"Invece del Ponte" lancia l'appello: "La città ha diritto di esprimersi sull'opera"

“Invece del Ponte” lancia l’appello: “La città ha diritto di esprimersi sull’opera”

Giuseppe Fontana

“Invece del Ponte” lancia l’appello: “La città ha diritto di esprimersi sull’opera”

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lunedì 15 Maggio 2023 - 13:45

Conti Nibali, Briguglio e De Cola in commissione: "Servono risposte, portateli qui. Bisogna capire l'opera è utile o se non lo è"

MESSINA – Mentre ancora la costituzione della commissione Ponte resta in stand by, è il consigliere Salvatore Papa a convocare il gruppo “Invece del Ponte” nella sua commissione, la prima, per discutere dell’opera nel giorno in cui il governo ha posto la fiducia (e alla vigilia del voto, in programma domani). A rappresentare “Invece del Ponte” sono Elio Conti Nibali, Carmelo Briguglio e Sergio De Cola, ascoltati con attenzione dai consiglieri presenti.

Conti Nibali: “La città ha diritto di esprimersi”

Il tema centrale lo espone già in apertura Conti Nibali, che spiega: “La città ha il diritto di esprimersi su questa opera. Il sindaco è andato a Roma chiedendo che Messina sia presente ai tavoli in cui si decide. La risposta è stata no”. Ed è proprio questo il punto esposto dai tre ospiti: Messina ha il diritto di dire la sua, in un senso o nell’altro, ma soprattutto di ricevere le risposte che merita su un argomento che potrebbe “snaturare” l’intera città.

Briguglio: “Servono risposte”

Partendo da un excursus storico, lo spiega anche Carmelo Briguglio, consigliere comunale a inizi anni 2000: “20 anni fa eravamo qui a dibattere lo stesso argomento. 20 anni fa venne proposta una deliberazione, eravamo alla fine di luglio e tutti pensavano già alle vacanze, ma la delibera ci mise in agitazione. L’argomento era stato già trattato nei mesi precedenti. Si chiedeva al Consiglio comunale un parere favorevole al progetto. Si scatenò un inferno, perché subito si capì l’impatto della cosa e si pretese una commissione dedicata. Ci furono 7 riunioni, senza sconti a nessuno, per capire i sì e i no. Cosa penso venti anni dopo? Che la città viene trattata come una pezza da piedi, con decisioni prese da altre parti e ribaltate qui. Bisogna continuare il lavoro iniziato venti anni fa: fateli venire qui, che diano risposte tutti. Vogliamo sentire loro, sapere cosa succederà, perché questa insistenza sulla campata unica, vogliamo sapere i costi. Salini dice che costa 4 miliardi e mezzo. Come si raggiungono i 15 miliardi? Con le opere connesse, tra autostrade e ferrovie. Abbiamo bisogno di queste risposte, avete il potere e il dovere di chiedere”.

De Cola e l’impatto del traffico

E poi l’ingegnere Sergio De Cola, ex assessore della giunta di Renato Accorinti: “C’ero pure io in quella famosa commissione, mi occupavo di impatto sulla città. Cos’è cambiato in 20 anni? L’ultimo documento ufficiale del progetto risale al 2010, la verifica di ottemperanza. Si è discusso speso delle varianti, in questo documento si dice che sono varianti sostanziali. Non è un’opinione, ma un fatto. Poi sono andato a guardare come sarà questo mega cantiere. Dei 9 siti individuati, su 5 il ministero dice che non vanno bene. Per uno dice che non può essere considerato. Si parla anche di 3,2 milioni di metri cubi in più e che i materiali da scavo solo sulla Sicilia sono 12 milioni e mezzo di metri cubi. Un camion ne porta circa 20. Ci vogliono 625mila camion. Il cantiere si legge che durerà 6 anni, ma sarebbero circa 4, ci vogliono più di 150mila trasporti l’anno, 520 trasporti al giorno. Se andassero avanti e indietro su due turni, andata e ritorno, sarebbero 100 camion l’ora”.

E ancora: “Nel documento si parla di usare strade extra urbane a scarso traffico, ma quale sarebbero? Il centro, la panoramica, la circonvallazione e la litoranea. Ci sarà un fiume ininterrotto di camion dovunque, solo per i materiali degli scavi”. L’ingegnere poi parla di sabbia, calcestruzzo, acqua, che per il solo trasporto incrementerebbe ulteriormente il traffico. E infine: “Nel documento, quando si parla delle conclusioni, si esprime un parere preciso: non si può esprimere valutazione. Evidentemente per il governo vale di più il sito di WeBuild”.

“Bisogna fare le domande e ottenere le risposte – chiude poi Conti Nibali, dopo diversi interventi dei vari consiglieri -. Bisogna capire se è utile o meno. Gli interessi sono tanti, possono essere personali o professionali, ma ci sono anche quelli generali: se devo sacrificare me stesso per l’utilità della collettività lo accetto. Ma noi siamo convinti che questa utilità non ci sia”. E Conti Nibali poi passa alle soluzioni alternative: “Si deve valutare l’opzione 0, cioè ciò che già esiste ma migliorato”.

Un commento

  1. Ora con l’intervento di questi tre, abbiamo fatto tombola.

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