilia? Non si può definire, basta dire che sono ‘siciliana’ e che non ho alternative»

Catena Fiorello a Tempostretto.it: «La Sicilia? Non si può definire, basta dire che sono ‘siciliana’ e che non ho alternative»

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domenica 26 Febbraio 2012 - 17:14

La scrittrice catanese ha presentato a Messina il suo ultimo libro “Casca il mondo, casca la terra” e già lavora al film del suo primo romanzo “Picciridda”. In conclusione anche una battuta sul fratello Rosario e su Twitter: «Per lui è una famiglia virtuale»

È giunta al successo con “Nati senza Camicia (e non solo)” (2003, 2008) e poi con il suo primo romanzo “Picciridda” (2006), e di questo, ci anticipa, sta scrivendo la sceneggiatura per un film che sarà diretto da Marco Amenta (dello stesso regista è la pellicola “La Siciliana ribelle”). Alla Libreria Ciofalo, giovedì 23, ha presentato il suo ultimo libro, il suo secondo romanzo, “Casca il mondo, casca la terra”, una bellissima storia ambientata tra Squinzano, anonimo paese del Salento e Roma, dove la scrittrice siciliana risiede.

Due sconosciute davanti a una vetrina di via Condotti. Basta uno sguardo perché un anno intero scorra nella mente di Vittoria. E come a un animale in pericolo, l’istinto le suggerisce un passo che solo una persona tenace come lei può osare. In un attimo ha deciso: la splendida donna che le sta accanto, Laura, deve diventarle amica. Avvicinarla con l’inganno, inventandosi una falsa identità, sarà la sua rivincita di moglie ferita, la chiave d’accesso alla verità su quel tradimento. Nessuno può toglierle ciò per cui ha lottato sin da ragazzina: un marito ricco, i suoi due meravigliosi figli, Eleonora e Matteo, baciati dalla fortuna e protetti da ogni male. E soprattutto la posizione che ha conquistato fuggendo da Squinzano, il paesino pugliese in cui è nata. Ma questa volta non tutto andrà secondo i suoi piani. Sarà, infatti, proprio Laura, inconsapevolmente, a disegnare sul volto di Vittoria tratti del tutto nuovi e inaspettati, perché c’è un dolore più grande del tradimento, un dolore che può stravolgere un’intera esistenza. Eppure la donna a cui Catena Fiorello ha dato vita in questo suo nuovo romanzo troverà la forza di distruggere le sue certezze e di guardare oltre l’apparenza. Proprio lei, paladina delle apparenze, scoprirà infatti che per sentirsi viva non ha più bisogno di odiare. E che il mondo può cascare ma rialzarsi è possibile, attingendo a quella parte autentica di sé che solo le persone vere – quale Vittoria è – hanno il coraggio di riconoscere. E a cadere e poi rialzarsi è stata anche l’autrice che, ci racconta, ha recentemente troncato una relazione ma ha trovato nella scrittura la forza di non arrendersi. E per lei già c’è un premio prestigioso, il “Magna Grecia Awards”, che Catena Fiorello ritirerà il 30 Marzo prossimo a Gioia del Colle (BA).

Ha iniziato come autrice e poi conduttrice televisiva, corre l’obbligo di chiedere allora perché ha lasciato il mondo della tv…

Ho smesso di fare l’autrice televisiva perché il mio ex editore, la Baldini & Castoldi, mi ha detto che, se volevo essere presa sul serio, dovevo concentrarmi soltanto su una cosa, scegliere questa strada. Anche se il mestiere di scrivere è meno fruttuoso economicamente parlando, oltre che più stancante perché comporta girare le librerie ecc.

In “Nati senza camicia (e non solo)” che l’ha fatta conoscere al grande pubblico dei lettori italiani, lei ha raccolto tante importanti interviste realizzate nel corso della sua carriera. Quale l’ha più colpita?

Sì, questo libro è uscito nel 2003 e poi nel 2008. Nella prima serie sicuramente la storia di Massimo Ranieri, molto toccante, lui ha un passato dolorosissimo, fatto di sofferenza, di privazioni; nella seconda sicuramente la vicenda dell'avvocato Annamaria Bernardini De Pace. Per una semplice ragione: perché questa donna è la dimostrazione che tutto ciò che desideri nella tua vita, puoi, con molti sforzi e sacrifici, ottenerlo. Un po’ come ho fatto alla fine anche io. Volevo che tutti conoscessero il mio libro, perciò mi sono presa tutti gli indirizzi di tutti i direttori dei giornali d’Italia e ho scritto: «E’ inutile fare giri di parole, sono Catena Fiorello e mi piacerebbe avere non dico un’intervista ma anche solo una segnalazione». E’ un lavoro stancante che mi impegna sino a tardi la notte ma che è necessario se voglio andare avanti.

C’è qualcosa di autobiografico in questo suo secondo romanzo, “Casca il mondo, casca la terra”?

No, di autobiografico non c’è nulla, se non il carattere di questa donna, molto tenace, forse anche nell’intelligenza di ammettere, in alcuni momenti della vita, i propri peccati. Io ho molta simpatia per i peccatori. Simpatizzo per le persone che vivono ai margini, piene di difetti. Le persone perfette mi fanno anche paura, un po’ senso. Dietro la perfezione talvolta si nasconde un potenziale serial killer…

Tra l’altro lei apre il libro proprio con Luca e con l’episodio della Maddalena…

Apro con Luca perché, secondo me, ci sono delle persone che peccano, ma ci sono anche delle persone che fanno fatica a giudicare, perché non si ha mai una visione oggettiva delle realtà umana che è molto limitata alla propria esperienza. Il libro si apre con un tradimento, c’è quest’ossessione da parte della donna del tradimento e magari qualcuno ha pensato che il tema di fondo fosse proprio questo e invece c’è solo marginalmente, ciò che conta è la storia di una famiglia, il rapporto madre e figli ecc. Insomma, il libro si può guardare da tanti punti di vista.

Nel suo nuovo libro interessanti sono anche i luoghi: i fasti di Roma che si contrappongono al Salento…

Sì, un Salento povero, non il Salento delle masserie. Ho scelto il Salento perché è un posto simile alla Sicilia, e da dove vuole scappare uno? Da un posto che ritiene brutto, geograficamente “sfigato”. Eppure io questo posto, da scrittrice, lo riabilito, convinta che non c’è nessun posto brutto al mondo ma che tutto dipende da con che occhi lo si guarda. Squinzano, la città in provincia di Lecce, in questione, è definito da alcuni suoi abitanti il posto più orribile del mondo, eppure io ci sono legata affettivamente e non riesco a vederlo con occhi critici. Mentre a Roma, la capitale, la città più bella del mondo, non mi sono mai legata, per me è solo il posto dove abito, dove ho domicilio.

Invece alla Sicilia come guarda?

La Sicilia è un posto troppo complesso, non si può definire. Io sono siciliana e lo sarò sempre, non ho alternative. Dico sempre «sono siciliana ma abito a Roma», quindi per me la capitale è un po’ come un albergo. Il legame, come ho detto, non c’è. Posso averlo nei confronti di Letojanni, di Augusta, di altri posti. Certamente mi fa male vedere una Sicilia abbandonata a sé stessa. Recentemente mi è capitato di incontrare un esponente politico siciliano influente e gli ho fatto notare come probabilmente riuscirò ad ottenere i finanziamenti dalla Apulia Film Commission e non dalla Sicilia. E mi chiedo perché la mia terra deve essere sempre un passo indietro.

Una battuta su suo fratello Rosario, amante di Twitter?

Anche io sono iscritta, ma per non essere seguita e “massacrata” come lui, uso uno pseudonimo. Mio fratello si è appassionato, ha come una famiglia virtuale e partecipa attivamente, anche troppo (ride).

(CLAUDIO STAITI)

Catena Fiorello (Catania, 10 agosto 1966) è una scrittrice italiana. La sua esuberanza e le sue capacità linguistiche, acquisite anche grazie ad un percorso di studi umanistici, la proiettano nel mondo del giornalismo collaborando con varie testate giornalistiche. Personaggio eclettico, conduce programmi televisivi, collaborando anche all’elaborazione dei testi di alcuni programmi, vedi Festivalbar edizione 1997/1998, Buona Domenica edizione 1997, e programmi radiofonici. Collabora, inoltre, con giornali nazionali. Ma la sua vera passione è scrivere. Infatti nel 2003 viene pubblicato il Libro “Nati senza Camicia” edito da Baldini & Castoldi Dalai Editore, successo peraltro confermato anche dalla trasmissione televisiva dall’omonimo titolo, andata in onda nel 2003 e riproposta anche nel 2005. Nel settembre 2006 viene pubblicato il suo primo romanzo “Picciridda”, una storia di emigrazione e vite difficili, che fanno da sfondo alla storia passionale e positiva di una bambina di nome Lucia ambientata nella Sicilia degli anni sessanta; Ed infine nel Dicembre 2006 è in arrivo “Blog – reazione a catena”, programma televisivo, dove collabora anche come autrice, di attualità sul mondo dei giovani e che la vede soprattutto impegnata nel ruolo di conduttrice. Sei puntate che vanno in seconda serata su Rai 2. Nel 2009 conduce il programma "L'isola del Gusto" andato in onda su Alice, coadiuvata dall'attrice Alessandra Costanzo, programma che ha ripreso nel 2011. Nel 2012 esce per la Rizzoli il suo secondo romanzo “Casca il mondo, casca la terra”. Vive tra Roma e Letojanni paese che ama moltissimo e che appena può raggiunge.

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